mercoledì 5 marzo 2025

QUARESIMA: RECUPERARE LA VISTA. Don Guglielmo Fichera


a cura di Veronica Cireneo 

Riceviamo e doverosamente pubblichiamo questa poderosa catechesi quaresimale, dai molteplici spunti pedagogici di conversione, di don Guglielmo Fichera, autore di un voluminoso testo sull'Apocalisse, recentemente presentato su questo blog (qui). Cliccando qui troverete invece il video YouTube da ascoltare, dove il sacerdote tratta lo stesso argomento di questo articolo. Buona meditazione per un santo cammino quaresimale ...

§§§

Il Vangelo della Domenica 2 marzo 2025 appena trascorsa, ottava Domenica del T.O., dell’anno C (Lc 6, 39-45) ci aiuta molto a prepararci bene per vivere una buona, seria e profonda Quaresima.

Una Quaresima che vada alla radice di un’autentica conversione evitando di  rimanere in superfice o di sprecare questo tempo di grande Grazia che ci viene donato dalla Provvidenza. 

Inoltre ci aiuta molto a fare un incisivo esame di coscienza per celebrare bene il sacramento della Confessione, azione fondamentale per entrare nello spirito della Quaresima.



•PUÒ UN CIECO GUIDARE UN ALTRO CIECO?

Gesù parte da una domanda che va al cuore del problema: “Può forse un cieco guidare un altro cieco?  Non cadranno tutti e due in una buca? Il discepolo non è più del suo maestro”. 

Innanzitutto diciamo che la prima cecità è volersi guidare da soli (cfr. Rom 8, 13). Il non lasciarsi guidare dallo Spirito Santo e dalla Parola di Dio (Gal 5,18), ma pensare di voler costruire la propria vita, solo con le proprie forze, le proprie qualità umane, solo con i propri muscoli (il famoso falso “self made man”), è cosa di un essere senza bussola oggettiva e totalmente autoreferenziale, che rinnega di aver bisogno di buone guide, ma soprattutto rinnega che Gesù è l’Unico vero Maestro per tutti, sempre e dovunque. Chi vuol essere, titanicamente, l’unico “maestro” di se stesso, senza Gesù, è il primo cieco che ha scelto l’auto-fallimento. 

A la Salette (19-09-1846) la Madonna profetizzando una grave crisi nella quale si sarebbe trovata la Chiesa ne individuò la radice, dicendo: “...la santa fede di Dio dimenticata, ogni individuo vorrà guidarsi da solo, ed essere superiore ai suoi simili”. 

La Parola di Dio  ha fotografato per tempo e in tante occasioni questo tumore dell' uomo che si fa “dio” di se stesso:

* “Verranno negli ultimi giorni schernitori beffardi, che si comporteranno secondo le proprie passioni…” (2 Pt 3,3). 

* “Temerari, arroganti…..  essi stimano felicità il piacere d’un giorno. (… ) abbandonata la retta via, si sono smarriti seguendo la via di Balaàm di Bosòr, che amò un salario di iniquità. Costoro sono come fonti senz’acqua e come nuvole sospinte dal vento: a loro è riservata l’oscurità delle tenebre” (2 Pt, 2, 10.13.15.17). 

* “Negli ultimi tempi.. gli uomini saranno egoisti, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, senza religione, attaccati ai piaceri più che a Dio” (2 Tm 3,1-2.4). 

* “Verrà il giorno in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma.per il prurito di udire qualcosa di nuovo, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla Verità, per volgersi alle favole” (2 Tm 4,3-4). 

Quanta ricerca fumosa di falsi “maestri”, che illusoriamente offrono soluzioni a buon mercato, senza indicare la via stretta! Il Vangelo non chiede di cambiare gli altri, di puntare il dito sempre fuori di noi, di vedere “travi” dappertutto, mentre le nostre sarebbero solo pagliuzze insignificanti.

Il Vangelo non ci chiede nemmeno di cambiare la sostanza della Chiesa, la sua dottrina, la sua liturgia, la sua storia, la sua Fede certa, ma ci chiede di cambiare noi stessi  alla luce dell’Unica Verità; di abbandonare le vie sbagliate e illusorie degli uomini. 

Ci chiede di lasciare che sia la Chiesa autentica a cambiare noi stessi in cristiani autentici e non noi a voler cambiare la Chiesa secondo le nostre geometrie e i nostri fantasmi o i nostri idoli. Dobbiamo quindi convertire  noi  stessi per  mezzo della Chiesa; chi invece vuole  convertire  la  Chiesa  per  mezzo  di se stesso, perde l’uno e  l’altra.  (cfr. Johann Adam Mohler: "L’unità nella Chiesa", Città Nuova, 1969, p. 167).   

Per avviare la conversione è necessario  che ciascuno di noi strappi le “travi” che ha nei propri occhi e solo dopo potrà vedere, nella vera Luce, chi siamo noi e chi è il prossimo che ci sta accanto.  Da qui la necessità di guide vere, sagge, non cieche e quella di non seguire guide false che si vogliono sostituire a Gesù, costruendo di fatto un falso Gesù e una falsa fede. Non guide cieche che si servono di Gesù, per i loro falsi regni, ma guide vere che ci aiutino a servire Gesù e il suo unico Vangelo; che ci aiutino ad essere veri discepoli. Quelle guide che quando hanno fatto il bene, si riconoscono “(...) servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare» (Cfr. Lc 17,10).

La Quaresima sia il tempo di un impegno più forte per purificare il nostro cuore: non il farisaico voler apparire agli occhi degli uomini, ma essere veri discepoli agli occhi dell’unico Maestro: Gesù Cristo. 

L’ipocrisia, la doppia faccia, la doppia vita, l’ipocrita motto del:  “vizi privati e pubbliche virtù” è un ateismo pratico. 

Oggi accanto a poche vere guide che vivono innanzitutto essi stessi nel nascondimento, nell’umiltà, nella preghiera contemplativa, nella penitenza dell’uomo vecchio da far morire, nella carità silenziosa, nella celebrazione profonda e incarnata della Santa Messa e di tutti i sacramenti, con quanto rammarico e dolore troppe volte dobbiamo constatare: “ Quanti ciechi che guidano altri ciechi!”.  

Spesso si assiste a teatrini in cui persone che hanno fatto un piccolo tratto di strada, o hanno messo un carisma o un servizio a disposizione degli altri, o sono stati investiti di un qualche ministeri, subito si sentono o vogliono fare: i “maestri” !  

• GESÙ SI PROPONE COME MAESTRO. COME UNICO MAESTRO. 

Siamo ciechi, dunque, quando non riconosciamo che «un discepolo non è più del maestro» e pretendiamo, come Pietro di dire a Gesù quello che Lui deve fare... con noi!

Siamo ciechi quando pensiamo di metterci in cattedra al posto di Gesù, dimenticando che la Sua, è la Cattedra più scomoda che esista: la Croce!

In particolare in Quaresima, ma poi sempre, togliamoci tutte le maschere: i nostri patentini di impeccabilità. Gli Apostoli  hanno voluto che nei Vangeli fossero riportati e non taciuti o cancellati i loro errori, le loro infedeltà, le loro inadempienze. Di alcuni di essi anche i tradimenti e i rinnegamenti. Ci sono stati tramandati per insegnarci che siamo tutti “poca cosa” , che non dobbiamo fidarci di noi stessi, che senza Gesù “non possiamo fare niente” (cfr Gv 15, 6-7) che come ci allontaniamo da lui… cadiamo. 

Siamo tutti piccoli, deboli, incoerenti, fragili. Solo Gesù è grande e rimane fermo il Suo principio per cui: “chi è senza peccato scagli la prima pietra” (cfr Gv 8,7).  

           • LA PAGLIUZZA, LA TRAVE, LA STRADA, I FRUTTI e L'ESAME DI COSCIENZA 

Per una buona Quaresima e per un buon esame di coscienza finalizzato ad una buona Confessione, chiediamoci con sincerità: 

-Qual è la mia trave? O meglio: quali sono le mie travi?

-Qual è il mio vizio, il mio difetto principale, la mia montagna, il mio burrone che ho difficoltà a correggere?E ancora: 

-Qual è la virtù, la qualità evangelica, la beatitudine che ho più difficoltà a vivere?

-Massacro i difetti degli altri, ingigantendo le loro travi, e invece giustifico i miei difetti definendoli solo "pagliuzze"?

-Quali sono le pagliuzze degli altri che io trasformò in travi gigantesche?

Esopo e Fedro narravano che ogni uomo che viene al mondo ha due bisacce: davanti ha quella dei difetti degli altri e dietro quella dei propri difetti. Gesù è venuto ad invertire le due bisacce. Vuole che mettiamo davanti i nostri difetti e dietro i difetti degli altri Noi abbiamo compiuto questa rivoluzione?



 • NECESSITÀ DI COMBATTERE TUTTE LE IPOCRISIE E LE FALSITÀ: LA COERENZA 

Io non posso chiedere agli altri di fare penitenza se prima non la faccio io personalmente. Non posso chiedere agli altri di pregare più Rosari, se prima non li prego io personalmente. Non posso chiedere agli altri di fare adorazione al SS. Sacramento se prima io, personalmente, non mi inginocchio davanti al SS. Sacramento e non mi immergo prima io in una profonda adorazione. 

Altre domande utili, per esaminarsi:

* Vivo bene la S. Messa domenicale, in profonda partecipazione, e portando di quella Messa frutto buono nella mia vita quotidiana? Ricordiamo infatti che l’antico “Ite missa est”  significava “Andate. Ora inizia la missione!"

*Mi impegno a vivere tutto il Vangelo, non solo pezzettini o solo le parti che condivido lasciando cadere quelle che suonano “male” alle mie orecchie? Lo stesso vale per  i 10 comandamenti: rispetto tutti e dieci oppure faccio una selezione – alcuni si… altri li metto in cantina…?  Ciascuno potrebbe essere tentato di  fare la sua  selezione: sei comandamenti si, quattro no o peggio sncira il contrario: quattro comandamenti, sì e  sei no!  

La religione “fai da te”  è più diffusa di quanto si pensi! Solo dove c’è il frutto buono, c’è l'albero buono. Solo dove ci sono i frutti dello Spirito Santo, c’è il vero Spirito Santo. Nessuno si illuda.  (Gal 5,19-23: le opere della carne e i frutti dello Spirito):  Se non sei umile, se non sei sempre vero, se non sei povero in spirito, se non sei obbediente, se non sei puro, se non hai dominio su di te, se non sei paziente, se non sei fedele, non c’è nessuno Spirito Santo in te, ma ci sei tu con le tue opere della carne. Nessuno si illuda con l'idolatria dei carismi: se non c’è un cammino di vera santità, i carismi non serviranno a nulla, anzi usati male ti perderanno (cfr. Mt 7,21). 

*È  cieco chi crede che solo il suo gruppo è la Chiesa; cieco è colui che crede di essere il salvatore della patria o della Chiesa: Il Messia è già venuto da tempo e "non sei tu" (cfr. S. Ignazio di Loyola). Non solo nessun gruppo è la chiesa, ma neanche tutti i gruppi insieme esauriscono la Chiesa (cfr. Documento dei Vescovi italiani su gruppi e associazioni). È cieco  chi non  crede che bisogna essere meno gruppo e più Chiesa. 

*È cieco chi crede che la Chiesa sia finita nel III secolo e riapparsa col Concilio Vaticano II. Una vera e propria eresia. Non c’è nessun “anno zero” della Chiesa. Questo tipo di ciechi sono gli stessi che disprezzano i 20 Concilii Dogmatici precedenti.  "Lo scriba del Regno trae dal suo tesoro cose antiche e cose nuove (cfr. Mt 13,52). La vera Chiesa è rinnovamento nella continuità (cfr. Rinnovamento della catechesi, Presentazione e Papa Benedetto XVI: Discorso alla Curia Romana, 22/12/2005. "Rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto-Chiesa..."). Nessuna frattura col passato quindi, né con la dottrina, né con la Fede, la Liturgia, i trascorsi Concilii e la Tradizione di sempre. La Chiesa non è mai venuta meno, solo gli uomini della chiesa, possono singolarmente tradire.  

*È cieco chi non crede alla transustanziazione: il pane si trasforma nel Corpo di Cristo e il vino nel Sangue di Cristo. 

*È cieco chi, come Lutero, elimina i sacramenti, crede che i “sacramenti” li conferisca la comunità (sic!) e non il sacerdote, e che non esisterebbe il sacerdozio ordinato, ma tutti i laici ritiene sacerdoti allo sresso modo… una mega-eresia!

*È cieco chi non crede e vive che Gesù e solo Gesù è l’unica Via, Verità, Vita e l’Unica Risurrezione. 

*È cieco chi non cerca prima il Regno dei Cieli e non crede che tutto il resto ci sarà dato in sovrappiù. Chi non riconosce nel prossimo, il fratello da amare. 

*Siamo ciechi quando non ci impegniamo, con l'aiuto della Grazia, ad abbassare le nostre montagne e a riempiere i nostri burroni; quando non prepariamo le strade al Signore, ma ci vantiamo come pavoni (cfr. il fariseo ed il pubblicano nel tempio).

* È cieco chi non sa riconoscere i segni dei tempi (cfr. Lc 12, 54-56). 

* È  cieco chi è il tralcio che si stacca dalla vite e “alza la testa contro il cielo” (Sal. 74).  

* È cieco chi non si occupa di educare i figli cristianamente. 

* E’ cieco colui il cui “dio” è il partito, il benessere, la popolarità, i soldi, il sesso, il peccato, il dominare e controllare gli altri. È cieco chi vuole tutto presto e facile (e poi si dice anche essere per la Tradizione !).

*Cieco chi non ha pazienza ed è irascibile, invidioso, accidioso, superbo. Chi non è prudente, ma guidato solo da istinti ed emozioni. Chi non sa mettersi in fila e attendere il suo turno. Chi crede di essere “rapidamente” corrispondente alla Tradizione, mentre è ancora alterigia e disordine. Chi non solo fuori della Chiesa, ma anche in Chiesa cerca “i primi posti nelle sinagoghe”. 

*È cieco chi vuole fare il maestro e non è ancora discepolo, ma anche chi, dopo aver imparato i punti essenziali  della sua “setta”, trama per fare la ridicola guida assoluta a cui si deve una super obbedienza, spesso con una intransigenza  nevrotica.  

* È cieco chi non ama la Verità (Gesù) più di tutti (anche più dei parenti ed amici) e prima di tutto.   

• È TUTTA UNA QUESTIONE DI OCCHIVEDERE IL MONDO CON GLI OCCHI DI GESÙ 

Seguire il Maestro significa pensare come Lui, vivere come Lui, camminare come Lui (Rinnovamento della catechesi, cap. 3, n.38) e confidare sempre in Lui.  

Significa “procurarsi”  gli occhi e lo sguardo di Gesù: sulla vita, sulla Chiesa, sui rapporti col prossimo, sulla Storia della Chiesa, sul mondo, sulla strada stretta,  sui Sacramenti,  sulla vera Tradizione, sul vero Magistero, sull’uso ecclesiale della Bibbia, sulla catechesi cattolica (cfr. Giovanni Paolo II:" Catechesi tradendae"). Gli occhi di Gesù sulla vera santità, sulla vera profezia, sulla coerenza di vita cristiana, sull’obbedienza sempre e dovunque – e con tutti - alla parola di Dio!

Gli occhi di Gesù sulla famiglia, sui sacerdoti,  sulla vera carità, sulla vita in società, sulla storia che stiamo vivendo, sui segni dei tempi e su questa fine dei tempi per una santa Quaresima di conversione. Sia lodato Gesù Cristo.                                                                        

Don Guglielmo Fichera

5 marzo, a D. 2025. Mercoledì delle Ceneri 

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