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giovedì 26 giugno 2025

GRAZIE SANTO PADRE PER LA CHIESA CHE RISORGE, NEI CUORI. Il Corpus Domini di Papa Leone XIV commentato da Miserere Mei



a cura di Veronica Cireneo 

"CRISTO È IN CROCE E NOI CON LUI.

Ma in quella Croce c'è la vita 

che salva eternamente"

Papa Leone XIV 

nella Solennità del Corpus Domini 2025 -

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Pubblichiamo questo articolo comparso su Stilum Curiae , a firma di Miserere Mei, che è un vero e proprio attestato di gratitudine alla Divina Provvidenza - al quale ci associamo - per averci donato, come Papa, un uomo intrepido, di grande Fede, che conosce e ricambia con passione e volentieri l'Amore di Dio, risvegliandolo finalmente nei cuori dei piccoli che Lo ascoltano e che Lo osservano. Raffinato nei modi, fedele e necessario nelle parole, coraggioso nell'imperturbabilità, sa portare il giogo della Croce, con Delizia.  Solo un uomo molto determinato nella Fede potrebbe avanzare così indisturbato in mezzo a lupi che divorerebbero, il Nome Santissimo e la Memoria di Cristo, prima di subito. E chi altri, privo di tali requisiti, avrebbe potuto accettare di assumere l' eredità di una Barca infestata, debitrice moralmente e spiritualmente con milioni di anime, che faceva acqua da tutte le parti? Meditiamo...

Oremus: San Francesco d'Assisi e San Giuseppe Artigiano aiutino il Santo Padre a restaurare la Sposa di Nostro Signore: la Chiesa. Chi non ama Cristo lasci in pace il Santo Padre e si converta! Chi ama Cristo non lasci mai solo, il Suo Dilettissimo Vicario in Terra, Papa Leone XIV. Deo gratias e così sia. 

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Ieri un uomo sulla settantina, vestito come si conviene (e non come uno sportivo) – con poco meno di 30 gradi e un’umidità al 60% a Roma – ha tenuto le braccia sollevate e tese per adorare l’Ostensorio in cui era Presente Nostro Signore Gesù Cristo, procedendo lentamente, per quasi un’ora, per oltre un chilometro e mezzo. Quell’uomo è il Santo Padre.

A piedi, da pellegrino e da missionario. Con lui tanti cardinali ultraottantenni, alcuni claudicanti, ma imperterriti con il loro cero acceso. Un segno dei tempi, di altri tempi e di tempi non recenti. Mai trafelati, in un incedere composto, profondo, che la folla, tanta, ha compreso, accompagnato e interpretato come ispirata a lasciarsene coinvolgere. Poche urla, tanti segni di croce, vera devozione.

Sono partiti alzandosi dopo essersi inginocchiati e si sono inginocchiati all’arrivo in Santa Maria Maggiore, come se non sentissero acciacchi, senza fretta, con delicatezza e la bellezza di essere lì, con il Signore! Il cielo di Roma sopra la statua di Maria era azzurro, velato del bianco delle nuvole. Il Corpo di Cristo senza Maria non ci sarebbe stato. Il Corpo di Cristo porta a Maria, come Maria ci ha portato a Gesù, il Cristo, il Verbo incarnato.

Nella Santa Messa del Corpus Domini, sul sagrato della Basilica di Roma, Leone XIV ha offerto un’immagine meravigliosa nel dire che: " ogni alimento che ci nutre per la vita materiale proviene da una creatura morta, animale o vegetale. Ebbene, il nutrimento per la vita eterna viene dal sacrificio eucaristico, dal Corpo e dal Sangue della nuova ed eterna alleanza. La Santa Messa fa memoria di quel sacrificio. Gesù è in croce, noi con Lui, ma quella croce salva in eternoQuel sacrificio di croce ha superato la barriera della morte (...): Lì c’è la vita!"

Ringrazio Dio perché, proprio in questa settimana ho vissuto tre giorni di dolori fortissimi e ho sperimentato (accudito e curato, avendo a disposizione ospedali e buoni medici, non certo la miseria e l’abbandono di chi è massacrato e bombardato, affamato in una tendopoli) il dolore del corpo, che solo il corpo sa dare.

Ho potuto offrirli al Signore, chiedendo che fossero tolti ad altri sofferenti, li ho patiti attendendone l’attenuazione, ma intuendone la spiritualità.

Ho detto a Gesù che lo ringraziavo per avermi fatto vivere così il Corpus Domini, pregando Maria, vedendo in Lei il dolore che provava chi mi ama ed era lì vicino a me. Chi ama condivide il dolore anche se non lo sente materialmente. Com’è vero! Com’è vero tutto!

Ieri ecco sciogliersi insieme il dolore fisico e anche quello spirituale per le sconcezze parrocchiali (della mia città) intorno alla festa del Corpus Domini, godendo, nel sollievo, questo portentoso segno di Chiesa, la Chiesa vera, che adora eucaristicamente il Suo Signore e sta con Lui, per le strade, tra la gente, per la salvezza di tutti. Grazie a Dio.

Grazie al Santo Padre e alla Chiesa che risorge dal protestantesimo e dall’eresia. Grazie a Maria Santissima corredentrice.

Grazie a colei che nel sacramento del matrimonio il Signore mi ha donato come sposa e a tutti quelli che, in famiglia, hanno vissuto la grazia della prova.

Soprattutto ringrazio per il dono della fede e per questa salutare umiliazione, che ti azzera, ti stende, ti rende quasi niente ed in quel niente Gesù fa tutto: l’ha detto. 

Miserere Mei

23 giugno 2025

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