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sabato, novembre 08, 2025

Scoraggiate la Comunione in mano: con le parole e con i fatti. Padre B.Jerabek/1


a cura di Veronica Cireneo 

Carissime anime eucaristiche che ci leggete,  offriamo oggi alla vostra attenzione spirituale la testimonianza di Padre B.Jerabek , un sacerdote americano, riguardante l'opportunità della Comunione sulla lingua e la sofferenza che gli provoca l'indulto troppo praticato della Comunione sulla mano  Contiene riferimenti a Monsignor Athanasius Schneider, autore di due libri sul prezioso Tema, di cui il sacerdote consiglia la lettura. Conclude il pezzo una chiara esortazione. Buona meditazione e diffusione.

§§§

Quando ero bambino, e mi preparavo a ricevere la Prima Comunione, ricordo che mi fu insegnato a riceverla nel modo tradizionale: sulla lingua. In effetti, se la memoria non mi inganna, ricevemmo la Comunione per intinzione, ossia il sacerdote intingeva con cura l’Ostia nel Preziosissimo Sangue prima di deporla sulla nostra lingua. Ci fu anche detto di lasciar sciogliere l’Ostia in bocca senza masticarla; credo fosse un consiglio molto pratico, perché masticandola si sarebbero potuti incastrare dei frammenti tra i denti, i quali poi avrebbero potuto essere espulsi con un colpo di tosse, uno starnuto o anche solo parlando.

Da quel giorno così importante della mia vita – sebbene ci siano stati molti anni in cui non andavo a Messa – ho sempre preferito ricevere la Santa Comunione sulla lingua. Mi è sempre sembrato il modo giusto. 

• E anche ora, da sacerdote, quando semplicemente partecipo alla Messa in coro, continuo a riceverla sulla lingua. Infatti, una volta ordinato e avendo cominciato a riflettere su queste cose da una prospettiva molto più ravvicinata, per così dire – riflessioni spesso legate a questioni pratiche, come distribuire bene e in modo efficiente la Comunione, o purificare correttamente i vasi sacri – sono passato dall’avere una semplice preferenza personale contro la Comunione sulla mano ad avere serie perplessità per ragioni oggettive. Ho anche cominciato a notare che molti altri sacerdoti condividevano queste stesse preoccupazioni.

La Comunione sulla mano è diventata per me fonte di grande sofferenza:

- dalla mancanza di riverenza che molti mostrano nel ricevere la Comunione sulla mano - ah, quante storie potrei raccontare! - 

-alle mani sporche che porgono… 

- dai frammenti dell’Ostia consacrata che inevitabilmente finiscono sulle mani e sul pavimento - Signore, pietà! - 

- alla reale possibilità di furti a fini sacrileghi, cosa avvenuta in molti luoghi. 

Non nego che la Chiesa lo permetta – almeno negli Stati Uniti – ma non penso che sia una scelta saggia da parte nostra.

• Inoltre, quando sono coinvolti i bambini, la pratica così diffusa della Comunione sulla mano presenta ulteriori  problemi particolari: oltre al fatto che spesso hanno le mani sporche per aver giocato prima (o anche durante!) la Messa, manca loro spesso la coordinazione e la prontezza di riflessi: è capitato più volte che bambini abbiano fatto cadere l’Ostia che avevo posto con attenzione nelle loro mani, per via dei loro movimenti o della distrazione (.….) Perché tutto ciò? 

Credo sia a causa della perdita della fede nella Presenza Reale. Pochi cattolici la negherebbero apertamente con le parole; ma nei fatti, la vediamo continuamente negata. Credo che questo dogma sia diventato per molti una sorta di concetto “magico”, per così dire: Cristo è in qualche modo presente nell’Ostia, ma non si preoccupa delle briciole. Anche se questo è già meglio del non credere affatto nella Presenza Reale, resta comunque un errore, del tutto contrario all’insegnamento della Chiesa.

Tra le altre ragioni a favore della Comunione sulla lingua, c’è anche il fatto che le mani del sacerdote – e solo le sue – sono consacrate per toccare il Santissimo Sacramento. Purtroppo, negli ultimi decenni è stata approvata la pratica di permettere ai laici di distribuire la Comunione come ministri straordinari; ciò è spiacevole, perché le loro mani non sono consacrate per questo compito. Alcuni sostengono che, poiché i laici ora possono toccare l’Ostia, allora tutti dovrebbero poter riceverla sulla mano. Ma attenzione: chi agisce come ministro straordinario riceve un mandato dall’autorità ecclesiastica, ed è (o dovrebbe essere) adeguatamente formato.

- Non sono l’unico ad essere turbato dalla Comunione sulla mano. Molti sacerdoti condividono questa preoccupazione; anche alcuni vescovi. Alcuni pensano che io sia scrupoloso, viste le mie premure in materia o l’attenzione che metto, ad esempio, nel purificare i vasi sacri: faccio molta attenzione a rimuovere ogni particella visibile del Corpo di Cristo e ogni goccia del Prezioso Sangue. Oltre a chi mi prende in giro dicendo che “lavo i piatti” (non sono piatti!), sono stato persino rimproverato da confratelli sacerdoti e anche da un vescovo.

Alcuni dicono: “Gesù è grande, sa badare a sé! Non preoccuparti tanto!” Ed è vero: Cristo è immensamente grande – ma nel Santissimo Sacramento diventa piccolissimo e fragile e si affida alle nostre cure.

Monsignor Athanasius Schneider è tra i pochissimi vescovi che hanno parlato apertamente contro la pratica della Comunione sulla mano. Mons. A. Schneider – vescovo ausiliare in Kazakhstan ha scritto almeno due libri sull’argomento, uno dei quali intitolato " Corpus Christi. La Santa Comunione e il Rinnovamento della Chiesa".  In questo eccellente e conciso libro, il buon vescovo espone argomenti convincenti per cui l’attuale pratica della Comunione sulla mano è imprudente e senza precedenti. Forse il termine “imprudente” è persino troppo blando: essa è offensiva verso Dio e ostacola il vero rinnovamento della Chiesa!

Mons. Schneider ha anche pubblicato un altro eccellente libretto su questo tema: " Dominus est. Riflessioni di un Vescovo dell’Asia Centrale sulla Santa Comunione".

Non posso raccomandarlo abbastanza. In esso racconta la storia delle “donne eucaristiche” che, vivendo sotto la persecuzione comunista, custodivano l’Eucaristia e trasmettevano ad altri la vera fede e la riverenza verso il Santissimo Sacramento. Il vescovo argomenta anche perché la Comunione sulla mano dovrebbe essere scoraggiata e, se possibile, abrogata. Se desideri leggere storie ispiratrici di santi che hanno fatto grandi sacrifici per proteggere l’Eucaristia, e crescere nella fede, ti consiglio vivamente questo libretto.

I diritti di Nostro Signore Gesù Cristo. La Chiesa ci concede il diritto – negli Stati Uniti e in altri Paesi – di ricevere la Comunione sulla mano. Ma, come dice Mons. Schneider, anche nostro Signore Gesù Cristo ha dei diritti: in primo luogo, quello di essere trattato con il rispetto e l’adorazione che spettano alla Divinità.

Esorto tutti a non ricevere mai la Comunione sulla mano, ma a riceverla con le dovute disposizioni - cioè in stato di grazia - e solo sulla lingua.

Padre Bryan W. Jerabek, JCL: Rettore della Cattedrale di St. Paul a Birmingham, Alabama, e Cancelliere della Diocesi di Birmingham. Blog  http://fatherjerabek.com .

O Sacramento santissimo! O Sacramento divino! Ogni lode e ogni ringraziamento siano tuoi in ogni momento!

Padre B.Jerabek

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Padre Bryan W. Jerabek, JCL, è Rettore della Cattedrale di St. Paul a Birmingham, Alabama, e Cancelliere della Diocesi di Birmingham. Il suo blog è http://fatherjerabek.com .


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