di Veronica Cireneo
Che la libertà di espressione sia un diritto fondamentale e inviolabile è notorio, ma in una società superficiale, tendenzialmente omologata al degrado morale, a molti, più o meno ingenuamente, sfugge purtroppo il dovere di esprimersi senza ledere la sensibilità altrui e senza offendere ciò che da altri è ritenuto sacro, sconfinando inevitabilmente nel reato.
Così l'8 marzo appena trascorso, nella città di Napoli, abbiamo assistito per l'ennesima volta ad un corteo pubblico e blasfemo in cui su uno stendardo troneggiava la "Santa Vergine"(?), sul seno della Quale era stata sistemata una pillola abortiva. Di Gesù Bambino e del Sacro Cuore nessuna traccia. Nella parte alta dello stendardo faceva bella mostra di sé la scritta "Beata Assunzione" - con chiaro riferimento alla RU486 e in basso la scritta: "Aborto Libero". Mentre nel retro compariva l'invocazione: "Proteggi chi abortisce". Davvero un bel quadruccio!
Combattere Qui la deriva dirompente dello scandalo reiterato non è cosa facile, né garantito è il risultato. Ma la battaglia per la difesa della Verità è doverosa e dobbiamo intraprenderla, come ebbe a dire San Giovanni Paolo II: "(...) anche se dovessimo tornare ad essere 12 ancora una volta".
Volentieri condividiamo quindi l’esposto redatto dall'avvocato Fontana per vilipendio alla religione cattolica . Si invita chiunque desideri partecipare, a procedere come per i fatti di Carpi, questa volta inviando l'esposto alla Procura di Napoli con raccomandata e ricevuta di ritorno , compilato con i propri dati e sottoscritto. Oppure lo stesso può essere inviato al solo indirizzo mail dell'avvocato Fontana (in calce) che provvederà al deposito e all'auspicabile prosieguo.
Per completezza di informazione si comunica che la presente iniziativa a cui si chiede la massima adesione e condivisione, essendo un impegno di www.iustitiainveritate.org non prevede parcelle, mentre va da sé che un contributo volontario per il sostegno dell'associazione, giungerebbe senz'altro opportunamente, oltre che gradito. Grazie per l'attenzione e avanti nella buona battaglia...
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ESPOSTO PER VILIPENDIO ALLA RELIGIONE CATTOLICA
(Articoli 403 e 404 Codice Penale)
Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli
Via Costantino Grimaldi, E/5, 80143 Napoli
(inviato con raccomandata a ricevuta di ritorno)
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Il sottoscritto ________________________, nato a
__________________ il / /____, residente in
______________________, espone quanto segue:
PREMESSA
Con il presente atto si segnala a Codesta Procura della Repubblica un episodio di estrema gravità, verificatosi in occasione del corteo svoltosi a Napoli l’8 marzo 2025, nell’ambito delle iniziative nazionali promosse dal movimento “Non una di meno” per la Giornata Internazionale della Donna. Durante tale manifestazione è stato esposto pubblicamente uno stendardo dal contenuto gravemente offensivo e vilipendioso nei confronti della religione cattolica, e in particolare della figura sacra della Beata Vergine Maria, universalmente venerata dai fedeli e tutelata dalle norme dell’ordinamento italiano.
I fatti descritti integrano gli estremi dei reati previsti dagli artt. 403 e 404 del Codice Penale, concernenti l’offesa alla religione dello Stato e il vilipendio alle cose destinate al culto.
I FATTI
Nel corso della manifestazione sopra citata, che ha avuto luogo nel centro di Napoli ed è stata ampiamente documentata da organi di stampa e social media, è stato portato in testa al corteo uno stendardo raffigurante la Madonna, rappresentata secondo la classica iconografia del Sacro Cuore di Maria.
Nell’immagine esposta, tuttavia, il Cuore Immacolato di Maria, simbolo della purezza, dell’amore materno e della misericordia divina, è stato sostituito da una pillola abortiva, con la dicitura “Aborto Libero”.
Tale rappresentazione è stata esibita pubblicamente in un contesto di forte impatto mediatico e accompagnata da slogan inneggianti alla libertà di aborto, strumentalizzando e deformando profondamente un simbolo centrale del culto mariano.
PERCHÉ L’IMMAGINE È OFFENSIVA E VILIPENDIOSA
Nella tradizione e nella dottrina della Chiesa Cattolica, il Cuore Immacolato di Maria è simbolo di amore e compassione perfetta, nonché di dolore materno per la perdita delle anime, esprimendo la totale adesione della Vergine alla volontà di Dio e il suo ruolo di Madre di tutti gli uomini, in particolare dei più deboli e indifesi.
Sostituire il Cuore Immacolato con una pillola abortiva significa stravolgere radicalmente il significato del simbolo, profanandolo e riducendolo a un messaggio ideologico opposto ai valori cristiani, in particolare al rispetto della vita umana dal concepimento alla morte naturale.
L’immagine esposta nel corteo costituisce dunque:
Una profanazione sacrilega, trasformando l’icona della Madre di Dio in uno strumento di propaganda abortista;
Una ridicolizzazione del culto mariano, svuotando di significato il messaggio spirituale di amore e protezione per la vita che il Cuore Immacolato rappresenta;
Un oltraggio deliberato ai sentimenti religiosi dei fedeli, che riconoscono nella Vergine Maria la custode della sacralità della vita e la Madre della Chiesa.
PROFILI DI ILLECITÀ E PRECEDENTI GIURISPRUDENZIALI
Alla luce dei fatti sopra esposti, si ravvisano gli estremi del reato di vilipendio alla religione cattolica, ai sensi degli artt. 403 e 404 c.p., nonché la violazione della libertà religiosa, garantita dall’art. 19 della Costituzione Italiana.
Giurisprudenza e casi simili
La Corte di Cassazione Penale, Sez. I, con sentenza n. 32933/2007, ha stabilito che «integra il reato di cui all’art. 404 c.p. ogni atto che, con modalità idonee a offendere, sia volto a profanare, disprezzare o vilipendere oggetti o immagini che rappresentano simboli religiosi, anche nell’ambito di manifestazioni pubbliche e dimostrative».
Nel caso in esame, veniva sanzionato l’oltraggio compiuto tramite l'esposizione pubblica di immagini deformanti simboli religiosi.
La Cassazione Penale, Sez. I, sentenza n. 9362/1999, ha precisato che la nozione di “vilipendio” comprende non solo l'offesa diretta, ma anche qualsiasi manifestazione di disprezzo o derisione del sentimento religioso collettivo, attraverso l’uso improprio o deformato di immagini sacre.
La giurisprudenza ha inoltre riconosciuto come irrilevante ai fini della configurabilità del reato la sussistenza di un intento di critica ideologica o politica, laddove l’atto compiuto sia oggettivamente offensivo per la religione e i suoi simboli (Cass. Pen., Sez. III, sentenza n. 27841/2013).
Il Tribunale di Milano, con sentenza del 2017, ha condannato un attivista che aveva utilizzato una croce cristiana per una rappresentazione teatrale a sfondo sessuale, ritenendo che tale utilizzo fosse «idoneo a offendere il sentimento religioso collettivo e a svilire la dignità del simbolo religioso».
Applicazione al caso di specie
Alla luce dei suddetti principi giurisprudenziali, appare evidente che:
L’uso della raffigurazione della Madonna con in mano una pillola abortiva integra un comportamento oggettivamente idoneo a vilipendere il sentimento religioso dei cattolici;
Il distorcere l’iconografia del Cuore Immacolato di Maria comporta un grave oltraggio al culto mariano, perché nega e sovverte il significato spirituale della devozione, sostituendolo con un messaggio apertamente contrario ai precetti fondamentali della Chiesa;
La circostanza che il gesto sia stato compiuto nel contesto di una manifestazione pubblica, con ampia risonanza mediatica, aggrava l’offesa arrecata alla sensibilità religiosa collettiva, trattandosi di un atto compiuto deliberatamente per ottenere visibilità e provocare la reazione dei fedeli.
Infine, si sottolinea che l’art. 404 c.p. punisce ogni pubblica offesa o vilipendio di cose destinate al culto, senza che rilevi la giustificazione ideologica, culturale o politica degli autori.
Non può quindi ritenersi legittima una condotta che strumentalizza e profana un’immagine sacra per sostenere una campagna ideologica che confligge con i principi fondamentali della fede cattolica.
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In considerazione di quanto sopra esposto, si chiede alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli di voler procedere:
1. All’identificazione dei responsabili dell’organizzazione e della realizzazione dello stendardo offensivo;
2. All’accertamento della sussistenza degli estremi dei reati previsti dagli artt. 403 e 404 del Codice Penale;
3. All’adozione di idonei provvedimenti sanzionatori e inibitori, volti a tutelare la libertà religiosa e la dignità della fede cattolica da ulteriori atti di vilipendio.
Si allegano:
Documentazione fotografica e video della manifestazione;
Articoli di stampa e resoconti mediatici;
Comunicato del Cardinal Battaglia;
NOMINA DEL DIFENSORE DI FIDUCIA
Con la presente si nomina quale difensore di fiducia l’Avv. Francesco Fontana, con studio in Via Ugo Bassi n. 23, 20159 Milano, e si elegge domicilio presso il medesimo studio, ovvero presso l’indirizzo PEC: francesco.fontana@milano.pecavvocati.it
Si dichiara altresì di voler essere informati in caso di richiesta di archiviazione ai sensi dell’art. 408 c.p.p.
In attesa di un sollecito riscontro, porgo distinti saluti.
Luogo e data
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Firma
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Veronica Cireneo
Mercoledì 19 marzo 2025 - Solennità di San Giuseppe
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1 commento:
Tristezza, amarezza insieme a sconcerto e comprensibile scoramento sono le costanti che da diversi anni inquinano le giornate che dovrebbero celebrare la bellezza, la dolcezza e l'unicità dell'essere donna. Un crescendo di manifestazioni sempre più blasfeme da diventare sempre più becere, nelle quali la libertà di decisione della donna tanto osannata, viene avvilita e strumentalizzata per deridere, offendere la religione cattolica arrivando al disgusto. Quindi applaudono, condivido e ringrazio coloro che hanno attivato l'iniziativa di ESPOSTO PER VILIPENDIO ALLA RELIGIONE CATTOLICA illustrata da Veronica
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