sabato 14 giugno 2025

CONFLITTO ISRAELE-IRAN. Cosa dicono le profezie? Inizia il tempo della Purificazione? Possibili scenari

 

a cura di Veronica Cireneo 

Riceviamo dall'amico Luca Foglia questo articolo sui possibili scenari dell'inquietante conflitto israele-iraniano in corso. Lo pubblichiamo per la preoccupante corrispondenza di questi fatti con importanti rivelazioni. Come riportato anche dal sito "Fede e Cultura" di Foggia  nel febbraio 2009, alla pagina 34 del fascicolo riguardante i Segreti di Fatima, ( cfr. P. Antonio Gallo, Teresa Musco, II Edizione, Editrice "terzo Millennio", 1985, p. 82) vediamo come la Madonna  già nel 1973, alla stigmatizzata di Caserta Teresa Musco, rivelava la seguente profezia: 

"Sta per iniziare una nuova guerra nella terra dove è nato il Salvatore, cioè il Mio amatissimo Figlio e non si fermerà. Sembra che fanno la pace ma non è vero, perché da lì nascerà la grande guerra. Da lì viene il grande castigo dal cielo e dalla terra. Tu devi solo offrire te stessa e pregare ché, poi, sono Io a lavorare e a operare (...)

Tante sono le ulteriori conferme circa la pericolosità degli eventi in corso. Particolare quello che arriva dal metropolita Neophytos di Grecia che parla della profezia del monaco Gheron Theodor, pressoché sconosciuto: "Figli miei, mentre berrete il vostro caffè, sentirete che gli ebrei hanno colpito il programma nucleare dell'Iran. Allora inizieranno i grandi eventi. E nello stesso periodo, o poco prima, cadrà Erdogan. Questi saranno i segni che vi permetteranno di capire che stanno iniziando i grandi eventi."

È iniziato il tempo della grande purificazione?  Se possibile...buona lettura. Oremus

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ReArm Iran. Botte da orbi tra Iran e Israele (per i meno raffinati).


Ursula von der Leyen potrebbe approfittare del momento e candidarsi come nuovo Capo di Stato Maggiore dell’Iran, paese che sicuramente ha più bisogno di un piano di riarmo rispetto all’Unione Europea.
Cerchiamo di spiegare cosa è successo e cosa potrebbe accadere senza l’utilizzo degli slogan tanto cari ai giornalisti.

• I fatti
Ieri notte Israele ha attaccato l’Iran con oltre 300 bombe lanciate da 200 aerei da combattimento (F-35, F-16 e F-15). Ha colpito la capitale Teheran e Tabriz, le centrali nucleari di Natanz e Arak, alcuni siti militari e diverse zone residenziali dove sono stati uccisi quattro membri dei vertici militari e sei scienziati addetti al programma nucleare, oltre al capo negoziatore (schema simile a quello utilizzato l’anno scorso contro Hezbollah e Hamas).

L’Iran non ha inizialmente reagito perché i servizi segreti israeliani avevano distrutto o disabilitato le difese aeree tramite squadre di incursori presenti sul territorio. È la terza volta in un anno che il Mossad si muove abbastanza liberamente nella ex Persia.

Israele ha poi proseguito l’offensiva fino a questa mattina, prendendo di mira nuovamente la capitale Teheran, alcune infrastrutture militari, diverse città secondarie e il più importante sito nucleare iraniano, quello di Fordow, protetto da un bunker a diversi metri di profondità e in parte all’interno di una montagna. Stupisce l’accuratezza degli attacchi, niente a che vedere con quanto avviene a Gaza, segno che i missili erano probabilmente guidati da agenti nascosti nelle vicinanze degli obiettivi.

In serata le difese antiaeree iraniane hanno ripreso a funzionare e così la guida suprema Alì Khamenei ha dato il via libera alla ritorsione, durata tutta la notte e condotta tramite droni e missili balistici (alcuni ipersonici). Tel Aviv è stata il bersaglio preferito, ma anche la Cisgiordania e il Nord di Israele sono stati interessati. Pare che anche la centrale nucleare di Dimona e le basi da cui sono partiti gli aerei siano state attaccate. Al momento in cui scrivo le ostilità sono cessate da poco.

· Considerazioni tecniche
I servizi segreti israeliani, grazie a decenni di esperienza sul campo, sono riusciti a infiltrarsi in diverse zone dell’immenso Iran e, tramite droni, missili guidati e probabilmente apparecchi per la guerra elettronica, a distruggere o disabilitare i sistemi di difesa antiaerea iraniana. I loro jet hanno così potuto operare indisturbati dai cieli dell’Iraq (ad oggi ancora sotto controllo USA). Le poche difese rimaste attive si sono concentrate a proteggere i siti sensibili della capitale e la centrale di Fordow che pare non abbia subito danni. Si tenga presente che la maggior parte delle installazioni militari iraniane si trova a molti metri di profondità ed è per questo difficilmente raggiungibile dai missili. Grazie a ciò, L’Iran è stato in grado di reggere l’urto e contrattaccare.

Non avendo un’aviazione paragonabile a quella di Israele, si è affidato a droni e missili balistici. I primi hanno impiegato diverse ore per raggiungere Israele e sono stati utilizzati come esche per le difese, mentre i secondi sono arrivati a destinazione in una quindicina di minuti (sette per gli ipersonici) saturando il sistema di difesa a 3 strati che protegge il territorio israeliano.
Tirando le somme, come la guerra russo ucraina ci insegna, difendersi da un aggressione dal cielo è assai più complicato e costoso che attaccare, mentre via terra è esattamente il contrario. Sono quindi fondamentali la sorveglianza dei confini e il monitoraggio dei siti sensibili per non ritrovarsi spiacevoli sorprese. Se nei primi 20 anni del millennio siamo stati ossessionati dalla privacy, nei prossimi 20 lo saremo dalla sicurezza. I droni low cost han cambiato gli scenari bellici.

· Considerazioni politiche
Ci sono 4 Stati nel mondo che adottano una politica estera spregiudicata: la Turchia, il Rwanda, gli Stati Uniti e Israele (lasciamo stare per il momento il conflitto russo ucraino). Mentre per i primi 3 esistono dei limiti, o per lo meno cercano ogni tanto di tirare un colpo al cerchio e uno alla botte, per il quarto no.

Israele ha un piano ben preciso da almeno 30 anni (in realtà da molto prima, lo vedremo prossimamente) e con l’aiuto degli Stati Uniti sta cercando di implementarlo. È quello delle famose 7 guerre per assumere il controllo del Medio Oriente rivelato dal generale USA Wesley Clark nel 2001 (Qui). All’appello mancava solo l’Iran che, senza il supporto made in USA, non sarebbe stato attaccato.


Quindi, da ieri anche gli Stati Uniti sono in guerra con l’Iran. Con buona pace di Tulsi Gabbard (direttrice dell’Intelligence), di Steve Witkoff (il vero ministro degli esteri USA) e del giornalista Tucker Carlson che hanno cercato in tutti i modi di spiegare a Trump che con l’Iran bisognava giungere ad un accordo.

A Netanyahu, invece, va bene così, è un presidente adatto a tempi di guerra (come qualcun altro più a nord); in tempi di pace probabilmente la sua carriera politica finirebbe in un amen.

A Teheran per ora pare facciano finta di niente e attacchino solamente obiettivi israeliani, evitando di colpire le numerose basi USA presenti in Medio Oriente. Certo il colpo subito è stato pesante, anche perché era nell’aria nonostante gli imminenti negoziati con gli inviati di Trump.

Impedire all’Iran di fabbricare la bomba atomica sembra quindi un pretesto. Tra l’altro basterebbe che Teheran ne chiedesse una decina delle 6 mila in dotazione a Mosca per averla già domani in pronta consegna; peccato che anche la Russia sia contraria a un Iran atomico perché poi lo diventerebbero anche le monarchie del Golfo (Arabia, Qatar). Certo, qualche sistema di difesa avanzato e qualche caccia la Russia potrebbe fornirlo in tempi rapidi, ma il presidente Putin ragiona con schemi diversi; basti pensare che è l’unico Capo di Stato ad aver già parlato al telefono con le due controparti. L’Iran è sì un suo alleato, ma in Israele vivono circa 1 milione e mezzo di russi.

La Cina, la Turchia e l’Arabia Saudita si son fermate alle solite condanne formali, mentre il Pakistan, pur non essendo in ottimi rapporti con Teheran, ha dichiarato che l’Iran ha il diritto di difendersi in base all’articolo 51 delle Nazioni Unite. Sull’ Europa stendiamo il solito velo pietoso.

· Possibili scenari
Di sicuro non sarà una toccata e fuga come nel 2024. Entrambi i contendenti han dichiarato che ci saranno altri attacchi.

Altra certezza è che le leadership occidentali non capiscono che mettendo pressione a popoli con secoli di storia la reazione è quella opposta a quella desiderata. Si cementano attorno ai loro leader. Perciò Tel Aviv e Washington possono scordarsi un cambio di regime come avvenuto in Siria nel giro di poche ore. L’Impero Romano, che era l’Impero Romano, cercò per 700 anni di sottomettere la Persia e non ci riuscì; possibile che nessun leader studi un filino di storia?

Oltretutto, un’azione del genere è forse il miglior incentivo a dotarsi di un’arma atomica il prima possibile. In stile Nord Corea, che sarà anche un paese “brutto e cattivo”, però, per lo meno, non ha missili che gli piovono sulla testa.

Quindi, dal punto di vista militare, tutto è possibile a meno che USA e Russia non trovino un accordo su vasta scala. Magari la Cina rivedrà la sua teoria del “vinco senza far niente” perché a questo punto potrebbe non essere più sufficiente. Se Russia e Iran rimarranno impantanati per anni nelle rispettive guerre, chi sarà il prossimo obiettivo? La butto lì: Pechino?

Non aspettiamoci alcunché da Paesi Arabi e Turchia, a loro in fondo va bene così, se poi non si porrà freno all’escalation vedremo se avranno ragione a farsi gli affari propri. Ne dubito fortemente.

Occorre una conferenza internazionale in cui si discuta della sicurezza di tutti e non solo di alcuni.
Dal punto di vista economico la reazioni più ovvie potrebbero essere la discesa dei mercati azionari e la salita delle materie prime, soprattutto se Iran e Yemen decidessero di chiudere i due stretti attorno alla Penisola Arabica. Dico potrebbero essere perché, se intervengono le Banche Centrali, non c’è guerra o crisi che tenga, come nel 2008, nel 2020 e nel 2022. Per ora hanno ancora la forza di sostenere i mercati indipendentemente da tutto, c’è poco da fare.

•In conclusione, la situazione è grave.

L'Iran non è l’Afghanistan, né la Siria, né l’Iraq, né la Libia; è uno Stato con il controllo delle proprie risorse, senza divisioni “tribali”, con una popolazione tendenzialmente giovane di 90 milioni di persone e un apparato militare sviluppato (...) Che Dio ce la mandi buona!

Luca Foglia, Milano 
14 giugno 2025
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venerdì 13 giugno 2025

IL CALENDARIO ESTIVO DELLE CATECHESI SACERDOTALI. Programmazione degli Alleati dell'Eucarestia


di Veronica Cireneo 

A motivo dell'interesse suscitato dal ciclo di catechesi invernali, trasmesse in streaming sul canale telegram degli Alleati dell'Eucarestia e conclusosi recentemente, è nata da qualche giorno la nuova programmazione estiva, che vedrà la trattazione di tre importantissime tematiche curate rispettivamente da tre diversi relatori.

Ringraziamo quindi di cuore - in ordine di programmazione e anticipatamente per il loro servizio di evangelizzazione, anche virtuale - i sacerdoti: don Giuseppe Agnello, don Guglielmo Fichera e don Parvulus, andando di seguito a considerare i dettagli sostanziali e cronologici delle rispettive catechesi.

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1) SULLA TALARE. Don Giuseppe Agnello 

Sarà un ciclo di 4 incontri basati sulla lettura e commento del libro: "De habitu sancto. La fede fa l'abito" , di cui il sacerdote è autore e si terranno tutti i lunedi di giugno dalle 18,30 per la durata di un'ora circa.  Per non perdersi la prima parte, già andata in onda lo scorso 9 giugno, dove sono stati trattati i primi quattro capitoli, si può ascoltare la registrazione cliccando su questo Link YouTube 


Il libro, ricco di riferimenti evangelici considera le motivazioni storiche e dottrinali dell'uso della talare, confutando agilmente le argomentazioni di chi ne farebbe volentieri un oggetto da museo. Molto utile anche da regalare a sacerdoti e seminaristi, è disponíbile su tutte le piattaforme libràrie di rete, ma è preferíbile ordinarlo direttamente alla casa editrice di Pàdova, a questo indirizzo di posta elettrònica: redazione@lineaedizioni.it 

Prossimi appuntamenti, salvo imprevisti, saranno per lunedì 16 , 23 e 30 giugno sempre alle ore 18,30, con possibilità, per il pubblico degli ascoltatori di porre domande finali, al sacerdote.

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2) IL MAGISTERO DI PAPA LEONE XIV nel primo mese del Suo pontificatoDon Guglielmo Fichera  

Si tratta di una doppietta di incontri, che si terranno negli ultimi due giovedì di giugno, per la durata di un'ora circa. Con possibilità di riprendere l'argomento a settembre, si prefigge lo scopo di analizzare luci ed ombre del pontificato leonino, nel primo mese del Suo pontificato.

Don Guglielmo Fichera, già autore del trascorso ciclo di catechesi sull'Apocalisse, che trovate tutte raccolte in questa playlist , suggerisce agli ascoltatori, affinché possano assistere con efficacia alle trasmissioni, di prendere visione, intanto autonomamente, di questi tre documenti a seguire, limitatamente alla parte indicata: 1) DEI VERBUM , n. 4 b; 2) LUMEN GENTIUM, n. 16; 3) NOSTRA AETATE, nn. 1-4

Appuntamento il 19 e il 26 giugno alle ore 18,30. Possibilità di domande finali sul tema.

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3) I 7 DONI DELLO SPIRITO SANTO. Don Parvulus 

Sarà un ciclo di sette catechesi, una per ogni divino Dono, che il sacerdote Don Parvulus svolgerà nei giovedì di luglio ed agosto 2025 (saltandone alcuni che comunicheremo a posteriori ).

Il primo appuntamento sarà il 3 luglio alle ore 19, in streaming, per la durata di trenta minuti circa, con la possibilità, per gli ascoltatori, di porre domande in diretta attinenti al tema trattato. 

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Note

A) Alla presente programmazione, passibile di aggiustamenti, si potrebbero aggiungere altri appuntamenti, con nuovi relatori. 

B) Tutte le catechesi, si svolgeranno in diretta streaming dai microfoni del canale telegram degli Alleati dell'Eucarestia. Verranno quindi registrate e pubblicate sul nostro canale YouTube.

C) Sarà nostra cura aggiornarvi tempestivamente di eventuali variazioni programmatiche.

D) Infine ricordiamo che per conoscere gli aggiornamenti in tempo reale e per partecipare alle trasmissioni in diretta è altresì necessaria l'iscrizione al canale telegram degli Alleati dell'Eucaresti.

Buona partecipazione e condivisione del nostro apostolato, finalizzato a portare il Nome Santissimo di Gesù, fino agli estremi confini della terra. Grazie e Deo gratias. 

Veronica Cireneo 
13 giugno 2025

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mercoledì 11 giugno 2025

PILLOLE DI CATECHISMO DI PAPA LEONE XIV: SUPPLICARE IL CIELO. Udienza di Mercoledì 11 giugno


di Veronica Cireneo 

Laudetur Jesus Christus nunc et semper

 Udienza generale di mercoledì 11 giugno.

• Supplicare il Cielo.

Anche oggi il Vicario di Cristo, uomo di Fede, innamorato di Maria, secondo il Suo ruolo, facoltà e competenza spiega, così semplicemente, agli uomini di buona volontà come mettere in pratica la Parola e la Volontà di Dio.  Corrispondendo in pieno a ciò di cui le nostre anime affamate di sacro e di santità avevano ed hanno bisogno. Ringraziamo il Signore.

Per ascoltare le Sue nutrienti parole clicca sul link seguente 

https://youtu.be/RNogxhk8ynA?si=ROrBpymSv0muT7up


Veronica Cireneo 

Mercoledì 11 giugno 2025

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venerdì 6 giugno 2025

COMUNICATO STAMPA DEGLI ALLEATI DELL'EUCARESTIA. Invito a Piazza San Pietro per il Giubileo delle Associazioni.


di  Veronica Cireneo 

Un breve comunicato per informare che, in occasione del Giubileo delle Associazioni, una piccola delegazione degli Alleati dell' Eucarestia e del Vangelo sarà presente in piazza San Pietro domenica 8 Giugno, Solennità di Pentecoste, per partecipare alla Santa Messa, che verrà celebrata da Sua Santità Papa Leone XIV, alle ore 10,30.

L'evento rappresenta la naturale evoluzione della  Supplica Filiale inviata al Pontefice sabato 31 Maggio, suscitata proprio da questo significativo appuntamento del Santo Padre con le Associazioni e i Movimenti, che ritiene fondamentali per l’evangelizzazione: "La vita cristiana non si vive nell’isolamento, come se fosse un’avventura intellettuale o sentimentale (...) Mettete i vostri talenti a servizio della missione. Chiunque è portatore di un carisma è chiamato ad arricchire gli altri, spogliandosi di sé. Al centro ci sia Cristo!" ha detto il Papa

Gli amici romani, e non, interessati a condividere questo momento di Grazia, troveranno la nostra rappresentanza nei pressi della Fontana Paolo VI - vedi foto seguente - che è situata verso il centro della Piazza. 

Il gruppo sarà facilmente individuabile grazie allo stendardo che vedete in alto, nella foto di copertina. Rappresenta il nostro logo, posto sulla didascalia, che recita così: "L'Immacolata benedica Papa Leone XIV e gli Alleati dell'Eucarestia".

Come da prassi abbiamo formalmente avvisato le autorità vaticane della nostra presenza, auspicando che Papa Leone, insieme all'Immacolata voglia benedire gli Alleati e la loro umile e onorevole missione, che,  finalizzata alla diffusione del culto dovuto alla SS.Eucaristia e al Trionfo del Cuore Immacolato di Maria, opera sul territorio italiano attraverso la sensibilizzazione e la testimonianza della devozione verso la Presenza Reale di Cristo nell'Ostia.  Nella speranza che vogliate cortesemente condividere questo comunicato con invito, benediciamo il Signore. Grazie. 

Laudetur Jesus Christus nunc et semper.

Veronica Cireneo, co-fondatrice e referente degli Alleati dell'Eucarestia e del Vangelo. 

Venerdì 6 giugno, a D. 2025

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IMPORRE LA COMUNIONE IN MANO È UN ABUSO. Don Federico Bortoli



a cura di Veronica Cireneo 

Un fondamentale articolo del 2021, riguardante l'abuso eucaristico dell' imposizione della Comunione sulla mano, sempre più diffuso, scritto da don Federico Bortoli in piena emergenza sanitaria e già pubblicato da Stilum Curiae

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La questione della Comunione sulla mano è una tematica che mi sta molto a cuore e ho ampiamente trattato nel mio libro “La distribuzione della Comunione sulla mano" edito da Cantagalli, con la prefazione del Cardinal Robert Sarah. Perciò in queste righe non affronterò il tema nel suo complesso, con tutte le sue problematiche, ma mi limiterò a considerare se esiste un fondamento medico-scientifico e giuridico per imporre la Comunione sulla mano, come si sta facendo in molti luoghi. 

Naturalmente per ciò che concerne l’ambito medico farò riferimento ad esperti in materia, mentre per l’aspetto giuridico cercherò di dare il mio contributo di canonista, basandomi su ciò che dice realmente il diritto canonico, che come ho avuto modo di apprendere nei miei studi è essenzialmente la ricerca di “ciò che è giusto” in modo oggettivo ed è garanzia affinché vengano salvaguardati i diritti dei fedeli. 

Spesso, invece, si ha l’impressione che il diritto, o presunto tale, venga utilizzato come strumento per imporre le proprie idee, calpestando le norme reali e i diritti dei fedeli, approfittando solamente della propria posizione di potere.

A seguito dell’attuale situazione sanitaria legata al covid, in molti luoghi la Comunione in bocca viene negata, ponendo serie difficoltà di coscienza sia ai fedeli che desiderano ricevere l’Eucaristia in tal modo, sia ai sacerdoti che desiderano rispettare il diritto dei fedeli stessi a comunicarsi così.

Il divieto della Comunione in bocca viene giustificato basandosi sul fatto che tale modalità sarebbe, in maniera certa e inequivocabile, più rischiosa rispetto alla Comunione sulla mano, per la contaminazione da covid. 

Come vedremo, di questo non vi è alcuna evidenza scientifica oggettiva. Sul tema ci sono opinioni contrastanti, come del resto su tutta la questione covid, si sente tutto e il contrario di tutto, all’interno della stessa comunità scientifica e non si capisce perché debbano valere di più le opinioni di certi medici piuttosto che altri, solo perché coincidono con il proprio punto di vista del tutto personale. È necessario valutare le cose con più oggettività possibile.

Tutti i medici concordano sul fatto che, in base alla letteratura scientifica, il covid si trasmette attraverso goccioline (droplets): in altre parole il coronavirus deve letteralmente “prendere il volo” per poter infettare, e ciò può avvenire con starnuti, colpi di tosse e parlando a voce alta. Inoltre, alcuni medici come il Dottor Paolo Gulisano, epidemiologo presso l’ospedale di Lecco e il Dottor Fabio Sansonna, chirurgo presso l’Ospedale Niguarda di Milano evidenziano che la stessa saliva finché non passa dallo stato liquido, come è normalmente in bocca, allo stato di goccioline è innocua. Oltretutto la saliva stessa contiene il lisozima che è un disinfettante naturale, il quale agisce contro i virus e i batteri.

Il professor Filippo Boscia, presidente nazionale dei medici cattolici, sostiene che sono proprio le mani, toccando tutto, ad essere la parte del corpo più esposta ai virus e che pertanto è proprio la Comunione sulla mano ad essere più pericolosa

Di fronte a tale considerazione si obietterà che, utilizzando il gel disinfettante e non facendo lo scambio della pace, tale problema non sussiste. In realtà, dopo essersi disinfettato le mani all’ingresso della chiesa, con le mani inevitabilmente si toccano le panche e altri oggetti. Ma soprattutto, in molte chiese, nonostante le attuali normative dicano che le offerte devono essere lasciate prima o al termine della funzione in un apposito contenitore (qui sì che si che si può tranquillamente trasgredire la norma!), da tempo si è cominciato a raccogliere le offerte durante l’offertorio, pur utilizzando un oggetto adeguato per mantenere la distanza. Resta il fatto che i fedeli, dopo avere toccato il denaro, banconote o monete che siano (e si sa che dal punto di vista igienico sono tra le cose più sporche), ricevono l’Eucaristia sulla mano e se la portano alla bocca. 

Qualcuno dovrebbe spiegare dove sta l’igiene in questo caso. Per di più, molti sacerdoti notano che proprio distribuendo la Comunione sulla mano, con molta facilità, entrano in contatto con la mano del fedele, per quanto si cerchi di evitarlo, mentre con la Comunione in bocca molto raramente si viene in contatto con la lingua o le labbra del fedele e, se dovesse capitare, è sufficiente procedere alla disinfezione delle dita. Quindi, è proprio la Comunione sulla mano ad essere meno sicura dal punto di vista igienico.

Ben 21 medici cattolici austriaci, nel giugno scorso, rifacendosi alle considerazioni del professor Boscia, hanno chiesto alla loro Conferenza Episcopale di rimuovere il divieto della Comunione in bocca e la Conferenza ha tolto questo divieto. Nel settembre scorso anche 27 medici tedeschi hanno fatto la medesima richiesta alla loro Conferenza Episcopale.

• Chiarito quindi che non vi è alcuna seria ed oggettiva ragione sanitaria per imporre la Comunione sulla mano, analizziamo ora la questione dal punto di vista giuridico, cercando di capire se i vari provvedimenti volti a vietare la Comunione sulla lingua siano leciti e validi.

Innanzitutto si sostiene che la Comunione sulla mano sarebbe una richiesta tassativa dello Stato per garantire la salute pubblica, la cui non osservanza porterebbe addirittura a conseguenze penali.  A tal proposito, chi ritenesse che lo Stato possa determinare nel concreto un rito liturgico, segnalo che il Card. Sarah, quando era Prefetto del Culto Divino, il 12 settembre scorso ha reso pubblica una lettera ufficiale del 15 agosto 2020, approvata in forma specifica dal Santo Padre, in riferimento all’attuale situazione sanitaria, dove si ricorda che «le norme liturgiche non sono materie sulla quale possono legiferare le autorità civili, ma soltanto le competenti autorità ecclesiastiche», facendo riferimento diretto a Sacrosanctum Concilium 22 e al can. 838 del Codice di Diritto Canonico.

Tanto per rispondere a chi distribuisce con tanta superficialità patenti di disobbedienza al Papa e al Vaticano II, senza alcun fondamento...ci può stare che vengano date indicazioni circa il distanziamento e l’uso delle mascherine, ma non certo determinare come si debba svolgere un rito liturgico. 

In ogni caso, stando all’ultimo documento emanato dal Ministero dell’Interno stilato sulla base del famoso CTS, si parla solo di “raccomandazione” di evitare la distribuzione della Comunione in bocca. Quindi non vi è assolutamente alcun obbligo e tantomeno alcuna conseguenza penale nel non osservare tale raccomandazione.

Inoltre, è molto interessante considerare che nei protocolli siglati dallo Stato italiano con le Comunità ortodosse, protestanti, evangeliche e anglicane, al momento della Comunione si chiede solamente di non venire a contatto con i fedeli, senza assolutamente entrare nel dettaglio di come si debba svolgere questo rito. Ed è risaputo che le Comunità ortodosse fanno sempre la Comunione sotto le due specie utilizzando un cucchiaino che viene avvicinato alla bocca di ogni fedele. 

Anche alcune comunità luterane fanno la Comunione in bocca e in ginocchio. Quindi lo Stato verso queste comunità non ha affatto preteso che la Comunione venga fatta solo ed esclusivamente in mano; stanno svolgendo il rito di Comunione come hanno sempre fatto. La stessa raccomandazione di evitare la Comunione in bocca indirizzata alla CEI è stata fatta solo dopo una sollecitazione da parte della stessa CEI e nel primo protocollo si parla solo di non venire a contatto con le mani dei fedeli, senza escludere la Comunione in bocca. Pertanto è falso affermare che lo Stato o la CEI pretende in modo tassativo la Comunione sulla mano.

Ma molti sostengono che le conferenze episcopali regionali e/o il singolo vescovo diocesano possano proibire la Comunione in bocca. È veramente così? Innanzitutto possiamo notare che questi “provvedimenti” sono per lo più semplici comunicati o lettere, presentando quindi delle lacune dal punto di vista formale e giuridico e che pertanto non possono in alcun modo abrogare o sospendere la norma generale della Comunione in bocca. 

Perché è proprio questo il punto fondamentale, la Comunione sulla lingua è la norma generale che regola la distribuzione dell’Eucaristia, confermata in modo solenne dalla Santa Sede con l’Istruzione Memoriale Domini del 29 maggio 1969. Quindi è il legislatore supremo, la Sede Apostolica, ad avere confermato la norma generale della Comunione in bocca. La stessa Istruzione prevede anche la possibilità di chiedere l’indulto della Comunione sulla mano, che da punto di vista giuridico è una eccezione alla legge, che pertanto non può per sua natura diventare la norma generale. Per questo motivo un vescovo nella propria diocesi può fare tranquillamente un decreto con il quale vieta la Comunione sulla mano (come ha fatto il vescovo di Oruro in Colombia nel 2016), ma non può fare il contrario, ossia vietare la Comunione in bocca.

Si sostiene, però, che in caso di emergenza sanitaria, quanto sopra non vale. In realtà non vi è alcun fondamento giuridico in tale affermazione. Per di più abbiamo già dimostrato che non vi sono evidenze scientifiche oggettive per affermare che la Comunione sulla mano sia più sicura dal punto di vista igienico rispetto alla Comunione in bocca. Ma ammesso che si dimostrasse questo, solo il legislatore supremo, ossia la Santa Sede, potrebbe cambiare la norma generale della Comunione in bocca (e al momento non l’ha ancora fatto). Nessuna autorità inferiore può modificare questa norma, quindi nessuna conferenza episcopale nazionale, regionale o il singolo vescovo può modificare la norma generale della Comunione in bocca.

Lo stesso canone 838 del Codice di Diritto Canonico è estremamente importante in tal senso, perché ricorda proprio che regolare la sacra liturgia spetta alla Sede Apostolica, sottolineando che il vescovo diocesano può legiferare in materia liturgica entro i limiti della sua competenza. Le stesse conferenze episcopali hanno dei limiti ben determinati, come stabilisce il canone 455. Perciò se un vescovo o una conferenza episcopale vietano la Comunione in bocca, anche se anziché comunicati o lettere utilizzassero dei decreti (più corretti dal punto di vista formale), oltrepassano i limiti della loro competenza, compiendo un vero e proprio abuso di potere. Questi provvedimenti pertanto risultano essere invalidi e non hanno alcuna forza obbligante, né per i sacerdoti né per gli altri fedeli. Si dirà che per altre questioni, come l’abolizione dello scambio della pace (recentemente modificato), non si sono poste obiezioni, ma questo intervento rientra nel proprio ambito di competenza, anzi lo stesso celebrante ha facoltà sempre di ometterlo, non essendo obbligatorio. Quindi è davvero paradossale che certi pastori pretendano l’obbedienza a certe “norme” stabilite in modo arbitrario, quando essi stessi sono i primi disobbedienti alle autentiche norme della Chiesa.

L’attuale Ordinamento Generale del Messale Romano e l’Istruzione Redemptionis Sacramentum del 25 marzo 2004 confermano in maniera chiara e inequivocabile che il fedele ha sempre e comunque il diritto di ricevere la Comunione in bocca, anche dove è consentita la Comunione sulla mano. Non solo, la stessa Istruzione al n. 91 ricorda che non è lecito negare la Santa Comunione a seconda del modo che uno sceglie per comunicarsi, citando il canone 843 § 1, che stabilisce che «i ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedono opportunamente». Ora, come si può negare la Comunione semplicemente perché un fedele chiede di riceverla in un modo stabilito dalla Chiesa? Il fedele che non vuole ricevere la Comunione sulla mano non lo fa perché è fissato, rigido e formalista, ma perché con questa modalità ci sono molti inconvenienti, primo fra tutti l’inevitabile dispersione di frammenti eucaristici. La rigidità piuttosto la si riscontra in chi vuole imporre con la forza la Comunione sulla mano. In sostanza si dice: “Vuoi la Comunione? O la predi in mano o niente! Complimenti, e poi ci riempiamo la bocca di “carità e sensibilità pastorale”, di vicinanza ai fedeli, di essere misericordiosi e comprensivi. In realtà questa imposizione appare né più né meno come una forma di clericalismo, mai tanto combattuto come in questo tempo, ma solo a parole. Diversi sacerdoti, pur essendo contrari alla Comunione sulla mano, non la negano e nell’attuale situazione, per venire incontro alle difficoltà di alcuni fedeli, disorientati da tante informazioni contrastanti che ricevono, fanno comunicare prima coloro che vogliono la Comunione in mano e poi alle fine quelli in bocca. Quindi è sufficiente un po’ di buon senso. Mi pare che questi sacerdoti dimostrino un’apertura e una elasticità mentale ben maggiore di certi novelli farisei e legalisti. E invece cosa si fa? Chi rispetta la libertà di scelta dei fedeli, con le dovute attenzioni, viene accusato di disobbedienza e, senza alcun fondamento scientifico, di essere un irresponsabile, un untore, di essere causa di propagazione del virus, di non preoccuparsi della salute della gente. Come siamo bravi a stravolgere la realtà!

Piuttosto sembra che, nell’attuale situazione, si sia presa la palla al balzo per dare un’ultima spallata alla Comunione in bocca, detestata da molti per motivi ideologici. Ne è prova il fatto che qualche vescovo ha addirittura definito la Comunione sulla lingua un abuso liturgico, quando in realtà è proprio la Comunione sulla mano ad essersi imposta come un abuso liturgico, che poi è stato successivamente legalizzato. Sono numerosi i fedeli che, anche prima dell’inizio della pandemia, sono stati derisi, presi in giro e gravemente offesi dai propri pastori solo perché desideravano ricevere la Comunione in bocca e in ginocchio, dimostrando anche in questo caso una proverbiale carità e sensibilità pastorale. A loro veniva intimato, con estrema severità di alzarsi, altrimenti non avrebbero ricevuto l’Eucaristia: questo sì che è un abuso, come ricorda Redemptionis Sacramentum n. 91. Ma, di fronte a tanti casi del genere, non si è preso nessun provvedimento, anzi c’è stato un tacito assenso.

Mi pare che molti fedeli oggi dimostrino di aver più fede nella Presenza Reale di Nostro Signore e di aver più rispetto nell’Eucaristia di molti pastori che, invece di fare crociate contro la Comunione in bocca, dovrebbero forse prendere ad esempio dalla fede dei piccoli e semplici pastorelli di Fatima che così pregavano con la preghiera insegnata loro dall’Angelo: «Mio Dio, io credo, adoro, spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano. Santissima Trinità, Padre e Figlio e Spirito Santo, io Ti adoro profondamente e Ti offro il Preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di nostro Signore Gesù Cristo, presente in tutti i Tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi ed indifferenze con cui Egli stesso ê offeso. E per i meriti infiniti del Suo Cuore Sacratissimo e del Cuore Immacolato di Maria, Ti domando la conversione dei poveri peccatori».

Don Federico Bortoli ( già nel 2021)

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Pubblicato il 26 febbraio 2021 su Stilum Curiae. Per sostenere il blog di Marco Tosatti  l'IBAN è IT79N0200805319000400690898

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giovedì 5 giugno 2025

LA TENEREZZA della COMUNIONE con le MANI GIUNTE. Come era, come sta diventando e la Comunione Spirituale. (parte I/VII)

La tenerezza della Comunione con le mani giunte – Parte Prima
di Veronica Cireneo 

Questo è il primo di una serie di sette articoli sull'Eucarestia che la sottoscritta elaborò nell' anno 2022 in piena crisi socio-sanitaria quando la Comunione sulla mano divenne un obbligo. Non per la scrivente che mai toccò un'Ostia consacrata, con il risultato di sentirsi attribuire molti epiteti tra cui quello di: pazza fanatica, retrograda che furono tra gli altri i più simpatici. E solo quando un giorno, un sacerdote iperinoculato nel vedermi inginocchiata al momento della Comunione, paonazzo perse le staffe (ne parleremo nella V parte) , anche tentando una colluttazione che cadde nel vuoto a causa della mia assoluta mancata reazione, capii che quello che stavo facendo non avrei mai dovuto smettere di farlo. Capii che il mondo si era davvero dimenticato della Presenza Reale di Cristo nell'Ostia e che ci voleva qualcuno , molti qualcuno, che si offrissero per darne testimonianza. Nacquero così nel 2023 gli Alleati dell'Eucarestia: oggi circa 4000 membri sparsi in tutt'Italia che molto hanno sensibilizzato il popolo di Dio dando ovunque esempio di devozione e genuflessione di fronte al Corpus Domini, contro il trand e nonostante i detrattori laici e consacrati . Alta sarà la ricompensa celeste. Lodiamo il Signore
Grazie a tutti. Buona lettura.

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Prenderò in prestito l’incipit con cui il dottor Angelicus, San Tommaso D’Aquino, iniziava le Sue lezioni: “Questa è una mela. Chi non è d’accordo può andare via” per dire che alla fine ce l’hanno fatta! Sì!
Ci hanno cacciato dalle chiese!
   

Ci fu un tempo in cui lo Stato, la Chiesa e gli abitanti della Nazione sembravano costituire un’unica Famiglia. Era il tempo in cui qualsiasi problema capitasse, si sapeva di potersi vantaggiosamente recare in un luogo intimo ed anche fisico, in cui andare a riversare i propri affanni. Dove? Come dove? Lì, davanti al Tabernacolo! Sempre posto in bella vista al centro dell’Altare Maggiore (“Non separate il tabernacolo dall’altare” ebbe a dire Papa Pio XII), con tanto di fiammella laterale attiva ad indicare la Presenza Viva, Attenta, Generosa e Amorosa del nostro Redentore, in attesa di noi.

Non era difficile, allora, intravedere in talare - quell’abito che come il suono delle campane ricorda al mondo che non crede, che non spera e che non ama, che: Dio esiste! -  sacerdoti inginocchiati in preghiera, rosario in mano, interrompere volentieri il santo dialogo, per disporsi su richiesta, ad eseguire quelle corpose e limpide confessioni, che colpivano chiaramente e duramente il peccato, mentre il peccatore veniva preso a cuore, seguito, accompagnato e indirizzato sulla via sicura della salvezza.

Com’era bello sapere di avere una guida competente nella sfera spirituale e un esempio a cui fare riferimento nel momento del bisogno! Veniva facile obbedire a quei pastori, anche quando essi ci ordinavano atteggiamenti e stili di vita, contrari ai viziati usi e costumi che in confessione avevamo manifestato, accusandoci.

E, la Domenica, la celebrazione della Santa Messa in cui il sacerdote spezzava la Parola di Dio e il Suo Corpo, per nutrirci di ciò che non transita giacché eterno, veniva eseguita con tale regolarità e devozione da sentirsi diventare, al parteciparvi, stabili come sulla roccia, anche rientrando a casa.

Rivolto ad oriente, spalle al popolo, il Ministro del Sole si immolava sul Calvario, Ipse Christus, come canale di Grazia del Sacrificio Perpetuo a beneficio proprio, del mondo intero e trapassato, a cui ci faceva partecipi comunicandoci, in ginocchio e sulla lingua, il Santissimo Sacramento, dopo averci nutrito di corpose e cristocentriche omelie, piene d’amore e di dettagli teologici e pratici sulla Persona e Divinità di Gesù Cristo. Il catechismo, e non la politica, la faceva da padrone.

In quelle occasioni alle donne era permesso anche di versare senza imbarazzo qualche lacrima, dato che l’uso diffuso e consueto del velo muliebre, segno di sottomissione allo Spirito Santo, si faceva difensore e custode di quelle lacrime che, lateralmente, come barriera ad indiscrezioni altrui, segretava. 

Tutto era così intimo, delicato, riservato, profumato di incenso e di sacro e così è ancora oggi nelle Messe Antiche, che si avviano ad abolire! Ma non ci riusciranno mai e in futuro ne vedremo le ragioni.

Nelle Messe riformate, invece, alla sopravvivenza delle quali la gerarchia ecclesiastica tiene molto, accade di tutto: accade tutto tranne quello che ha a che fare con la Volontà Dio.

È diventato quasi impossibile ormai riconoscersi in questa chiesa moderna che sembra una navicella alla deriva, guidata più da Caronti che da Santi! Piuttosto è evidente che questa chiesa così come appare, non è utile. Che è dannosa, quando non traumatizzante, per la fede. Dispiace evidentemente a Cielo e Terra la rarefazione delle presenze, quasi desertificazione delle chiese.

Ma come si poteva soprassedere alla violenza esercitata sulle anime nostre (“Quando avrete modernizzato la Chiesa, chi era dentro uscirà e chi era fuori non entrerà”, affermò Papa Pio X), che condisce senza tregua le moderne Celebrazioni Eucaristiche dove, contro ogni diritto di Dio e della Sua creatura, i più dei consacrati impongono pratiche sanitarie al posto delle pie, come conditio sine qua non per la partecipazione al sacro rito?

E l’abominevole pratica della Comunione sulle mani? Sì: impongono la comunione sulle mani, quindi obbligano il fedele ad oltraggiare Cristo Stesso e ad infrangere il 1° Comandamento. (Eppure l’Aquinate disse che solo le cose consacrate possono toccare l’ostia e che le cose consacrate sono: il calice, il corporale e le mani del sacerdote).

Non solo. Vietano di inginocchiarsi in chiesa: in certi casi con tanto di cartello esplicativo, appeso sui portoni, o ben visibile alle pareti, recante la dicitura: “VIETATO INGINOCCHIARSI”. 
Alcune volte, nei casi di resistenza o recidiva, i guardiani del “sars bau-bau”, allo scopo di risultare più persuasivi agli occhi dei detrattori psico-pandemici, cercano ausilio nella minaccia di appellarsi alla forza pubblica. In certe chiese il problema viene risolto alla radice, attraverso l’eliminazione dei banchi, a loro volta sostituiti con sedie, sistemate a quella “perfetta distanza di sicurezza” che sappiamo: il mitico metro.

Ma chi sono veramente questi ecclesiastici che stabiliscono ed impongono che in chiesa si faccia ciò che non si deve fare, che non si è mai fatto e che è contrario alla Volontà di Dio, degli Angeli, di Maria SS e di tutti i Santi?

Chi sono veramente costoro? Non hanno sentito essi la vocazione? E da chi è stata giudicata valida? Non hanno frequentato i seminari? Chi li ha istruiti? Su quali testi si sono preparati? Non sono stati consacrati? E allora come è possibile che questo clero del III millennio non sappia: che la chiesa è l’ospedale dell’anima; 
che il Direttore Sanitario è Gesù Cristo; che esiste un Catechismo; che la confessione è la condizione assoluta per lo stato minimo di dignità; che in chiesa si sta in ginocchio, come Maria sotto la Croce; e che la Comunione va data sulla lingua, fatto salvo l’indulto nei casi eccezionali come stabilito?

Come sia possibile non lo sappiamo, ma sappiamo che non prenderemo ordini incondizionatamente, da questo clero ambiguo, in certi casi palesemente prostituito.

Ma i sacerdoti rimasti fedeli al Maestro e alla Missione ci sono? 
Certo, che ci sono! Come potrebbe Gesù l’Altissimo, l’Onnipotente, Re della Carità, Freccero d’Amore, sempre intento nel Tabernacolo a costruire dardi, mancare il bersaglio dei cuori dei Suoi Ministri che diffonderanno il Suo Verbo e consacreranno il Suo Corpo e il Suo Sangue Preziosissimo fino alla fine dei tempi come da Lui stabilito con il concorso e l’approvazione del Padre e dello Spirito Santo? (e anche se c’è qualche autorevole incompetente in materia che sostiene che le Persone della SS Trinità sono in lite tra loro, si sappia che è falso come il cinghiale bianco!).

Certo che ci sono, ma sono così in contraddizione con la moda dei tempi che sono malvisti: alcuni addirittura scomunicati, sospesi a divinis come pericolosi eretici!

Ma che valore possono avere queste sospensioni? Sarebbe come se Schettino, comandante della nave tristemente nota per essersi schiantata sugli scogli, bocciasse Amerigo Vespucci all’esame di nautica. (mi scuso, se viene da ridere!).

Ai sacerdoti che Gesù vede già nella Gloria, Egli si manifesta all’improvviso, come un ladro di notte, per recuperarli, ristabilire in loro l’ordine della Fede, della Speranza e della Carità, e liberarli dalla dittatura della menzogna, che li vorrebbe, quali primizie, prede e vittime.

Avete saputo, ad esempio, come si è comportato Gesù col don colombiano di Bogotà, del quartiere di Claret? Ve lo racconto: è accaduto, intorno alla metà del febbraio appena trascorso, che il 33enne padre Fredy Leonardo Herrera Fuentes, durante la celebrazione della Santa Messa, un attimo prima di iniziare l’omelia, ebbe all’improvviso la visione di Gesù calpestato dai fedeli che prendono la comunione in piedi e sulle mani, provando sul suo corpo il dolore dello schiacciamento e nel cuore quello dell’offesa da piegarsi in due di fronte all’ambone, singhiozzante e in lacrime. Risollevatosi a fatica, mentre la platea versava in un silenzio interrogativo assordante, sempre singhiozzando, dal microfono proclamò: “Da oggi in poi in questa chiesa la Comunione verrà distribuita solo sulla lingua e in nessun altro modo. Perché Dio è vivo nell’ostia”. Vedete su YouTube quello splendido miracolo di consapevolezza divina e folgorazione [QUI].

Sono interventi del Salvatore, lanciati in quelle occasioni in cui non si abbia tempo di fare calcoli. Egli confida evidentemente nel fatto che un numero sempre più ampio di anime sappia che la Comunione sulle mani non corrisponde alla Sua Volontà, anche se la permette. 
Ma chi Lo ama non può non sapere che: un conto è ciò che Dio permette. Un conto è la Sua Volontà.

Ci sono anime, tra voi che leggete, che intendano quanto deve soffrire Gesù di vedersi oltraggiato nell’abominio della Comunione in mano, se cadono inevitabilmente frammenti di particole, regolarmente calpestati dai fedeli in coda, da portarli da sotto le scarpe chissà dove? 

Si sappia che su questo barbaro costume Gesù confidò alla mistica tedesca Justine Klotz le seguenti parole di minaccia: “Se non interromperete questo abominio, permetterò che la terra non produca mai più alcun frutto”.

Mentre, tra le parole dei santi, colpiscono su tutte quelle di Madre Teresa di Calcutta: “Fra i tanti mali presenti nel mondo, nessuno mi rende tanto triste, come vedere la Comunione afferrata con le mani”.

Oh, anime che avete saputo: astenetevi dal toccare l’Ostia Santa con le vostre mani! Preferite la Comunione Spirituale, che salvò la fede dei nipponici, quando in Giappone vennero vietate le Messe per due o tre secoli e che spesso nei monasteri i frati recitano ogni quarto d’ora. È in uso la seguente:

COMUNIONE SPIRITUALE

Gesù mio, io credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento.

Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’ anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore.

Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a te; non permettere che mi abbia mai a separarmi da te.

Eterno Padre, io ti offro il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo in sconto dei miei peccati, in suffragio delle anime del purgatorio e per i bisogni della Santa Chiesa. Credo in Te, spero in Te, Ti amo. Così sia”.


Proseguiremo l’argomento, a Dio piacendo, in un futuro prossimo, con qualche altro intervento di approfondimento sull’Eucarestia.

Intanto teniamo a mente, fratelli che qui siete, che su questo tema si gioca la salvezza dell’anima propria e che la salvezza dell’anima è indipendente dalle mode! A presto!

Cordialmente in Gesù e Maria

Veronica Cireneo ( nel 2022)
co-fondatrice e referente degli Alleati dell'Eucarestia e del Vangelo)

Giovedì 5 giugno 2025

*Prima di una serie di sette riflessioni sull'Eucarestia, scritte in epoca pandemica che pubblicheremo via via, e che a posteriori si sono rivelate germe e motivo propulsore della nascita del movimento degli Alleati dell'Eucarestia e del Vangelo. 

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mercoledì 4 giugno 2025

COLLOQUIO TELEFONICO TRA LEONE XIV E V.PUTIN per una soluzione diplomatica.

 

a cura di Veronica Cireneo 
Nella telefonata odierna avvenuta tra Papa Leone e V. Putin, Sua Santità ha chiesto allo zar di fare un gesto che favorisca la pace. Cosa alla quale si sarebbe detto favorevole se non fosse che Kiev sta cercando l'escalation.

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Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede ha confermato la telefonata avvenuta nel pomeriggio. Il Papa ha fatto un appello affinché la Russia faccia un gesto che favorisca la pace e ha sottolineato l’importanza del dialogo tra le parti per cercare soluzioni al conflitto

Oggi pomeriggio “c’è stata una conversazione telefonica tra Papa Leone XIV e il Presidente Putin”. Lo ha confermato in serata il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. “Nel corso della telefonata, oltre alle questioni di mutuo interesse - ha riferito Bruni - è stata prestata particolare attenzione alla situazione in Ucraina e alla pace. Il Papa ha fatto un appello affinché la Russia faccia un gesto che favorisca la pace, ha sottolineato l’importanza del dialogo per la realizzazione di contatti positivi tra le parti e cercare soluzioni al conflitto”.

Si è parlato, inoltre, “della situazione umanitaria, della necessità di favorire gli aiuti dove necessario, degli sforzi continui per lo scambio dei prigionieri (...)”.

“Papa Leone - ha concluso Bruni - ha fatto riferimento al Patriarca Kirill, ringraziando per gli auguri ricevuti all’inizio del suo pontificato e ha sottolineato come i comuni valori cristiani possano essere una luce che aiuti a cercare la pace, difendere la vita e cercare un’autentica libertà religiosa”.

martedì 4 giugno 2025

 Fonte Qui


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