mercoledì 7 maggio 2025

COME AVVIENE L'ELEZIONE DEL SOMMO PONTEFICE? Le tappe del Conclave


a cura di Veronica Cireneo 

Mercoledì 7 maggio 2025. Inizio del Conclave.

Dopo la Santa Messa di stamattina celebrata Pro Eligendo Pontefice, nella Basilica di San Pietro alle ore 10,30, dal Cardinale decano Giovanni Battista Re, alle 16,30 è stato pronunciato l'Extra Omnes e le porte si sono chiuse per iniziare il Conclave vero e proprio, presieduto dal Cardinale Pietro Parolin. Mentre ora i Cardinali sono impegnati nella prima votazione, unica del pomeriggio del ottimo giorno, cerchiamo di rispondere a delle legittime domande. Come si svolge un conclave? Quasi sono le tappe che lo caratterizzano? Come si svolge la votazione, lo scrutinio, l'elezione e l'annuncio ufficiale dell'habemus Papam? Lo apprendiamo con facilità da questo semplice ed esaustivo articolo pubblicato da Silere non possum, che abbiamo apprezzato per la chiarezza contenutistica ed espositiva. Buona lettura.. Oremus

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Verso il Conclave 2025. L'elezione del Papa.

L’elezione del Papa è uno dei riti più solenni e misteriosi della Chiesa Cattolica, disciplinato nei minimi dettagli dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da Giovanni Paolo II il 22 febbraio 1996. Questo documento stabilisce le norme che guidano il Conclave, il procedimento attraverso cui i Cardinali elettori scelgono il successore di Pietro. L’intero processo è scandito da simboli, preghiere e regole severe, in un’atmosfera di raccoglimento e segretezza assoluta.

Dalla morte del Papa al giorno del Conclave

Dopo la celebrazione delle esequie del Pontefice defunto, si avvia un periodo di preparazione. Viene fissata una data per l’inizio del Conclave (7 maggio 2025) e si dispone tutto il necessario affinché le operazioni si svolgano con ordine e riservatezza.

• Il giorno stabilito, i Cardinali si riuniscono nella Basilica di San Pietro per una solenne Messa votiva pro eligendo Pontifice, chiedendo l’aiuto dello Spirito Santo. Nel pomeriggio, i Cardinali elettori si ritrovano nella Cappella Paolina e da lì si dirigono in processione verso la Cappella Sistina, intonando il Veni Creator Spiritus, in invocazione dello Spirito Santo. Con loro partecipano anche altre figure, che hanno prestato giuramento il 5 maggio alle ore 15, ma solo i Cardinali elettori sono ammessi alle votazioni.

Il giuramento e l’extra omnes

Una volta giunti nella Cappella Sistina, i cardinali prestano solenne giuramento: promettono di osservare fedelmente la Costituzione apostolica, di mantenere il segreto assoluto su tutto quanto riguarda l’elezione e di difendere la libertà della Chiesa e della Sede Apostolica. Ogni Cardinale pronuncia individualmente la formula del giuramento, toccando i Vangeli.

Compiuto il giuramento, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie pronuncia il celebre comando: extra omnes, intimando a tutti gli estranei di lasciare la Cappella. Rimangono solo il Cardinale Raniero Cantalamessa, incaricato della meditazione spirituale, e il Maestro stesso. Terminata la riflessione, anche questi lasciano la Sistina e il Conclave può formalmente iniziare.

La clausura e il silenzio assoluto

Il Conclave è caratterizzato da una clausura rigorosa. I Cardinali elettori devono rinunciare a ogni tipo di comunicazione con l’esterno: niente lettere, telefonate, media, né contatti personali. Ogni violazione del segreto comporta la scomunica latae sententiae, riservata alla Sede Apostolica. Tutti i locali sono scrupolosamente controllati da tecnici, le finestre sono state puntellate, ci sono dei disturbatori di frequenza che impediscono intrusioni, e sono stati bonificati gli ambienti per escludere la presenza di microfoni o dispositivi di trasmissione.

Le votazioni: lo scrutinio

L’elezione del Papa avviene per scrutinium, ossia mediante votazione segreta. Per la validità è necessario il raggiungimento di almeno i due terzi dei voti. Le votazioni possono iniziare già nel pomeriggio del primo giorno con un unico scrutinio; nei giorni seguenti si tengono due votazioni al mattino e due al pomeriggio.

 Ogni votazione segue un rituale preciso:

1. Pre-scrutinio: i Cerimonieri distribuiscono le schede. Viene effettuato un sorteggio pubblico per nominare tre Scrutatori, tre Infirmarii (per raccogliere i voti dei Cardinali malati) e tre Revisori.

2. Scrutinio vero e proprio: ogni Cardinale, in ordine di precedenza, scrive segretamente il nome del prescelto sulla scheda, la piega e, giunto all’altare, pronuncia ad alta voce un giuramento: «Chiamo a testimone Cristo Signore…» e depone la scheda nell’urna. Le schede vengono poi contate e scrutinate dagli Scrutatori.

3. Post-scrutinio: i Revisori verificano che tutto si sia svolto correttamente. Se nessun uomo raggiunge i due terzi dei voti, si ripete l’intera procedura.

- In caso di Cardinali malati, gli Infirmarii si recano nelle stanze loro riservate con un’apposita urna portatile, raccogliendo i voti e riportandoli in Cappella.

Fumo bianco e annuncio

Quando un uomo raggiunge il quorum richiesto, si verifica l’elezione. 

Il nuovo Papa deve accettare formalmente. Una volta accettata l’elezione, viene chiesto al Pontefice eletto quale nome intende assumere. 

Poi si dà l’annuncio al popolo con la celebre formula Habemus Papam, e il nuovo Vescovo di Roma si affaccia dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro per impartire la sua prima benedizione Urbi et Orbi.

Il Conclave, così come descritto in Universi Dominici Gregis, non è una elezione di tipo politico, ma è un atto profondamente spirituale, radicato nella tradizione della Chiesa. Ogni gesto, ogni parola, ogni silenzio, è orientato a favorire l’azione dello Spirito Santo. In un’epoca iperconnessa e rumorosa, la clausura del Conclave appare come un segno potente: l’elezione del Papa non è un evento mondano, ma un momento di fede e discernimento, in cui i Cardinali si confrontano con un compito più grande di loro, avendo “solo Dio davanti agli occhi”. 

Per questo motivo ogni tentativo di portare questo atto verso categorie tipiche della politica, destra o sinistra, progressisti o tradizionalisti, non ha nulla a che vedere con la Chiesa Cattolica (...).

I chierici e i fedeli sono chiamati a pregare perchè il Signore non abbandoni la Sua Chiesa e dia un Pontefice secondo il Suo Cuore. 

L.A. ( fonte Silere non possum )

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 mercoledi 7 maggio 2025

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CONCLAVE 2025: "Un amico Cardinale mi chiede preghiere". Investigatore Biblico


a cura di Veronica Cireneo 

Diffondiamo volentieri la richiesta di preghiera ricevuta in questi giorni dal sacerdote, noto a tutti  col nome di Investigatore Biblico, da parte di un suo amico Cardinale, che oggi in data 7 maggio 2025, entrerà in Conclave. Accompagniamoli nelle  odierne sante attività a partire dalla Santa Messa "Pro eligendo Pontefice" delle ore 10. Il Conclave inizierà nel pomeriggio alle 16,30, con l'Extra omnes, mentre nella serata di oggi è prevista la Prima Fumata. Oremus....Buona lettura.

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Un amico, un fratello nella fede, un uomo che porta sulle spalle il rosso silenzioso della responsabilità e della testimonianza, mi ha confidato un desiderio semplice e diretto: "Chiedi preghiere per me". 

È un Cardinale, domani entrerà in conclave. Non è tra quelli che vengono indicati con il termine, un po' terreno, di “papabili”.

Ma proprio per questo, forse, la sua richiesta mi ha colpito nel modo più profondo. Non cerca consensi, non guarda agli sguardi del mondo. Chiede lo Spirito Santo.

Mi ha detto: "Preghiera, perché possiamo ascoltare e riconoscere lo Spirito Santo che è discreto, che non si impone. Dobbiamo farGli spazio, lasciare che illumini ciò che siamo chiamati a vedere". 

E io, ora, rivolgo a voi questa richiesta, che non è soltanto per lui, ma per tutti i Cardinali e per tutta la Chiesa, perché a prevalere sia il discernimento, non l'ambizione; la luce, non la strategia. Il Regno di Dio e non il potere umano.

Mi pare che il momento ci chieda silenzio e Adorazione: davanti all'Eucaristia (...) ogni parola superflua si spegne e la preghiera si fa più facilmente attesa e offerta. 

Chi può, chi sente il bisogno, trascorra un tempo di Adorazione davanti al Signore: non serve dire molto. Basta restare.

Risuona in me una frase del Vangelo, che il mio amico Cardinale stesso ha citato: «Quando verrà lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità» (Gv 16,13). 

È una promessa questa ed anche la nostra speranza. Accompagniamoli con fiducia e affetto. E accompagniamoci tutti gli uni, gli altri.

Investigatore Biblico (I.B) 

Mercoledì 7 maggio 2025


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