lunedì 28 aprile 2025

ESEQUIAS DE J.M.BERGOGLIO. Es triste y doloroso decirlo, sin embargo… Veronica Cireneo

 

a cura di Marco Tosatti 

Queridos amigos y enemigos de Stilum Curiae, ponemos a vuestra disposición este comentario publicado por los Aliados de la Eucaristía y del Evangelio. Feliz lectura y meditación.

§§§

Es triste y doloroso, pero respetando las condolencias de familiares y amigos del difunto pontífice, hay que decir que después de escuchar varias voces y recordar muchos acontecimientos, no podemos descartar con certeza que la de hoy, sábado 26 de abril de 2025, haya sido para muchos una jornada más de fiesta que de luto.

Pienso en Trump que no recibió una palabra de solidaridad del difunto Bergoglio, cuando se atentó contra su vida.

Pienso en los supervivientes del “acto de amor” que vieron muertos o paralíticos a sus seres queridos.

Pienso en las víctimas de abusos a las que no se les ha hecho justicia.

Pienso en los que han sido engañados por las abundantes doctrinas falsas difundidas, involuntariamente inducidos a cometer pecados y sacrilegios.

Pienso en las personas consagradas, suspendidas o excomulgadas, sin juicio y sin culpa.

Pienso en los católicos íntegros que han sido llamados psicópatas.

Y pienso también en muchos otros -pero espero que, junto con el suyo, se haya hecho sobre todo el funeral de la falsa Iglesia, de la masonería eclesiástica y de todo lobby criminal- que, como falsos profetas y anticristos autorizados, se esfuerzan, estajanovistas, por luchar contra lo Bello, lo Bueno, lo Verdadero y lo Sagrado.

Pero el Dominio Universal de Cristo que vence, reina y reina, no cambiará. Su reinado no tendrá fin.

Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpetua lúceat eis. Requiéscant en ritmo. Amén. Alabado sea el Señor

Veronica Cireneo

Fonte Qui

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Publicado originalmente en italiano por Marco Tosatti el 26 de abril de 2025, en https://www.marcotosatti.com/2025/04/26/esequie-di-jorge-mario-bergoglio-triste-e-doloroso-dirlo-pero-commento-degli-alleati-delleucarestia-e-del-vangelo/ 

Traducción al español por: José Arturo Quarracino

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CATTOLICI E IDEOLOGIA WOKE. Istruzioni per uscirne illesi. Luca Foglia.


a cura di Veronica Cireneo 

Si parla tanto di ideologia woke, ma di cosa si tratta esattamente? Riguarda anche i cattolici? Se sì, come difendersi? Ce ne parla l'amico Luca Foglia, novello Alleato dell' Eucarestia, che ci scrive da Milano, per offrirci qualche riflessione e un ventaglio pratico di istruzioni e proposte per la costruzione personale e collettiva di una rete anti woke. Buona lettura.

§§§

Cari amici Alleati dell'Eucarestia,

poco prima della Santa Pasqua ho conosciuto il vostro movimento e ho deciso di proporvi, da cattolico, un mio scritto del 2024 ancora attualissimo, anche in vista dell’elezione del nuovo Pontefice.

Affidandomi a San Bernardino cercherò di parlare “chiarozzo chiarozzo” per approfondire il tema della necessaria rete di resistenza contro l’ideologia woke. 

Iniziamo dal chiarire cosa significa il termine "woke". 

Per noi cattolici è, in estrema sintesi, tutto ciò che va contro i versetti 27 e 28 del Capitolo 1 della Genesi (qui). 

Tradotto, diciamo che si tratta di: ideologia gender, cancel culture, inclusione, ecologismo, neoliberismo, ecc.

Niente di nuovo! Pio IX nel Sillabo del 1864 ci aveva già messo in guardia. Aggiungo l’uso ripetuto di alcuni slogan che solitamente precedono una tesi woke: "la vaccinazione salva le vite", "ci sono un aggredito e un aggressore", "l’emergenza climatica non può più aspettare", "difendiamo la democrazia, la libertà e i diritti civili", "l’inflazione è colpa di Putin"... etc.

Perché l’ideologia woke ci interessa come fedeli? Anzitutto perché neppure la Chiesa Cattolica ne è immune, anzi! Poi perché condiziona le vite di ognuno di noi. Basti pensare alle piattaforme woke per eccellenza con le quali ognuno di noi si confronta quotidianamente. Vale a dire gli aggregatori delle notizie che compaiono in primo piano non appena si consulta: internet, i motori di ricerca, i social network, le piattaforme di streaming, l’intelligenza artificiale e, a breve, le valute digitali centralizzate.  Va detto che il tutto funziona secondo filtri e schemi ben congegnati. Espongo un esempio banale quanto significativo: non appena abbiamo tre giorni di freddo iniziano ad apparire articoli riguardanti il surriscaldamento globale. 

Questo è, o sarebbe meglio dire era, possibile in quanto chi decide è una élite coesa che tramite la finanza globale controlla più o meno tutto (ne parlerò prossimamente se ne avrete piacere). A partire dal 2020 il vento è tuttavia cambiato. I fatti all’origine dell’inversione di tendenza sono stati Covid, guerra in Ucraina ed acquisto da parte di Elon Musk del social network twitter, ora X, l’unico social USA anti woke.

Questi eventi hanno fatto capire alle persone che la narrazione ufficiale degli organismi internazionali, di cui i nostri governi non sono altro che succursali, faceva acqua da tutte le parti. E così ha avuto origine la resistenza, che ha trovato nei blog a livello locale e in X a livello globale il suo sfogo. Anzitutto la giusta denuncia di Monsignor Viganò - l' impareggiabile “martello degli eretici” dello stato di smarrimento, della confusione e dello sconforto mondiale, anche ben testimoniato dagli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo (Qui) che tanto si prestano per riportare un po' di ordine e devozione verso il Sacro. Ed è qui che vorrei inserire questo mio intervento, che deve essere letto come un invito a concentrarsi sulla fase propositiva, quella dello studio e della preghiera, sistemi interessanti e portatori di speranza, per fare rete contro il woke, difendendosi dal lavaggio del cervello generalizzato.

Uno spunto da cui partire potrebbe essere l’app di preghiera e meditazione Hallow, pubblicizzata dai protagonisti di Father Stu (Mark Wahlberg) e The Chosen (Jonathan Roumie). In attesa del nuovo film del duo Mel Gibson-Jim Caviezel potreste anche seguire il lavoro portato avanti dal giornalista Tucker Carlson, seguitissimo e condiviso in ogni angolo del pianeta. Per chi non padroneggia l’inglese no problem, può utilizzare un traduttore automatico. Per il momento è privo di filtro woke.

Concretamente ritengo si debba evitare di chiuderci nei nostri “circoli”. Andiamo a vedere il film "Sound of Freedom" (la casa distributrice paga il biglietto a chi non può permetterselo), seguiamo i blog, i siti e gli account meritevoli, come il nostro degli Alleati. Commentiamo pubblicamente, informiamoci su quanto avviene nel mondo, anche sui nostri fratelli cattolici che sono ancora perseguitati fino alla morte in America Latina, in Africa e in Asia. 

Dopo, e solamente dopo, diamo un’occhiata a una fonte di informazione woke e divertiamoci a scoprire tutte le fake news (menzogne) che raccontano. Esistono chiaramente le dovute eccezioni, ecco perché non bisogna cadere nella mentalità da “tifoso” -tipica dell’individuo woke-, ma approfondire anche chiedendo aiuto a chi è più esperto di noi.

Dobbiamo ovviamente pregare, come comunità e non solo come individui. Ho constatato che molte persone non lo sanno più fare in modo adeguato e quindi non lo fanno proprio. Da qui il successo dell’app Hallow. Andiamo su X o su YouTube e recitiamo il Rosario (  qui ad esempio è recitato in latino dal cardinale Burke, anche sottotitolato, e si impara in un paio di settimane). Visitiamo i siti Cattolici non mainstream! Ce ne sono di meritevoli che propongono accanto alle Catechesi del passato persino dei menù di magro per la Quaresima, gli stessi menù per cui le signore woke spendono centinaia di euro dai loro dietologi. 

Dobbiamo leggere per farci guidare nella quotidianità, ci sono newsletter che ogni mattina vi inviano il Vangelo e il Santo del giorno (tempo di lettura dai 5 ai 10 minuti).

 Grazie a loro mi sono appassionato alla vita di San Giovanni Damasceno, molto più entusiasmante delle serie Tv nordiche intrise di magia e violenza!

Per non parlare delle lettere che Santa Caterina da Siena spediva ad autorità politiche e religiose (successori di Pietro inclusi); la Santa, che non aveva nemmeno 30 anni, faceva tremare i polsi alle élite di allora. 

Dedicandomi a queste letture mattutine sono venuto a conoscenza del villaggio di Maaloula in Siria, dove si recita ancora il Padre Nostro in aramaico, e delle antichissime comunità cristiane in Libano e in Iraq che, nonostante le numerose difficoltà, non rinunciano alla propria fede. 

Interessiamoci a cosa succede in Medio Oriente. Ricolleghiamo i luoghi di oggi a quelli elencati nel Vangelo, negli Atti degli Apostoli, nelle lettere di San Paolo. Lì sono le nostre radici spirituali, non a Bruxelles, a New York o Londra!

Dobbiamo infine meditare, riscoprire i santi come Sant’Ignazio di Loyola e San Luigi Grignion de Montfort per ritrovare noi stessi. Altro che viaggi in India o in Giappone!

Ognuno trovi il compagno di viaggio più affine alla propria sensibilità; abbiamo una tradizione così ricca cui attingere, che i woke non avranno mai! 

Gli algoritmi faranno il resto. È un circolo virtuoso: più cerchiamo, seguiamo e commentiamo fonti “buone” e più queste verranno proposte, condivise, riprodotte, messe in risalto nelle ricerche. Non fermiamoci a wiki(woke)pedia.

Concludo, essendo milanese, con un ricordo del Cardinale Biffi dove predica gli esercizi spirituali al compianto Benedetto XVI (Qui). Altro che influencer!

Ringrazio chi ha avuto la bontà di leggermi fino in fondo e se vi sentite smarriti dopo aver tanto navigato, potete sempre approdare al porto sicuro degli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo, utili a rimettere i remi nella Barca della Fede. A presto. Sia lodato Gesù Cristo 

Luca Foglia, Milano 

Lunedì 28 aprile a.D.2025

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domenica 27 aprile 2025

"LE OMBRE DEL PONTIFICATO BERGOGLIANO". Ilaria Pisa intervista Marco Tosatti.

a cura di Veronica Cireneo 

Gentili lettori, offriamo oggi alla vostra attenzione questa intervista, già pubblicata su Stilum Curiae qui,  ricca di spunti di riflessione, che Marco Tosatti, decano dei vaticanisti, ha rilasciato ad Ilaria Pisa  nell'ambito dell' evento intitolato: "Cattolici Romani. Stati Generali", organizzato  da Radio Spada per lo scorso 25 aprile 2025 a Reggio Emilia. Buona lettura.

§§§

D.1: Quali aspetti di continuità e quali invece di “innovazione” o inveramento della rivoluzione, cogli nell’opera di Jorge Mario Bergoglio?

R. Trovo che sia molto difficile parlare di continuità di Jorge Mario Bergoglio con uno qualunque dei pontefici che l’hanno preceduto, compresi i più recenti, come Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Qualche elemento presente nel suo pontificato: Il disprezzo della tradizione;  la battaglia senza quartiere contro la Messa di sempre e l’idea della Chiesa come quella di un’assemblea sinodale che è un concetto protestante. Il sinodo dei vescovi, successori degli Apostoli, è una cosa, ma la chiesa sinodale di Bergoglio è una forma assembleare a-gerarchica, quando invece la chiesa è gerarchia, a partire da Cristo. Poi ci sono gli aspetti dittatoriali della sua gestione, la scelta degli uomini, che spesso contraddice alcune sue affermazioni – vedi la questione dell’aborto  – il clima instaurato in vaticano, la protezione di personaggi come Rupnik e Zanchetta…e la lista è tutt’altro che esaustiva.


D.2: I documenti più devastanti che ha prodotto l’officina culturale bergogliana in questi anni?

R. Ne citerei almeno tre. Amoris laetitia, un attacco subdolo, ma non per questo meno pericoloso, all’idea di matrimonio espressa chiaramente e irrevocabilmente nel Vangelo. Non dimentichiamo come Mons. Forte, uno dei protagonisti dei lavori da cui è nata Amoris Laetitia ha svelato anche un retroscena dei lavori sinodali che, forse, aiuta a superare un linguaggio politicamente correttissimo, per arrivare a comprendere meglio il documento. Almeno per quanto riguarda il tema mediaticamente più rilevante, ovvero la disciplina dei sacramenti per le coppie di divorziati risposati: «Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati risposati – ha riportato Mons. Forte riferendo una battuta di Papa Francesco – questi non sai che casino che ci combinano. Allora non ne parliamo in modo diretto, fa in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io». Dopo aver riportato questa battuta lo stesso Forte ha scherzato dicendo: «Tipico di un gesuita».

L’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il card. Gerhard Mueller, ha concesso alla televisione americana EWTN un’intervista, andata in onda il 25 maggio, in cui fra l’altro parlava delle famose note a piè di pagina in Amoris Laetitia, secondo le quali è possibile a certe condizioni accedere ai sacramenti mentre si vive come “una coppia risposata”. Mueller affermava che questo si applica solo a coloro “che vivono come fratello e sorella”, dopo una “conversione del cuore, penitenza”, e hanno l’intenzione di non peccare di nuovo. E’ impossibile vivere con due mogli, ha aggiunto, “Non accettiamo la poligamia”.

Poi c’è Fiducia supplicans, con la benedizione alle coppie omosessuali, contro tutta la tradizione dell’antico e del Nuovo Testamento. Scriveva Riccardo Cascioli: "Essa sembra aver compiuto un passo fatale, un giro di boa nella dottrina e nella prassi della Chiesa, un limite sembra essere stato decisamente superato. Alcuni commentatori hanno parlato di “disastro” e di “scandalo”. Per questo serve una analisi responsabile e completa". La difesa era che non si tratta di un atto liturgico, che la Chiesa non era coinvolta. Ma questi argomenti non appaiono plausibili. Se a benedire non è un laico, come per esempio un padre che benedice i figli, ma un sacerdote, quella benedizione è già di per sé liturgica, anche se non c’è una formula specifica preparata da un’autorità ecclesiastica. La benedizione viene impartita da un sacerdote, e non ai singoli, ma a una coppia in quanto tale. Quindi il sacerdote, che fa parte della Chiesa, riconosce la coppia per quello che è, cioè una coppia.

Di Traditionis Custodes, falso sin dal titolo, perché in realtà ribalta Summorum Pontificum per quanto concerne la celebrazione della messa di sempre, si è già detto molto.

Per non parlare poi del documento di Abu Dhabi…cioè la dichiarazione firmata congiuntamente dal Grande Imam di al-Azhar e da Papa Francesco e riguardante le religioni e la pace. Vi si dice che la Sapienza divina ha voluto il pluralismo religioso. Ma questo contraddice quanto Gesù dice di Sè: "Non si va al padre se non attraverso di Me"  e quanto è detto negli Atti degli Apostoli: “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati”.


D.3: Credi possibile che vi possa essere un’opzione “cattolica” (con tutte le virgolette del caso) nella futura adunanza elettiva in Vaticano?

R. San Paolo ci insegna la spes contra spem. E anche se le prospettive sono scurissime, e io sono un pessimista per natura, esperienza e scelta, non rinuncio a credere che lo Spirito Santo possa giocarci un qualche scherzo finalmente positivo. Non penso che qualcuno dei grandi candidati cattolici – che ne so: Sarah, Burke, Mueller, Piacenza, Ejik o qualche altro arcivescovo o vescovo -perché no? – che ancora crede nella Chiesa cattolica possa emergere dalla platea bergogliana – 133 votanti! Un delirio! Ma spero in qualche sorpresa! Spero. Non voglio dire che ne sono sicuro.


D.4: Trovi più elementi di speranza o più di desolazione nell’analizzare i moti di ribellione dei cattolici negli anni del bergoglismo?

R. Per natura, sono un combattente. E quando si combatte, come faccio quotidianamente, non c’è posto per la desolazione. Cito Macbeth: "Impiccato chi parla di paura (…)". Però nel corso di questi lunghi anni bergogliani ho visto molte persone, cattolici sinceri e dedicati, che piano piano si spostavano verso le posizioni di chi era perplesso, o critico, o apertamente contrario alla gestione attuale della Chiesa. Questo mi dà speranza e fiducia che non siamo soli, e che anche fra i sacerdoti, i vescovi e i cardinali ci sia chi ha aperto gli occhi, su questa realtà deprimente.

Marco Tosatti, Stilum Curiae

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Domenica 27 aprile 2025. Festa della Divina Misericordia 

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sabato 26 aprile 2025

FUNERALI E DINTORNI. Esequie di J.M.Bergoglio. Un commento di Veronica Cireneo.


 

È triste e doloroso, ma pur rispettando il cordoglio di parenti ed amici del defunto Bergoglio, va detto che, dopo aver ascoltato varie voci e per aver riportato alla memoria molti eventi, non possiamo escludere con certezza che quella di oggi, sabato 26 aprile 2025, sia stata per tanti una giornata più di festa, che di lutto. Quasi come fosse la fine di un incubo...

Penso a Trump che non ha ricevuto una parola di solidarietà, quando più volte gli è stata attentata la vita. 

Penso ai superstiti dell'"atto d'amore" che hanno visto morti o paralizzati i propri cari.

Penso alle vittime di abusi a cui non è stata fatta giustizia. 

Penso agli ingannati dalle abbondanti false dottrine diffuse, indotti involontariamente a commettere peccati e sacrilegi.

Penso ai consacrati sospesi o scomunicati senza processo e senza colpa.

Penso ai cattolici integrali che si sono sentiti dare degli psicopatici... e che nella Fede sono già orfani da oltre un decennio.

Penso anche a molti altri e parlando per chi non può parlare, mi auguro che insieme al suo, sia stato fatto soprattutto il funerale della falsa chiesa, della massoneria ecclesiastica e di ogni lobby criminale che, alla stregua di falsi profeti e patentati anticristi si affannano, stakanovisti, a ribaltare l'Ordine, il Bello, il Buono, il Vero, il Sacro e il Santo.

Ma il Potere e il Dominio Universale del Santo dei Santi Gesù Cristo Nostro Signore che vince, regna ed impera non muterà! Il Suo Regno non avrà fine! Semper laudetur. Alleluia

Réquiem aetérnam dona eis, Dómine,et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen. 

Veronica Cireneo 

Sabato 26 aprile a.D.2025

(Aggiornamento Domenica 27, ore 9)

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venerdì 25 aprile 2025

OREMUS PRO ELIGENDO PONTEFICE. PREGHIERA PER IMPLORARE PAPI SANTI. S.E.R. Mons. A. Schneider.


a cura di Veronica Cireneo 

 
Tra la morte di un Papa e l'elezione del nuovo successore di Pietro, la Sede Apostolica è vacante: la Diocesi di Roma e la Chiesa sono governate consultivamente dal Collegio dei Cardinali e nelle Celebrazioni eucaristiche in nessuna parte del mondo, viene citato il nome di alcun Papa.  Dal 21 aprile 2025, con la morte di Bergoglio, quando la confusione nella Chiesa è tanta, ci troviamo nelle condizioni di dover pregare il Signore pro eligendo pontefice,  perché il prossimo conclave ci ottenga un Papa santo. Per intercessione del Cuore Immacolato di Maria ci ottenga il Cielo, non uno, ma molti Papi santi! Lo domanda in questa bellissima preghiera S.E.R. Monsignor Athanasius Schneider che invitiamo tutti a fare propria. Così sia. 

§§§

Kyrie Eleison! Christe Eleison! Kyrie Eleison!

Signore Gesù Cristo, Tu sei il Buon Pastore! Con la Tua mano onnipotente guidi la Tua Chiesa pellegrina attraverso le tempeste di ogni epoca.

Adorna la Sede Apostolica di papi santi, che non temano i potenti di questo mondo e non scendano a compromessi con lo spirito del tempo, ma custodiscano, rafforzino e difendano la Fede cattolica fino all’effusione del sangue; e che osservino, proteggano e trasmettano la veneranda liturgia della Chiesa Romana.

O Signore, donaci ancora papi santi, infiammati dallo zelo degli Apostoli, che annuncino con franchezza al mondo intero che: «La salvezza non si trova in nessun altro che in Gesù Cristo. Non vi è infatti altro nome sotto il cielo, dato agli uomini, nel quale è stabilito che possiamo essere salvati» (cfr. Atti 4,10-12).

Attraverso un’era di santi papi, fa’ che la Sede Apostolica – dimora di quanti promuovono la Fede Cattolica e Apostolica – risplenda sempre come Cattedra della Verità per tutto il mondo.

Ascoltaci, Signore, e per l’intercessione del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, donaci santi papi, donaci molti santi papi! Abbi pietà di noi ed esaudiscici! Amen.


+ Monsignor Athanasius Schneider

Fonte qui

venerdì 25 aprile a.D.2025

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giovedì 24 aprile 2025

"CERCA LA GIOIA NEL SIGNORE". Ritiro spirituale per laici in Toscana. Predicatore: p.A.Sorrentino


    a cura di Veronica Cireneo 

Cari amici, riceviamo dal monaco eremita padre Antonio Benedetto Sorrentino e volentieri condividiamo, seppur con un po' di ritardo, questo invito a partecipare al ritiro spirituale che il sacerdote terrà a breve, in costiera Toscana, sul tema della "Gioia".  Quando il termine dell'iscrizione sta per scadere e restano solo 15 posti liberi, suggeriamo agli interessati di prenotare con celerità per non restarne fuori. Nel brano a seguire l'insieme dei dettagli . Buona lettura e partecipazione. Lodiamo il Signore.

§§§

Cara Veronica, come stai? Come procede la vostra missione? Prego sempre per te e per tutti gli Alleati dell' Eucarestia. Ti giro il programma del ritiro estivo sulla "Gioia" che ho organizzato per i miei parrocchiani, allo scopo di infondere in loro speranza e forza. Ci sono ancora circa 15 posti liberi. Se volessi comunicarlo ai tuoi fratelli nella fede, sarebbe bello avere tra di noi gli Alleati dell' Eucarestia... 

IL PROGRAMMA 

Date e luogo del ritiro spirituale: si terrà da sabato 31 maggio 2025 a lunedi 2 giugno, presso La Palazzeta, la Casa per ferie della Diocesi, situata in provincia di Livorno, a pochi metri dal mare, tra Cecina e Vada.

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Finalità. Il ritiro proverà a fornire qualche strumento utile per uscire dalla tristezza, dalla tiepidezza spirituale e da tutti quei blocchi interiori, che ci impediscono di vivere la vita in pienezza. Ma come riscoprire le fonti della gioia? Dove cercarla? Come trovarla? 

Metodologia. Scopriremo insieme come rimuovere gli ostacoli che non ci permettono di trovare la pace interiore , necessaria per vivere in serenità.

Svolgimento. Il ritiro inizierà Sabato 31 maggio alle h.18,30 con i Vespri, a cui seguirà una prima Catechesi introduttiva,  la cena e l' Adorazione Eucaristica in chiesa. La giornata di Domenica verterà principalmente sulla Santa Messa e le catechesi. Il tutto si concluderà Lunedì 22 giugno con i Vespri, sempre alle h.18:30. [La Celebrazione Eucaristica non potrà essere in Rito antico a ragione del fatto che non è stato possibile ottenere il permesso del Vescovo. Che invece è necessario].

Il costo totale del ritiro in camera doppia è di 130€ e di 150€ per la singola.

Per le iscrizioni inviare un SMS a p.Antonio al numero telefonico 3498126326 indicando il nome e cognome, entro e non oltre il 30 Aprile. La caparra di 20 € dovrà essere effettuata solo dopo la risposta di p.Antonio che confermerà o meno l'iscrizione in base alla disponibilità delle stanze rimaste, tra quelle messe a disposizione per noi dall'albergo. Mentre, in caso di disdetta spontanea la caparra non verrà restituita.

Momenti privati e condivisioni. Il ritiro consentirà a chi lo desidera ampi momenti di silenzio, ma sono previsti anche condivisioni sui temi trattati nelle catechesi.

Cose da portare: Bibbia, quaderno e penna.

Per chi arriva da lontano. E' possibile, per chi viene da lontano, arrivare la mattina e pranzare al sacco o al ristorante della struttura ed eventualmente cenare e pernottare anche il lunedì, a ritiro terminato.

Resto a vostra disposizione al numero telefonico sopra indicato, per qualsiasi altra richiesta, chiarimento o esigenza fuori dal programma, che siete pregati di comunicare entro fine aprile, affinché la Direzione della Casa possa organizzarsi per tempo. Vi attendiamo. A presto, Veronica.

Vi benedico tutti

Padre Antonio, 24 aprile 2025

§§§

P.S.  Di padre Antonio è anche a disposizione il Libro : "Le quattro fonti della vita spirituale", presente nella rubrica "Libri Suggeriti" di questo blog, raggiungibile dalla Homepage.

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martedì 22 aprile 2025

"NON DI SOLO PANE". Perché Bergoglio non ci mancherà. Avv. D. Monteleone


a cura di Veronica Cireneo 

Gentili lettori, offriamo alla vostra attenzione questa sintetica , quanto significativa, memoria storica - a firma dell'avvocato Domenico Monteleone che ringraziamo di cuore - riguardante il critico pontificato bergogliano,  che tante ferite ha gratuitamente inferto nel cuore del popolo di Dio.  Assolutamente non condivisibili sono state molte sue affermazioni, orali e scritte, che hanno scandalizzato i piccoli, confuso il deposito della fede e sovvertito la morale.

Già nel luglio 2024 gli Alleati dell' Eucarestia si erano fatti promotori, senza esito, di una supplica filiale  (qui) indirizzata a tre cardinali di Santa Romana Chiesa, perché esprimessero un giudizio ufficiale sulle tante affermazioni ereticali pronunciate da Bergoglio nel corso della sua permanenza sulla Cattedra di Pietro, al fine di riconfermare i Principi della nostra Fede, soprattutto per le nuove generazioni.

Non è sembrata neanche molto corretta, sotto tutti i profili, la sorte inflitta a molti  consacrati che, alla luce del Vangelo, del Codice e della Tradizione, hanno osato contestarne parole e opere. Non sta all'uomo giudicare, condannare o assolvere un altro uomo, ma per  un cattolico é doveroso riconoscere il bene e il male e chiamarli con il nome proprio, senza finzioni, ipocrisie e fraintendimenti. Per il resto, a Dio la sentenza. Oremus pro eligendo pontifice e buona lettura.

§§§

Lo sanno anche le pietre ormai: è morto il Papa, il Successore di Pietro, la Guida della Cristianità. Una morte non può provocare altro sentimento che la pietas: che il Signore accolga questo Peccatore, perdonandolo delle sue colpe. Per noi che restiamo c’è l’obbligo di tirare le somme, per capire – quanto meno – da chi siamo stati guidati in questi ultimi anni. 

Bergoglio:

- Durante la Pandemia ha interrotto la Celebrazione delle Messe;

- Durante la Pandemia ha fatto togliere l’Acqua Santa all’entrata delle chiese:

- Ha detto che Gesù si è fatto diavolo;

- Ha detto che Gesù era uno sporco;

- Ha baciato i piedi di dittatori sanguinari;

- Ha accolto in Vaticano la Pachamama;

- Ha sponsorizzato come Atto d’Amore il Vaccino (Segreto Militare);

- Ha elogiato la Bonino e Napolitano come eroi dei nostri tempi;

- Ha scritto o fatto scrivere – in un documento della Congregazione della Dottrina della Fede del 20 dicembre 2020 – che “utilizzare Linee cellulari di feti abortiti non spontaneamente è moralmente accettabile”;

- Ha rimproverato – con il dito alzato e dicendo “questo è proselitismo” - una Religiosa che gli diceva di aver convertito due Persone al Cristianesimo;

- Ha schiaffeggiato una cinese che implorava la sua attenzione;

- Ha partecipato a EXPO Milano 2015 con uno Stand dove non c’era raffigurato né il Volto di Cristo, né la Croce, né alcun altro Simbolo di Cristo;

- Ha scritto un’Enciclica cosiddetta verde – sui temi dell’ecologia – e si è “dimenticato” di accusare tutti quelli che manipolano il clima e lo piegano ai loro sporchi giochi di potere;

- Ha ricevuto in Vaticano l’Elite mondialista per farsi consegnare il Premio Carlo Magno (e, se vi va, andate a vedere chi altri è stato premiato nel corso della storia con tale pseudopremio);

- In occasione dei periodi forti dell’anno, ogni scusa era buona per “saltare” Messe e sacre celebrazioni;

- Ha detto che Dio non è cattolico;

- Si è portato nella tomba i Segreti di Emanuela Orlandi;

- Ha preteso il Green Pass per i Lavoratori del Vaticano;

- Ha inserito nel Padre Nostro l’avverbio “anche”, capovolgendo il rapporto uomo-Dio relativo alla remissione dei peccati;

- Ha detto numerose eresie, e tanto altro che vi risparmio in questa sede;

- Non l’ho mai sentito parlare – cristianamente – di salvezza dell’Anima;

- Non lo hanno mai visto inginocchiato davanti al Santissimo.


Non lo odio, ci mancherebbe, e non chiedo a voi di odiarlo o di detestarlo, ma questo è ciò che è stato Bergoglio e – per tutti questi motivi – possiamo dire, con molto rammarico, che non è stato una Buona Guida del Popolo dei Cristiani. Avremmo voluto una Guida che avesse guardato alla Trascendenza e si fosse preoccupato della Salvezza dell’anima di ognuno di noi. Mi sembra che –  ad esempio, durante la pandemia - si è preoccupato molto della salvezza dei corpi. Non credo di sbagliare se dico che Cristo non è venuto per questo. Non è venuto per salvare corpi, ma Anime. Poi, mi auguro dal più profondo del cuore, che si sia ravveduto, che abbia chiesto perdono a Gesù e che, dunque, adesso sia davanti all’Altissimo, a godere della Sua Luce. Augurio che faccio a tutti noi peccatori. Si! Poiché dobbiamo essere certi di una promessa che – durante la Santa Messa – viene evocata con una frase meravigliosa: “Signore, non sono degno (...), ma dì soltanto una Parola ed io sarò salvato”.

Fede, umiltà e salvezza dell’anima ci sono necessarie. 

La salvezza dell’anima... Il resto è niente! 

Domenico Monteleone, avvocato in Roma

21 aprile a.D. 2025. Lunedì dell'Angelo

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venerdì 18 aprile 2025

NEC SENESCAT TEMPORE. OMELIA NEL GIOVEDÌ SANTO. Mons. Viganò su Messa e Sacerdozio


a cura di Veronica Cireneo 

In questa omelia del Giovedì Santo a.D. 2025, S.E.R. Arcivescovo Carlo Maria Viganò, dove identifica il momento presente come la Passione  del Corpo Mistico di Cristo, col vigore che lo contraddistingue, sprona i sacerdoti a risvegliare la propria coscienza sacerdotale dal letargo e dal disorientamento che l'apostasia nella chiesa, ha instillato in troppi consacrati: "Non siete sindacalisti! Attenetevi al deposito della fede, che non invecchia! Difendetelo (...)! ". Buona lettura.  

Gloria e lode a te Signore Gesù 

§§§

Nec senescat tempore


Inde etiam Moysi famulo tuo mandatum dedisti,ut Aaron fratrem suum prius aqua lotumper infusionem hujus unguenti constitueret Sacerdotem. 

Præf. ad cons. Chrisma 


Nel Giovedì della Settimana Santa la Chiesa onora con la massima solennità alcuni tra i più importanti Misteri della nostra Religione. Nell’antichità questo giorno benedetto iniziava con la riconciliazione dei pubblici peccatori che avevano espiato le proprie colpe durante la Quaresima. Vivo ego, dicit Dominus: nolo mortem peccatoris, sed ut magis convertatur, et vivat. 

Ma perché il peccatore non muoia, perché si converta e viva, è indispensabile che sia perpetuato in modo incruento il Sacrificio della Nuova ed Eterna Alleanza, la Santa Messa; e perché questo Sacrificio perenne possa essere celebrato, occorre il Sacerdozio, e quindi l’Episcopato che lo trasmetta nella linea della Successione Apostolica; e con esso gli Oli e il Crisma dell’unzione dei Sacerdoti e dei Re, dei Profeti e dei Martiri. 

Occorre insomma che il Messia – il Χριστός, l’Unto del Signore – gloriosamente risorto e asceso al Cielo dopo aver patito ed essere morto sulla Croce, perpetui la propria presenza nella Santa Chiesa, Suo Mistico Corpo, fino al giorno del Suo ritorno alla fine dei tempi.

In questo giorno benedetto ricordiamo l’Ultima Cena, l’istituzione del Sacerdozio, della Messa, del Santissimo Sacramento. 

La liturgia vespertina ci riporta nel Cenacolo, dove gli Apostoli ricevono dal Signore il Suo testamento spirituale, prima dell’agonia nel Getsemani e la cattura da parte del Sinedrio. E mentre i giorni che precedono e seguono il Giovedì Santo ci propongono i Vangeli della Passione e i segni esteriori del lutto, oggi la Chiesa si veste di bianco, intona il Gloria e si concentra sulla contemplazione di queste ultime ore che il Redentore trascorre con i Suoi discepoli. 

Mai come in questa fase cruciale della storia della Chiesa e dell’umanità possiamo sentire e condividere l’apprensione degli Apostoli, il loro disorientamento nel vedersi lavare i piedi dal Maestro, la loro consapevolezza di un destino incombente, il sonno che li coglie durante l’Agonia nell’Orto degli Ulivi, il timore che li indurrà a fuggire, il triplice rinnegamento di Pietro nel Pretorio, la disperazione che porterà Giuda a togliersi la vita, la silenziosa presenza di Giovanni e delle Pie Donne nell’ascesa al Calvario e ai Piedi della Croce. 

Nell’arco di poche ore il banchetto rituale per la Pasqua ebraica, nel quale è anticipata l’unica Messa celebrata prima del Sacrificio del Golgota, cede all’apparente trionfo dei carnefici, alla cattura del Signore, a un processo condotto con la frode e con falsi testimoni, alla Sua condanna a morte sull’infame patibolo riservato agli schiavi, agli oltraggi della turba aizzata dagli scribi e dai sacerdoti. Ritroviamo tutto questo nei segni composti della Liturgia che si conclude mestamente, nel rito della spoliazione degli altari accompagnato dal canto monocorde del Salmo 21, nella sostituzione del suono delle campane con il rumore austero del crotalo.

Potremmo dire che la vita terrena del Salvatore – e per estensione l’intera storia della Salvezza – siano racchiuse in questo giorno, nel quale il Signore consente ai Dodici, e a noi con essi, di godere di un breve sprazzo di solenne consolazione e speranza prima delle ore tremende del Venerdì Santo. 

Nel giorno in cui i Leviti rinnovano le promesse sacerdotali e il vincolo di unità con il Vescovo, dobbiamo interrogarci su quale sia il modello al quale vogliamo conformare il nostro Sacerdozio. 

Vi sono infatti molti modi di intendere e vivere il Ministero sacerdotale, ma uno solo è conforme alla volontà di Nostro Signore Gesù Cristo. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi (Gv 15, 16), ha detto il divin Maestro. E se ci ha scelti, se vi ha scelti, è perché siate come Egli vi vuole, e perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga (ibid.). 

Perché andiate, non perché rimaniate. 

Perché possiate crescere nella santità, e non per crogiolarvi nella vostra mediocrità, o peggio per sprofondare nel peccato. 

Perché portiate frutto. Voi non siete sindacalisti, né propagandisti, né funzionari di un’organizzazione umanitaria, né membri di un circolo filantropico. Non siete chiamati a tranquillizzare le anime, né ad assecondarle, ma a svegliarle dal loro torpore, ad ammonirle, a spronarle opportune, importune. Non siete più del mondo, ma nel mondo: la nera veste che indossate è segno di separazione e di rinuncia; esempio per i buoni e monito per i peccatori. 

Non siete presidenti di un’assemblea, ma ministri di Cristo, dispensatori dei Misteri di Dio (1 Cor 4, 1). 

Non siete attori su un palcoscenico, né conferenzieri su un podio: siete sacerdoti, nei cui gesti e dalle cui parole chi vi ascolta deve vedere e ascoltare Nostro Signore, Sommo Sacerdote, che allarga le braccia sulla Croce per offrirSi al Padre. 

La Chiesa, il Sacerdozio, la Messa, i Sacramenti, la Liturgia, il Vangelo non sono vostra proprietà, né un brogliaccio che Dio vi lascia liberi di manomettere, stravolgere o “rileggere” a vostro piacimento. Onorate dunque la Sacra Tradizione non come fredde ceneri di un passato ormai sepolto, ma come viva fiamma che tutto deve incendiare di soprannaturale Carità, ad iniziare da voi stessi. Perché se non siete sale della terra e lievito della massa, finirete per essere gettati a terra e calpestati (Mt 5, 13) da coloro che credete di compiacere.  

Fate del Santo Sacrificio della Messa la principale ragione della vostra vita e delle vostre giornate, perché è da esso che dipende la salvezza della Chiesa, del mondo e la vostra. 

Completate nel vostro corpo quel che manca ai patimenti di Cristo, come dice l’Apostolo (Col 1, 24), per il bene del Suo Corpo che è la Chiesa. 

Resistite fortes in fide (1Pt 5, 9), secondo il monito di San Pietro. 

State in guardia perché il vostro cuore non si lasci sedurre e voi vi allontaniate, servendo dèi stranieri o prostrandovi davanti a loro (Deut 11, 16). 

Attenetevi al consiglio del Commonitorium di San Vincenzo Lerino: In ipsa item Catholica Ecclesia magnopere curandum est ut id teneamus quod ubique, quod semper, quod ab omnibus creditum est. 

Questa è regola certissima della Fede, dinanzi ad una Gerarchia apostata che eclissa la vera Chiesa di Cristo e dinanzi ad un usurpatore del Sommo Pontificato. 

Imparate ad obbedire a Dio prima che agli uomini, ricordandovi che il destino del sacerdote o del Vescovo è indissolubilmente legato a quello del suo Signore:

Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato (Gv 15, 18-21).

La Chiesa si accinge ad affrontare la passio Ecclesiæ, essa che è Corpo Mistico di Cristo, e che come il suo Capo deve non solo affrontare il supplizio nelle singole membra dei Martiri, come è avvenuto nel corso della Storia, ma anche nell’intero corpo, condotto dinanzi ad un nuovo Sinedrio che odia la Chiesa come odia Cristo. 

E in queste ore benedette, anche a noi è dato di celebrare il Sacerdozio di cui siamo insigniti: chi nella pienezza dell’Episcopato, chi nella partecipazione dei differenti gradi dell’Ordine Sacro che avete ricevuto. 

Raccolti intorno al Calvario dell’altare, ripetiamo le parole e i gesti che il Signore ha insegnato agli Apostoli, fedeli al mandato ricevuto: Hæc quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis (1Cor 11, 25). Ciascuno di noi può dire con Sant’Agostino: Admiramini, gaudete, Christus facti sumus. (Tract. XXI). Siamo diventati Cristo: i fedeli, mediante il Battesimo; voi sacri Ministri, nel Sacerdozio ministeriale ordinato; noi Vescovi, nella pienezza del Sacerdozio e nella Successione apostolica. 

Ripetiamo ciò che ci è stato insegnato e comandato di fare. Tramandiamo intatto – con l’aiuto di Dio e l’assistenza dello Spirito Santo – ciò che abbiamo ricevuto: Tradidi quod et accepi (1Cor 1, 3). 

Perché nulla abbiamo da trasmettere di nostro, ma tutto di ciò che Cristo ci ha dato: Dominus pars hereditatis meæ et calicis mei: tu es qui restitues hereditatem meam mihi (Ps 15, 5), il Signore è la mia parte di eredità e il mio calice: tu sei Colui che mi riporta in possesso dell’eredità che avevo colpevolmente perduto. 

E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria (Rom 8, 17). 

Il nostro essere eredi di Dio e coeredi di Cristo, richiede dunque l’assimilazione del Sacerdozio regale di Nostro Signore: un Sacerdozio che consiste nell’offrire la Vittima divina nel Sacrificio incruento della Messa; ma anche nell’offrire noi stessi, misticamente, come vittime in unione all’Agnello immacolato; e nell’essere, come Cristo pietra angolare, il mistico altare sul quale è celebrato il rito. Solo così, carissimi fratelli, possiamo essere degni di sentirci ripetere dal Maestro le consolanti parole che Egli rivolse nel Cenacolo agli Apostoli: 

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda (Gv 15, 12-16).

Imploriamo la Vergine Santissima, la Regina Crucis, Madre del Sommo Sacerdote, Madre della Vittima divina, Tabernacolo dell’Altissimo, di poter essere veramente amici di Cristo: 

nel compiere ciò che Egli ci comanda;

nel rimanere svegli e pregare durante l’agonia della Sua Chiesa; 

nell’esserGli fedeli nel momento in cui nuovi Giuda Lo consegnano al Sinedrio; 

nel non fuggire per pavidità, nel non rinnegarLo come fece Pietro. 

Nell’amarci gli uni gli altri come Egli ci ha amati: Congregavit nos in unum Christi amor;

nel saper dare la vita come Egli l’ha data per noi. 

Nel partecipare alle Sue sofferenze, per partecipare anche alla Sua gloria. E così sia. 

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

17 Aprile 2025

Feria V in Cœna Domini

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Fonte (Qui)

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martedì 15 aprile 2025

INGINOCCHIATEVI SENZA PAURA E SENZA VERGOGNA DAVANTI A GESÙ EUCARISTICO! L'appello di Investigatore Biblico al popolo di Dio


a cura di Veronica Cireneo 

Lo diciamo da anni, e con noi la schiera degli amici di Dio, che attualmente c'è un attacco senza precedenti alla Santa Messa e all'Eucarestia. Il movimento degli Alleati che combatte gli abusi eucaristici e liturgici nasce e opera appunto con l'intento privilegiato di sensibilizzare il mondo, che l'ha dimenticato, circa la presenza reale di Cristo nell' Ostia. Anche in questi giorni santi, con un certo raccapriccio, abbiamo assunto  l'ennesima scandalosa notizia, da verificare, di un vescovo piemontese che durante la Messa vorrebbe negare l'Ostia Santa ai fedeli che si presentassero inginocchiati al momento della distribuzione Eucaristica. Avevamo già affrontato un caso simile (qui)  Se corrispondente al vero, si sappia che il fatto sarebbe un illecito, quasi un "far west liturgico", giacché contrasta con i documenti ufficiali ecclesiali. L'Istruzione Redemptionis Sacramentum, ad esempio,  sottoscritta da Sua Santità Giovanni Paolo II ai punti 90-92 illustra con estrema chiarezza che sta al fedele la scelta circa il modo di ricevere l'Eucarestia e non al sacerdote. Facciamo quindi eco, a questo nuovo preannunciato scempio, con la pubblicazione dell'  intervento sul tema ricevuto da Investigatore Biblico, che ringraziamo per la cortesia, che è invece un vero e proprio inno all'atto della genuflessione, compiuta a mani giunte davanti al Re dei Re. Approfittiamo tutti della Settimana Santa e della Pasqua ( Ivrea in particolare, tutta si inginocchi!) per andare davvero contro la corrente luciferina che vorrebbe svalutare il Corpo di Cristo e ridurLo da Soggetto a oggetto. Oggetto rispetto al Quale: caramelle, patatine, biscotti, hamburger e qualsiasi altra cosa al mondo commestibile e non, avrebbe molta più dignità di Quelle Carni e Sangue offerti in Sacrificio per noi. Cristo vuole un popolo prostrato e inginocchiato davanti a Lui. Checché ne dicano improvvisati dittatori e falsi profeti dell'ultim'ora. E noi siamo qui per fare la Sua Volontà. Non altre. Buona lettura e battaglia...Miserere.

§§§

Inginocchiarsi è una dichiarazione d'amore

Ci sono gesti che parlano più delle parole, che custodiscono in sé un linguaggio profondo, fatto di memoria, di umiltà, di amore. 

Tra questi, il gesto di inginocchiarsi è forse il più eloquente, eppure oggi così trascurato, dimenticato, a volte perfino deriso. Inginocchiarsi per ricevere l’Eucaristia non è un atto superfluo, né una formalità liturgica da osservare distrattamente: è un gesto che educa l’anima, la piega, la plasma, la dispone al Mistero. È un linguaggio del corpo che diventa parola dello spirito.

Gesù, nella sua vita terrena, ha conosciuto il significato profondo dell’abbassarsi. Non ha disdegnato di chinarsi davanti ai piedi impolverati dei discepoli, per lavarli con l’acqua e l’amore (Gv 13,5). 

Non ha esitato a inginocchiarsi nel Getsemani, “prostrato con la faccia a terra, pregava” (Mt 26,39), accettando la Volontà del Padre nell’intimità più dolorosa e vera. Se il Figlio di Dio ha scelto la via dell’umiliazione, quanto più noi, creature fragili e amate, dovremmo trovare in quel piegarci il senso della nostra fede...!

Inginocchiarsi non è un atto di sottomissione sterile, ma il riconoscimento che Qualcuno ci supera infinitamente in santità, in misericordia, in tenerezza. 

È confessare con tutto il nostro essere che siamo mendicanti di Grazia, e che nel Pane spezzato davanti a noi si cela la Presenza Reale, Viva, Sostanziale, Palpitante del Signore. “Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra” (Fil 2,9-10). Ogni ginocchio si pieghi. Il nostro ginocchio si pieghi.

Viviamo in un tempo in cui l’ergersi sembra l’unica postura accettabile: ergersi in difesa delle proprie opinioni, dei propri diritti, dei propri desideri. 

Eppure, è inginocchiandoci che ritroviamo la verità su noi stessi. La Chiesa, Madre Sapiente, ha sempre intuito che il corpo insegna all’anima, che il gesto prepara il cuore. Inginocchiarsi prima del Sacramento è già un atto di fede. È come dire: “Signore, non son degno (...) .È come fare spazio dentro di noi, allargare l’anfora, perché possa contenere il fuoco.

Il gesto dell’inginocchiarsi è silenzioso, ma non è vuoto: è colmo di adorazione. 

Chi si inginocchia non si guarda, ma guarda l’Altro. In un tempo che ci educa al protagonismo, all’autosufficienza, a rimanere sempre in piedi e sempre al centro, inginocchiarsi è controcorrente. Ma è proprio nel silenzio di questo gesto che l’anima riprende il respiro. È lì che l’Eucaristia ci raggiunge davvero, non solo nella bocca, ma nel cuore, nella carne, nelle viscere. Perché ci siamo fatti piccoli, poveri, aperti.

Quando Pietro vide Gesù compiere la pesca miracolosa, cadde ai suoi piedi, dicendo: “Allontanati da me, Signore, perché sono un peccatore” (Lc 5,8). Eppure, proprio in quel momento, il Signore lo chiamò a seguirlo. 

C’è un mistero in questo: quando ci riconosciamo indegni, quando ci inginocchiamo, allora possiamo ricevere la chiamata più alta. L’Eucaristia non è il premio dei giusti, ma il Pane dei poveri. Solo se ci chiniamo, lo possiamo accogliere per ciò che è: non un simbolo, ma Cristo Vivo.

E allora, inginocchiarsi diventa una preghiera, muta ma potentissima. 

Diventa una dichiarazione d’amore.

Diventa un atto di verità. Non è nostalgia del passato, ma profezia del futuro. Perché un giorno, alla fine dei tempi, quando ogni cosa sarà rivelata, ogni ginocchio si piegherà. 

Ma beato chi ha imparato a farlo ora, nel segreto del proprio cuore, davanti al Tabernacolo, sull’altare del quotidiano. 

Beato chi ha saputo inginocchiarsi per ricevere il Re, che si fa Carne.


Investigatore Biblico (notte 143)

15 aprile 2025 - martedì santo

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giovedì 10 aprile 2025

DISGUSTO DIVINO E INVASIONE STRANIERA DELL' ITALIA. La minaccia rivelata da Gesù alla SdD Luisa Piccarreta nel 1917 si sta compiendo oggi sotto i nostri occhi.

a cura di Veronica Cireneo 

Ci può essere relazione tra l'invasione straniera dell'Italia e l'abominio delle opere degli italiani? Certamente si! E che siano due cose strettamente correlate tra loro, lo rivela Gesù Stesso a Luisa Piccarreta, già nel 1917.

Così, a seguito dell'osceno concerto satanico di Milano, e non solo, che lascia trasparire la totale ignoranza delle conseguenti maledizioni del Cielo, che certi reati contro l'ordine del creato e dei Comandamenti comportano, riportiamo con fine divulgativo  e per sottolineare l'urgenza della preghiera per le conversioni, quali parole minacciose e di condanna Gesu' abbia dovuto pronunciare, già nel 1917,  contro il popolo italiano.
Nel 12' volume del Libro di Cielo, rivela alla mistica Luisa Piccarreta che il Suo disgusto per il comportamento degli italiani, Italia terra di predilezione, era arrivato già allora al punto tale da costringerlo ad infliggerle un'esemplare punizione. E specifica che le avrebbe scagliato contro il flagello dell'invasione straniera.  Oggi che reati e sacrilegi moltiplicatisi a dismisura, sono considerati, nel sentire collettivo, quasi opere meritorie e pie, vediamo come la preannunciata invasione si stia sensibilmente compiendo sotto i nostri occhi. Il video allegato in alto, di recente produzione e da diffondere,  ne dà palese testimonianza. Miserere...
(In calce l'invito a meditare le Sante Ore della Passione* ). Buona lettura...

§§§

"...continua i lamenti. Le minacce di Gesù".

Continuando il mio solito stato tra privazioni, pene ed amarezze, specie per tanti mali che si sentono e dell’en­trata degli stranieri in Italia, pregavo il buon Gesù che arrestasse i nemici e gli dicevo: “Era questa forse la fiu­mana che tu dicevi nei giorni scorsi?” 

Ed il buon Gesù venendo mi ha detto:
“Figlia mia, era proprio questa la fiumana che ti dicevo, e la fiumana continuerà a correre, a correre. Gli stranieri continueranno ad invadere l’Italia. Troppo se lo sono meritato. Io avevo scelto l’Italia per una seconda Gerusalemme, essa per contraccambio ha disconosciuto le mie leggi, mi ha rinnegato i diritti che mi si dove­vano.

Ah! Posso dire che non più da uomo [1] si portava, ma da bestia; e sotto il pesante flagello della guerra nep­pure sono stato riconosciuto, e voleva andare avanti da mio nemico. Giustamente si è meritata la sconfitta, e la continuerò ad umiliare fino alla polvere”.

Ed io interrompendolo: 
Gesù, che dici? Povera pa­tria mia, come sarai lacerata! Gesù, pietà! Arresta la cor­rente dello straniero!”.

E Gesù: “Figlia mia, con mio dolore devo permettere che lo straniero avanzi. Tu, perché non vuoi bene alle anime come me, ne vorresti la vittoria. 

Ma se l’Italia vincerà, sarà una rovina per le anime; la loro superbia giungerebbe a tanto da rovinare quel poco d’avanzo di bene che c’è nella nazione, [e] sarebbero additati ai popoli come nazione che sa fare senza Dio.

Ah, figlia mia, i flagelli continueranno, i paesi saranno devastati, li spoglierò di tutto; il povero e il ricco saranno una sola cosa! 

Non hanno voluto conoscere le mie leggi, della terra si erano fatti un dio ciascuno, ed io con lo spo­gliarli farò riconoscere che cosa è la terra. 

Col fuoco purificherò la terra, ché è tanta la puzza che esala che non posso tollerarla
Molti resteranno sepolti nel fuoco e così rinsavirò la terra. È necessario, lo richiede la salvezza delle anime. Te l’avevo detto, tanto tempo pri­ma, di questi flagelli.

Il tempo è giunto, ma non del tutto ancora; altri mali verranno, rinsavirò la terra, rinsavirò la terra”.

Ed io: “Mio Gesù, placati, basta per ora!”.

E lui: “Ah, no! Tu prega ed io renderò meno crudele il nemico”.

Fonte (qui)
***

Note
* ] La Serva di Dio Luisa Piccarreta è anche autrice del libro: "Le 24 ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo". Chi vuole meditare queste Sante Ore individualmente, ma in un gruppo di "lancette" chieda l'accesso al nostro Orologio Vivente: "Corpo Mistico" cliccando su questo link https://t.me/orologiovivente. Verrete ricontattati da Francesca per ottenere il regolamento e i dettagli per eseguire col massimo dei frutti questa pia pratica utile per il tempo di Quaresima e per ogni altro tempo.

1] - Gesù sembra attribuire all’Italia caratteri di persona umana

Veronica Cireneo  
10 aprile 2025. Giovedì di Passione

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