martedì 8 luglio 2025

SAN PIO V E LA BARRIERA DI PROTEZIONE ALLA MESSA ANTICA. La rubrica degli Alleati di Biella sulla bellezza della Messa di Sempre. (parte seconda)


a cura di Veronica Cireneo 

Anche a motivo del recente scandalo balzato agli onori della cronaca circa le menzogne confezionate in Vaticano, nel precedente pontificato, perché limitassero la libera celebrazione del Rito Romano Antico, pubblichiamo la seconda parte dello studio sulla Messa Tridentina degli Alleati di Biella, già autori di  questo  e  questo articolo. Buona lettura.
§§§

LA BELLEZZA DELLA MESSA DI SEMPRE E LE PROVE DELLE SUE ORIGINI APOSTOLICO-PATRISTICHE ( parte seconda):  SAN PIO V SVILUPPA UNA BARRIERA INVALICABILE DI PROTEZIONE PERPETUA ALLA MESSA APOSTOLICA. PENA L’ANATEMA

La trama di riti e di cerimonie che caratterizza la Santa Messa Tridentina s'è andata evolvendo poco a poco fino a raggiungere una forma quasi definitiva alla fine del III secolo e confermata da San Gregorio Magno, Papa (590/604). 

Ma la sollecitudine materna della Chiesa non ha cessato di restaurare ed abbellire il rito, rimuovendo di tanto in tanto quelle scorie che minacciavano di offuscarne il primitivo splendore.

Così il rito antico, dopo l'epoca di San Gregorio Magno Papa, continuò a svilupparsi nelle parti non essenziali: il Fortescue spiega che: « (…) tutte le successive modifiche furono adattate dentro l'antica struttura e che le parti più importanti non furono toccate”.

San Pio V ha poi innalzato una barriera invalicabile dì protezione perpetua alla Messa Apostolica.

L’Ordo Missæ riportato nel Messale di San Pio V Papa (1570), infatti, a parte alcune aggiunte e allargamenti minimi, corrisponde molto da vicino all’Ordo stabilito da San Gregorio Magno Papa. In seguito alla Riforma protestante e al Concilio di Trento, San Pio V diede alla stessa Messa di san Gregorio Magno una forma definitiva da fare valere per sempre e dovunque.

Il primo scopo del Concilio di Trento fu quello di codificare l’insegnamento eucaristico cattolico; cosa che fece in modo eccellente ed in termini chiari ed ispirati pronunciando l’anatema per chiunque avesse rifiutato quell’insegnamento

Così il Concilio di Trento insegna la vera e genuina dottrina sul venerabile e divino sacramento dell’Eucaristia, quella dottrina che la Chiesa Cattolica ha sempre fermamente amato e che amerà fermamente fino alla fine del mondo, come è stata insegnata da Cristo Nostro Signore Stesso, dai Suoi Apostoli e dallo Spirito Santo che, continuamente, porta alla mente della Chiesa tutta la Verità. 

San Pio V, attraverso la Costituzione Apostolica: "QUO PRIMUM TEMPORE", vietò a tutti i figli di Dio di credere, insegnare o predicare sulla Santissima Eucaristia qualunque cosa diversa da quanto spiegato e definito in essa. 

Non fu quindi la realizzazione di un nuovo Messale, ma la restaurazione dell'esistente, secondo l'usanza ed il rito dei Santi Padri. 

La Messa cosiddetta "tridentina" ha un nucleo centrale immutabile, stabilito da Cristo stesso, continuato e perfezionato dagli Apostoli e conservato intatto attraverso due millenni di storia. Per maggiori approfondimenti consultare questi tre articoli: quiqui e qui

Noi Alleati di Biella  siamo innamorati di questa Messa in cui percepiamo il Sacro farsi presente. Per questo abbiamo iniziato a fare le nostre mosse per avviare una Messa Tridentina celebrata con regolarità nella nostra città. Cogliamo quindi l'occasione per aggiornare i lettori e per rinnovare il nostro appello.

Come già comunicato, abbiamo trovato una Chiesa consacrata, privata, a pochi km dal centro abitato.

Siamo aperti a valutare altre Chiese o luoghi idonei sul territorio.

Cerchiamo altri fedeli che vogliano compiere un cammino immersivo nella liturgia tradizionale latina.

Cerchiamo altresì l’accompagnamento di sacerdoti già impegnati in questa missione di riscoperta e rivalutazione della Messa di sempre: sacerdoti che vengano saltuariamente a trovare amici o parenti biellesi, sacerdoti chiamati da associazioni o dal clero per ritiri spirituali, sacerdoti diocesani che possano accompagnarci a comprendere e amare sempre più la verità del Sacrificio Eucaristico nella forma tradizionale. 

Poniamo il nostro desiderio nelle mani della Madre della Chiesa, Maria Santissima, rendendoci disponibili ad aiutare, con consigli e suggerimenti, fedeli di altre Diocesi che vogliano attivare la Messa antica nella loro provincia.

Per contattateci via mail, questo è l'indirizzo:  alleati.messaantica@yahoo.com

Vi aspettiamo numerosi, mentre anticipiamo che nella terza parte del nostro studio approfondiremo i vincoli dogmatici ed eterni, della Santa Messa Tridentina di San Pio V.

Fraternamente in Cristo ➕

Alleati di Biella per la Messa Antica.

 Martedì 8 luglio a.D. 2025

Mese dedicato al preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo 

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sabato 5 luglio 2025

LA FEDE ROCCIOSA DI PAPA LEONE XIV E L'ALLERGIA DOTTRINALE DEI BIBLISTI COME IL MAGGI. Don Giuseppe Agnello.


a cura di Veronica Cireneo 

Un articolo come questo del sacerdote don Giuseppe Agnello non necessiterebbe di presentazione alcuna, per la correttezza e la sapienza di cui è infarcito, ma non si può contestualmente osservare come risulti con sempre maggiore evidenza il numero infinito dei guasti generati dallo scorso  pontificato. Guasti che però hanno attecchito sulla presa delle tenebre personali e sulla mala o poca fede. Balla così il pendolo del guasto, oscillando dallo shock degli ultradelusi, che non possono più credere nella bellezza, nella Grazia e nella sacralità del Papato, nonostante le evidenze, al creativismo di quelli che si sentono autorizzati a dire tutto e il contrario di tutto su Fede e Dottrina, nell'illusione che il caos degli anni scorsi possa giustificarli. Assomiglia, questa, alla categoria immarcescibile di quelli che vogliono sporcare il Papa...tout-court: tra tutte la più insopportabile per la patologica allergia alla Verità naturale e soprannaturale, tristemente manifestata dalla sua miglior rappresentanza, il mese scorso, per le strade orgogliose dei pride. Buona lettura

§§§ 

Quando l’idea s’impone sulla realtà, e l’individualismo fa da maestro al Cristianésimo, il pensiero filosòfico o teològico, político o scientífico, divèntano un gioco di ruolo o di parole, sganciato dalla verità e sottomesso al gusto o alle visioni parziali. 

Il Cattolicésimo ripugna questo appròccio alla realtà, sia per fedeltà alla sua natura, sia per protèggere tutti (non solo i cattòlici) da sonore illusioni. 

Pertanto, usando la testa con la luce della fede, se parla di diritti non dimèntica i doveri, e se parla dell’uomo, non lo tratta come un animale evoluto o una persona tutta emozioni, sensazioni e bisogni primarî: ne parla come di un soggetto razionale incline al male, ma destinato a grandi cose, se il Cielo diventa davvero il suo fine e orizzonte. 

La fede cattòlica fa dell’uomo il centro degli interessi di Dio, ma non per rènderlo un tiranello senza règole o un viziato senza virtú, piuttosto per dare glòria a Colui senza il quale non esisterebbe né l’uomo, né la famíglia, né la società, né il diritto. L’Incarnazione del Fíglio di Dio, dunque, non è un fatto su cui il cattòlico, come l’uomo in cerca di risposte, può sorvolare; è invece l’evento capitale e universale per la comprensione di tutto. 

Volete dunque che un Papa ignori tutto questo e piàccia al mondo? 

Pensate che le affermazioni chiare di ogni Papa sulla famíglia formata da un uomo e da una donna síano retrògrade? 

Le reazioni di certi teòlogi, biblisti e “cattòlici” che stòrcono il naso alle verità di sempre, sembrerèbbero pròprio condannare la chiarezza fontale di papa Leone XIV. 

Al Giubileo delle famiglie, infatti, il Santo Padre agostiniano ha detto: «Il matrimònio non è un ideale, ma il cànone del vero amore tra l’uomo e la donna: amore totale, fedele, fecondo». 

Dicendo che «non è un ideale», ha demolito cosí tutte le teorie su altre forme di “famíglia” omo, trans, Lgbt+ e símili, piú o meno arcobalenate. 

Dicendo che : « è il cànone del vero amore», ha riportato ogni còppia a un modello di riferimento che non passa di moda, ma è ancorato nel diritto naturale, il quale, come insegna san Tommaso, altro non è che «la partecipazione della legge eterna nella creatura razionale» (Sum. Theol., I-II, q. 91, a.2). 

Dicendo che:  « è tra l’uomo e la donna», ridà al corpo e alla sessualità, alle persone e alle loro differenze (genètiche, biològiche, e físico-psíchiche) il loro posto e il loro fine.

Specificando con i tre aggettivi «totale, fedele, fecondo» l’amore coniugale, ha distrutto tutte le narrazioni di “amore” egoístico, provvisòrio e genitale, di ogni tempo, ma soprattutto del nostro tempo. 

Su che base ha detto questo? Basàndosi sulla Rivelazione, che, al contràrio di ciò che pènsano i calunniatori della Chiesa, tiene conto della natura e della gràzia; di ciò che vale per tutti e di ciò che vale per un battezzato e per chi vive il sacramento del matrimònio. Il Papa si fa sempre Paladino della Legge eterna (naturale e soprannaturale) per risparmiare le sonore cantonate in questa vita e l’inferno dopo la morte. Dov’è lo scàndalo? Dove la novità?

Eppure una frase come questa ha procurato allergie, fastidî e attacchi da parte di persone che «prométtono libertà, mentre sono essi stessi schiavi della corruzione» (2 Pt 2, v.19). 

• Penso ad esèmpio a Franco Grillini, ma anche a dei cattòlici fuori binàrio. Ad esèmpio il 2 Giugno 2025, su La Stampa, Doménico Agasso intervista il biblista servita Alberto Maggi, molto noto per la sua predicazione lontana anni luce dal Magistero della Chiesa. La sua intervista si concentra pròprio su questa frase del papa. 

Il servita stavolta non parte in quarta con le sue bordate a dottrina, catechismo e verità eterne e stranamente dice: «Non è una questione di dottrina, che non è in discussione, ma di mentalità». Dopo i suoi suggerimenti su come la Chiesa deve comunicare a tutti l’accoglienza, mostra però come si può ignorare la dottrina invocando lo Spírito Santo: «La vitalità della Chiesa sta pròprio nel “ruolo” che Gesú affida - nel Vangelo di Giovanni - allo Spírito: “Vi guiderà alla verità tutta intera”. Non si tratta di prevedere il futuro, ma di comprèndere sempre piú a fondo il messàggio di Dio». Fin qui ci troviamo quasi d’accordo, sennonché il lupo perde il pelo, ma non il vízio di offrire novità al posto della verità, e creatività al posto della santità, sicché completa, ad una nuova domanda dell’intervistatore, il suo pensiero cosí: «Lo Spírito è garanzia di una Chiesa capace di rispóndere alle novità della stòria. Perché l’umanità càmbia: si modíficano i modelli relazionali, le strutture sociali, le sensibilità. Di fronte a questi cambiamenti, la Chiesa non deve avere paura, ma porsi in ascolto. Ha lo Spírito che la rende viva, creativa, profètica. Il perícolo è quando, spaventata, la Chiesa si rifúgia in vècchie risposte a domande nuove. Quando lo fa, le persone non ascòltano».

Tra le vècchie risposte della Chiesa a domande nuove degli uòmini del 2025, ci sta senz’altro la famíglia come l’ha voluta Dio. Lo capiamo, anche se qui non lo dice espressamente, da due cose. Primo: dalla conoscenza delle sue catechesi e dei suoi libri, dove si parla dell’omosessualità come di un tipo di amore che deve fiorire (cioè: che va praticata). Secondo: dalla constatazione che nell’artícolo dell’Agasso egli stesso dà su ciò che càmbia: «l’umanità càmbia: si modíficano i modelli relazionali». Purtroppo dobbiamo contraddire il Maggî su questo punto: l’umanità non càmbia nella sua decadenza e non càmbia nemmeno nel suo rinnovamento. Può toccare punte di aberrazione nella decadenza e vette di santità nel rinnovamento, ma mai càmbia a tal punto da esígere che la Chiesa, «in ascolto», cerchi altri principî, e altri valori: «Gesú Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!» (Eb 13, v.8); e i figlî di Adamo pure: «Chi può dire: “Ho la coscienza pulita, sono puro dal mio peccato?”» (Pr 20, v.9). 

Per ogni Papa questo è chiaro, mentre per frà Alberto Maggî questo non è vero: Cristo ha espiato tutti i nostri peccati sulla Croce, e l’único peccato della Chiesa è rimasto l’èssere “Istituzione religiosa” che ama la legge e non le persone. 

Ovviamente questa Chiesa è solo nella testa e nelle parole del servita, ma la sua predicazione fa sempre crédere questo: Gesú non chiede ubbidienza, non ci vuole santi, non si offende di nulla; e «il Padre non pota…líbera». Quest’últime parole, dette davanti ad una associazione di omosessuali, ci índicano bene il grado di tradimento della Sacra Scrittura in nome dell’accoglienza.

(Per lui) ciò che líbera è l’accoglienza in sé e il messàggio evangèlico che Dio ci ama sempre e comunque, perché è Misericordioso, perciò il Padre non poterebbe mai nella vita di quelle persone pròprio l’omosessualità.

Diventa chiaro, in questo quadro, a che cosa conduce l’accoglienza del servita, quella di cui si è vantato su La Stampa: «Ho sempre accolto chi si sente escluso e ferito dalla Chiesa. Tantíssime persone omosessuali e transgender». L’accoglienza del Maggî làscia tutto com’è: sorride, abbràccia, òspita, ma non corregge, non istruisce: non ama queste persone «omosessuali e transgender». Mentre Gesú dice che fa nuove tutte le cose e corregge quelli che ama (Cfr Ap.21, v.5 e Ap.3, v.19), 

Alberto Maggî, nel libro “La verità ci rende líberi. Conversazioni con Pàolo Rodari” (Ediz.Garzanti, Milano 2024), nelle pàgine 140-142 accusa la Chiesa di offrire una «soluzione disumana e spietata» alle persone con questa inclinazione. 

E quale sarebbe la disumanità? Nel vívere il sesto comandamento, nel celibato e nella castità. Capite ora perché affermi che «l’umanità càmbia e si modíficano i modelli relazionali»? Perché oltre alle còppie secondo il modello di Adamo ed Eva, di Maria e di Giuseppe o di Àquila e Priscilla (Non sono due donne, ma un marito e una móglie amici di san Pàolo!), c’è un altro amore che lo Spírito Santo e la Chiesa dovrèbbero riconóscere: quello tra due uòmini o due donne, che, guidati da una tendenza, crédono che esista una “natura” omosessuale che non li rende “contro natura”. 

Il rispetto, l’amore e l’accoglienza di queste persone e fratelli, però, esige la verità nella carità e la carità di tante testimonianze di vita: persone che hanno capito se stesse, le ferite della loro stòria e l’invídia erotizzata che li ha condotti a “sentirsi” omosessuali. 

Chi prova pulsioni per lo stesso sesso, non sta cercando altro che quell’uomo o quella donna che non è e vorrebbe èssere. 

Un sacerdote e religioso come Alberto Maggî, dunque, farebbe tanto bene a coloro che accóglie, se riflettesse con loro alla luce della ragione che deve controllare gli istinti, della fede che deve illuminare la ragione e della scienza, che deve restare ancorata alla realtà. Se ne è capace, deve recuperare l’obiettività di chi ama la verità piú degli applàusi, e la persona piú della política

•Parliamo a lui (e lo faremo piú diffusamente nel libro “La Verità non è una barzelletta”, pròssimo alla stampa per i tipi di Amicitia Liturgica), per raggiúngere tutti coloro che sògnano un’altra umanità o una Chiesa imbavagliata dal politicamente corretto. 

A costoro rispondiamo con due pensieri di san Giusemmaria Escrivà: 

«(...) Non si può dimenticare che il nostro Maestro era – è !– «perfectus Homo» – perfetto Uomo» (Solco 421); pertanto: «Di fronte alla pressione e all’impatto di un mondo materializzato, edonista, senza fede…, si può esígere e giustificare la libertà di non pensare come “loro”, di non agire come “loro” (...) ?

Un fíglio di Dio non ha bisogno di rivendicare questa libertà, perché ce l’ha guadagnata Cristo una volta per sempre: però deve difènderla e dimostrarla in ogni ambiente. Soltanto cosí, “loro” capiranno che la nostra libertà non è vincolata alle circostanze» (Solco 423).

Segnaliamo l’inganno di chi, come il servita, vaghéggia altre còppie da riconóscere e altre famíglie da valorizzare, con relativi diritti e accoglienza degli stessi nella Chiesa. 

Dietro questo desidèrio c’è una metafísica della lotta che non è cattòlica, ma solo política assunta a senso della pròpria vita. Quando tuttavia il senso della pròpria vita è diventato un gruppo o una battàglia, come dice Douglas Murray ne: “La pazzia delle folle”: «anziché semplificare la pròpria vita, la si còmplica dedicàndola a una teoria che non risponde ad alcuna domanda, non fa alcuna predizione ed è facilmente falsificàbile» (p.374). 

Infine, omàggio al nostro Santo Padre “fíglio di sant’Agostino”, vogliamo ricordare ad Alberto Maggî che la Legge eterna non si oppone all’Amore di Dio, non lo nega e non lo sottrae ai suoi destinatarî, ma semplicemente si differènzia negli animali, negli uòmini e negli àngeli. 

Dice il Dottore della Chiesa: «L'azione dell'uomo che serve la fede, la quale a sua volta è sottomessa a Dio, tiene a freno tutti i piaceri mortali e li riconduce nella règola della natura, anteponendo i migliori a quelli piú bassi mediante un amore ordinato. Se infatti l'illécito non avesse attrattiva, nessuno peccherebbe. Pecca dunque colui che dà spàzio, piuttosto che porre un freno, al piacere dell'illécito. L'illécito è ciò che è proibito da quella legge mediante cui si conserva l'órdine naturale. È una questione complessa se esista una qualche creatura razionale che non sia attratta dall'illécito: se essa esiste, a quel gènere non appartiene né l'uomo, né la creatura angèlica che non rimase nella verità; questi èsseri razionali, infatti, fúrono creati di tal gènere che esistesse in loro la possibilità di frenare il piacere dell'illécito, non frenando il quale peccàrono. Grande è dunque anche la creatura umana, dal momento che essa è dotata per costituzione di quella facoltà per la quale, se avesse voluto, non sarebbe caduta. 

Grande dunque, e sommamente degno di lode è Dio che la creò. Creò anche èsseri inferiori, che non pòssono peccare; ne creò anche di migliori, che non vògliono peccare. Infatti la natura della bèstia non pecca, poiché non còmpie nulla contro la legge eterna, alla quale è cosí sottomessa che non può parteciparne

Al contràrio, la sublime natura angèlica non pecca, perché è cosí partécipe della legge eterna che soltanto Dio la attrae, alla cui volontà essa obbedisce senza sperimentare alcuna tentazione. 

L'uomo invece, per il cui peccato la vita sulla terra è tutta una tentazione, sottometta a sé stesso ciò che ha in comune con le bèstie, sottometta a Dio ciò che ha in comune con gli àngeli, finché, perfezionata la giustízia e raggiunta l'immortalità, non sia innalzato al di sopra degli uni e uguagliato agli altri» (Contro Fàusto manicheo, 22. 28).

Frà Alberto Maggî e chi la pensa come lui, in realtà, dimèntica che il battésimo ci dona la vita eterna, nel tempo e nell’eternità, ma ce la dà nella Chiesa, con l’impegno di osservare i Dieci Comandamenti non come dei no alla vita, ma come dei sí alla vera vita; e che dunque non c’è nulla di spietato e disumano nell’insegnare a rispettarli. 

In essi è declinato il grande comandamento dell’amore; in essi si misura il matrimònio come amore «totale, fedele, fecondo» dell’uomo per la donna e della donna per l’uomo; nella loro osservanza, si riconosce se siamo davvero amici di Gesú. 

Egli infatti ha detto: «Chi accòglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama» (Gv 14, v.21), non chi accòglie tantíssime persone omosessuali e transgender insegnando loro un altro Vangelo.

P. Giuseppe Agnello

Sabato 5 luglio 2025

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venerdì 4 luglio 2025

LA MENZOGNA DI BERGOGLIO SUL VOLERE DEI VESCOVI CIRCA LA MESSA ANTICA, in un libro firmato da Mons.Bux e Saverio Gaeta, edito da Fede & Cultura


a cura di Veronica Cireneo

All'ottavo comandamento Dio ordina a Mosè di incidere sulla pietra di: Non mentire.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2464 spiega che è proibito falsare la verità nelle relazioni con gli altri. San Tommaso d'Aquino aggiunge che chi dice la verità è invincibile, chiunque sia l'avversario e vox populi conferma che le menzogne hanno le gambe corte; che se poi sono state scritte, hanno gambe di nano e che la carta non perdona... Buona lettura. 

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Da una pagina di Stilum CuriaeMarco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un post-lampo per offrire alla vostra attenzione questo libro appena pubblicato. Buona lettura e diffusione.

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Traditionis Custodes, un Libro Svela la Menzogna di Bergoglio su Vescovi e Messa Antica. Bux, Gaeta.

La liturgia non è uno spettacolo: Il questionario ai vescovi sul rito antico: arma di distruzione di Messa? Un libro di Nicola Bux  e SaverioGaeta Formato Kindle.

Il 16 luglio 2021 Francesco emanò il motu proprio Traditionis custodes sull’uso della liturgia romana anteriore alla riforma del 1970, con il quale riformò il motu proprio Summorum Pontificum che Benedetto XVI aveva promulgato il 7 luglio 2007.

Nella lettera di accompagnamento, papa Bergoglio rivelò di aver fatto inviare nel 2020 dalla congregazione per la Dottrina della fede un Questionario a tutti i vescovi riguardante l’applicazione delle disposizioni di papa Ratzinger e affermò che «le risposte pervenute hanno rivelato una situazione che mi addolora e mi preoccupa, confermandomi nella necessità di intervenire».

Fino a oggi i dettagli sulla consultazione non erano mai stati rivelati.

In questo libro si svela finalmente la verità: i risultati erano completamente opposti a quanto affermato da Francesco.

4 luglio 2025

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Per sostenere Stilum Curiae

IBAN: IT79N0 200805319000400690898

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mercoledì 2 luglio 2025

SÌ ALLA MESSA ANTICA: la proroga di due anni concessa al Texas, da Papa Leone XIV




a cura di Veronica Cireneo 

Lo stile gentile dei piccoli passi di Sua Santità Papa Leone XIV ci dona oggi una notizia che fa bene sperare, circa il ritorno della Pace Liturgica: il Vaticano ha concesso una proroga di due anni alla Messa in latino, in Texas. Una vera e propria tregua da "Traditionis Custodes", documento firmato nel pontificato scorso contro il quale si sono levati continuamente cori di critiche, da più fronti. È di oggi questo articolo ricco di osservazioni che ne mettono in dubbio la validità. Oremus pro Pontefice nostro, Papa Leone XIV e Deo gratias. Buona lettura

§§§

SANT' ANGELO, Texas.

Il Vaticano ha concesso una proroga di due anni a una Messa Tradizionale in Latino (TLM) in Texas, la prima tregua di questo tipo da Traditionis Custodes, sotto Papa Leone XIV.

"Sono grato al Pontifice Leone XIV e al Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti per aver permesso che la Messa Tradizionale continui ad esistere nella nostra chiesa parrocchiale, estendendo il permesso per altri due anni", ha detto Padre Ryan Rojo.

La proroga è stata concessa a Santa Margherita, in San Angelo, che celebra le Messe tradizionali in latino: la Domenica e il giovedì mattina.

Rojo, che è il Direttore delle Vocazioni della Diocesi di Sant' Angelo e assiste alla celebrazione della Messa a San Margherita quando il cappellano non è disponibile, ha  chiarito che la decisione è datata 28 maggio 2025. Ha comunicato  la decisione a LifeSiteNews, attraverso un'email, affermando: "Siamo grati per l'opportunità di continuare a pascere la comunità nel futuro. La mia preghiera è che estensioni simili avvengano in tutto il Paese".

Anche il vescovo Michael Sis della Diocesi di Sant' Angelo ha confermato (...):

"Il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti mi ha comunicato, con decreto del 28 maggio 2025, che è stata accolta la mia richiesta di dispensa dall'articolo 3§2 del Motu proprio Traditionis Custodes, per altri due anni., in modo che la Messa secondo il Missale Romanum del 1962 può essere celebrata nella chiesa parrocchiale di Santa Margherita di Scozia, a Sant' Angelo. 

(...) Life Site ricorda come il liturgista e scrittore Peter Kwasniewski ha sottolineato che la Messa tradizionale in latino è stata definitivamente autorizzata da La bolla di San Pio V Quo Primum, che afferma:

(I) In virtù della Nostra autorità apostolica, concediamo e concediamo in perpetuo che, per il canto o la lettura della Messa in qualsiasi chiesa, questo Messale sia d'ora in poi seguito seguito in modo assoluto, senza alcuno scrupolo di coscienza o timore di incorrere in pene, giudizi o censure, e possa essere usato liberamente e legittimamente. Né i superiori, gli amministratori, i canonici, i cappellani e gli altri sacerdoti secolari o religiosi, a qualsiasi titolo designati, sono obbligati a celebrare la Messa diversamente da come da Noi prescritto. Dichiariamo e ordiniamo inoltre... che il presente documento non può essere revocato o modificato, ma rimane sempre valido e conserva la sua piena forza...

Chiunque, tuttavia, avrebbe la presunzione di commettere un atto del genere (cioè alterare Quo Primum, deve sapere che incorrerà nell'ira di Dio Onnipotente e dei Beati Apostoli Pietro e Paolo.

                                      §§§

Martedì 2 luglio 2025

Fonte:LifeSiteNews

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LA BELLEZZA DELLA MESSA DI SEMPRE. PORTIAMO IL RITO ANTICO IN OGNI DIOCESI (1'parte). La rubrica degli Alleati di Biella


a cura di Veronica Cireneo 

Gli Alleati di Biella, già autori di questo appello riguardante l'avvio della Messa antica nella loro Diocesi, dove al momento è inesistente, intendono realizzare una rubrica sullo studio della Messa in Rito Romano Antico, allo scopo di diffonderne la meraviglia insieme ai dati storici, con l'auspicio che venga diffusa ovunque, in Italia. Ad ogni tappa, verrà rinnovato l' invito ad aderire alla loro nascente iniziativa. E noi che li ringraziamo di cuore, volentieri ospiteremo su questo nostro spazio virtuale,  il loro meritevole lavoro a puntate. Buona lettura

§§§

LE PROVE DELLE ORIGINI APOSTOLICO-PATRISTICHE DELLA MESSA TRIDENTINA (prima parte) 

COME NASCE LA MESSA ANTICA?

La Messa Antica è Apostolica; l’ha insegnata Dio. La Liturgia non è infatti l'espressione d'un sentimento del fedele, ma è "la" preghiera ufficiale della Chiesa; è Dogma pregato che racchiude qualcosa di eterno non costruito da mano umana.

La Liturgia non è, non è mai stata né potrà mai essere, l'espressione del sentimento del fedele nei confronti del suo Creatore. Essa è invece l'adempimento da parte del fedele di un suo dovere nei confronti di Dio, ch'egli deve esprimere conformemente agli stessi insegnamenti divini. È il cosiddetto ius divinum, ossia il diritto di Dio ad essere adorato come Egli ha stabilito. 

La Liturgia non è una qualsiasi preghiera che il fedele rivolge spontaneamente a Dio, bensì "la" preghiera ufficiale della Chiesa: non v'è in essa nulla da inventare, né da innovare, né da adattare.

La Liturgia è ancorata alla Tradizione, che è fonte della Rivelazione al pari della Sacra Scrittura. «La Liturgia - afferma il liturgista dom Prosper Guéranger (1805/1875) - è la medesima Tradizione al suo più alto grado di potenza e solennità»; è «il pensiero più santo della sapienza della Chiesa per il fatto di essere esercitata dalla Chiesa in unione diretta con Dio nella confessione (di fede), nella preghiera e nella lode». La Liturgia, in altri termini, è il Dogma pregato.

San Tommaso D’Aquino (1225-1226/1274) afferma che «per suam passionem Christus initiavit ritum christianæ religionis»; fu Cristo ad inaugurare il Culto cristiano iniziandolo incruento nell'Ultima Cena per consumarlo nel sangue sul Calvario.

Gli Atti degli Apostoli osservano che Gesù, nel tempo intercorso fra la Risurrezione e l'Ascensione, si fece vedere molte volte dagli Apostoli «loquens de regno Dei». Una delle tradizioni più antiche della Chiesa vuole che in quei frequenti convegni, Egli, fra l'altro, abbia fissato anche molte particolarità del Culto. Non aveva Egli detto prima di morire: «Ho molte cose da dirvi che ora non potete sostenere?»  Gesù risponde spiegando loro in dettaglio, le varie parti della Liturgia.

San Leone Magno (390/461) ovvero Papa Leone I, afferma che «quei giorni che vi furono tra la Risurrezione e l'Ascensione non passarono oziosamente, ma in essi furono confermati i Sacramenti e furono rivelati grandi misteri». 

San Clemente Papa, discepolo degli Apostoli (†99), scrivendo alla Comunità di Corinto, accenna a positive prescrizioni del Signore circa l'ordine da seguirsi nelle offerte, nella gerarchia e nei tempi della Liturgia.

Se il Signore ha tracciato le linee fondamentali del Culto liturgico, è da credere che abbia lasciato grande libertà all'iniziativa illuminata degli Apostoli, che aveva investito della sua stessa divina missione ed ai quali aveva impartito le necessarie facoltà costituendoli non solo propagatori della Parola evangelica, ma anche ministri e dispensatori dei Misteri. 

Il potere liturgico era fondato e dichiarato perpetuo per vigilare alla custodia del deposito dei Sacramenti e delle altre osservanze rituali, che il Pontefice supremo aveva istituito.

Concilio di Trento (1545-1563): nella 22ma sessione sulle cerimonie auguste del Santo Sacrificio della Messa, dichiara che bisogna rapportare all'istituzione apostolica le benedizioni mistiche, i ceri accesi, le incensazioni, gli abiti sacri, e generalmente tutti i particolari atti a rivelare la maestà di questo grande Atto, e a portare l'anima dei fedeli alla contemplazione delle cose sublimi nascoste in questo profondo Mistero, per mezzo di questi segni visibili di religione e di pietà.

Gli Apostoli devono essere incontestabilmente considerati come i creatori di tutte le forme liturgiche universali; essi hanno pure dovuto adattare il rito, nelle sue parti mobili, ai costumi dei Paesi, al genio dei popoli per facilitare la diffusione del Vangelo: da qui le differenze che regnano tra alcune Liturgie d'Oriente, che sono l'opera più o meno diretta di uno o più Apostoli, e la Liturgia d'Occidente, di cui una, quella di Roma, deve riconoscere san Pietro quale suo principale autore.

Sant'Ireneo, Vescovo di Lione (130/140-202), che per mezzo di San Policarpo di Smirne Vescovo (+156), si riannoda alla tradizione efesina di San Giovanni evangelista (8/102), accennando all'istituzione della Santissima Eucaristia, dichiara che la forma dell'oblazione del Santo Sacrificio, la Chiesa l'ebbe dagli Apostoli: « E parimenti... [Cristo] ha affermato che il calice è il suo sangue e ha insegnato il nuovo sacrificio [del nuovo Testamento] che la Chiesa, ricevendolo dagli Apostoli, offre a Dio in tutto il mondo» (dal canale “Corsia dei Servi”. Per chi desidera approfondire sarà utile consultare questi articoli)

***

Noi siamo innamorati di questa Messa in cui percepiamo il Sacro farsi presente. Per questo abbiamo iniziato a fare le nostre mosse per avviare una Messa Tridentina celebrata con regolarità nella nostra città. Cogliamo quindi l'occasione per aggiornare i lettori e per rinnovare il nostro appello.

Come già comunicato, abbiamo trovato una Chiesa consacrata, privata, a pochi km dal centro abitato.

Siamo aperti a valutare altre Chiese o luoghi idonei sul territorio.

Cerchiamo altri fedeli che vogliano compiere un cammino immersivo nella liturgia tradizionale latina.

Cerchiamo altresì l’accompagnamento di sacerdoti già impegnati in questa missione di riscoperta e rivalutazione della Messa di sempre: sacerdoti che vengano saltuariamente a trovare amici o parenti biellesi, sacerdoti chiamati da associazioni o dal clero per ritiri spirituali, virili sacerdoti del territorio che in anonimato ci regalino privatamente il Santo Sacrificio dell’Altare, cuore della Chiesa Cattolica Romana, e che saltuariamente ci formino nella tradizione. 

Poniamo il nostro desiderio nelle mani della Madre della Chiesa, Maria Santissima.

Contattateci via mail all'indirizzo:  alleati.messaantica@yahoo.com

Vi aspettiamo numerosi.

***

Anticipiamo che nella seconda parte del nostro lavoro sulla Messa Tridentina vedremo come San Pio V abbia impostato una barriera invalicabile di protezione perpetua alla Messa Apostolica. A presto. 

Fraternamente in Cristo

Alleati di Biella per la Messa Antica.

2 luglio a.D. 2025

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sabato 28 giugno 2025

PRIDE DI PARMA.RIFLESSIONI DI UN ROSARIANTE. Nuovo appuntamento di preghiera a Milano:Domenica 29 giugno.

 

a cura di Veronica Cireneo 

Un amico di Parma che ha partecipato al Rosario pubblico di riparazione  svoltosi in piazza Duomo sabato 21 giugno, ci invia queste riflessioni sull'amarezza del fenomeno pride  e sulla bellezza della Fede Cattolica  e invita i lettori ad un nuovo appuntamento di preghiera per riparare all'ennesima sfilata  blasfema che si terrà a Milano domenica 29 giugno: sacrileghe "processioni" che si ripetono così frequentemente, al nord, da sbalordire. Buona lettura

§§§

Non è semplicemente l’esibizione orgogliosa della sodomia. Non facciamoci ingannare!

Il termine gay-pride è una copertina dall’aspetto rassicurate, quasi innocuo, per indicare parecchio altro. E’ anch'esso un tassello nell’ormai ampia gamma delle iniziative di promozione, sempre più numerose, di pratiche attinenti la sfera del sesso e dei più basilari istituti delle relazioni umane, a cominciare dalla famiglia, per arrivare (per ora) alle manipolazione “mediche” della fisiologia umana spacciate per “cambi di genere” e in continuo aggiornamento. Leggi: corruzione delle menti dei bambini con la scusa dei corsi su “affettività”, bullismo e altro. Propedeutiche a cosa... ve lo lasciamo immaginare.

Tutto ciò che corrompe, mistifica e, in ultima analisi, perverte il fondamento stesso della societa' e perfino della identità stessa della persona umana viene esibito con orgoglio, nell’ambito di questa varie manifestazioni, non certo iniziative spontanee di povere minoranze vessate, quanto di una accurata, e ottimamente finanziata, regia.

La prima colpevole ingenuità è il non capirlo, o fingere di non capirlo per far finta di nulla. Pratica ormai scontata anche nella Chiesa, quella sinodale aperta a “todos todos todos”.

Ma c’è chi non si rifugia dietro finte giustificazioni, pur conoscendo la propria limitatezza, ed opera pur di riparare alla grave mancanza di carità che certe pubbliche manifestazioni impongono ai fratelli. C'è chi non ha dimenticato che la Via e la Vita: o stanno insieme alla Verità oppure non stanno proprio.

La natura stessa, opera del Creatore, del resto dà indicazioni chiarissime, e ciò non è opera del caso, con buona pace di Darwin e delle sue teorie ormai ampiamente sconfessate dalla scienza (quella vera s’intende). Se qualche persona non è aiutata dalla natura, spesso in conseguenza di situazioni problematiche nella famiglia di origine sconquassate dalle stesse follie di cui parliamo, il modo di aiutarlo non è dire :“non importa se ami un uomo o una donna. L'amore è amore...", ma indicargli la strada della virtù, magari faticosa e sostenerlo su quella strada. Se si curano i mali del corpo (a volte “curando” perfino chi è sano) non si capisce perché non dovrebbero esserlo quelli dello spirito.

E’ così che una cinquantina di cristiani hanno pregato sabato 21 giugno in Piazza Duomo su sollecitazione del Comitato Liberi in Veritate di Parma e Piacenza e degli Alleati dell' Eucarestia , con il supporto di Patris Corde, in riparazione alle offese contro Dio, l'uomo e l'ordine naturale del Creato e per ostacolare con le armi della Fede il tentativo di pervertire ciò che è alle fondamenta della nostra società e della natura umana.

Di pervertire cioè quello che nei secoli ha reso possibile la dignitosa convivenza umana, il suo sviluppo ordinato, il suo progresso, il “moltiplicatevi e dominate la terra” e che per questo la Santa Chiesa ha indicato come buono e santo, addirittura elevando la famiglia a sacramento con il matrimonio, così come ha elevato a valori la donazione verginale, l'astinenza e la castità.

Ma il termine "riparazione" dà fastidio. È un termine di quelli politicamente scorretti, perché ha il grande difetto di indicare un male (altrimenti non ci sarebbe bisogno di riparare).

Un termine desueto, ma chiaro, alla faccia delle sbrodolate parolaie partorite dalle innumerevoli commissioni sinodali ed ecumeniche, ottime per ungere la strada in discesa verso la perdizione.

Tra di noi nessuno si illude che un tale mostruoso progetto di perversione, ultima puntata di una lunga storia, possa arrivare solo da forze umane... Impossibile non comprendere chi sia il vero regista...

Il nostro Rosario a cui hanno partecipato una cinquantina di fedeli nella formazione della cosiddetta Acies Ordinata è stato preceduto, nella giornata, da un' Adorazione Eucaristica continua nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli in Via Farini, 73 a Parma.

Dunque sono state: la Santa Eucarestia, la presenza fisica di Nostro Signore e l’aiuto materno della Santa Vergine e Madre, le armi più potenti che abbiamo imbracciato, mentre genuflessi scorrevano i grani del rosario. 

Pare che la sfilata arcobaleno quest’anno sia stata un po' sottotono: “500 al corteo che ha sfilato per il centro” secondo la Gazzetta di Parma e non quelle migliaia degli anni scorsi, malgrado il sindaco fosse in prima fila.

Il prossimo Rosario di Riparazione a cui vi diamo appuntamento si terrà a Milano, domenica 29 giugno 2025, alle ore 16,30 in Largo Cairoli. Vi aspettiamo numerosi in Nome del Sacratissimo Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria, nostro addolorato rifugio. 

  

Lettera firmata 

Sabato 28 giugno 2025

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venerdì 27 giugno 2025

SACRO CUORE DI GESÙ: SOSTANZA EUCARISTICA. La preghiera di Padre Pio e Litanie al Sacro Cuore

 

di Veronica Cireneo 

Breve meditazione sul Cuore e 
sul Cuore Eucaristico di Gesù 

Celebriamo oggi la Festa del Cuore Sacratissimo di Gesù Cristo, trafitto sulla Croce da una lancia, da cui sgorgò Sangue ed acqua, come fonte di Misericordia per noi e linfa fondante della Chiesa, Sua Sposa e nostra Salutare Madre. 

In questa solennita' mobile, che cade il venerdì dopo la solennità del Corpus Domini, 68 giorni dopo la Santa Pasqua, celebriamo  lo Stesso Cuore che batte per la distesa dei secoli nei Tabernacoli di tutti gli Altari del Mondo. 

Quel Cuore è anche il Tessuto che ritroviamo nei microscopi degli scienziati quando analizzano i miracoli eucaristici. Miracoli che normalmente avvengono in occasione di maltrattamenti o cadute a terra dell'Ostia Santa o in occasione di forti dubbi circa la Presenza Reale di Cristo nell'Eucarestia da parte di qualche consacrato. Sono spesso questi i motivi che spingono la Misericordia di Dio a manifestatarsi, per confermarsi realmente presente nell'Ostia.

Ma cosa vedono esattamente gli scienziati quando analizzano le Ostie Consacrate, soggetti di miracoli eucaristici? Vedono tessuto miocardico di un cuore battente, vivo ed in agonia. Qui il significativo esempio di un'analisi della Columbia University condotta dal professore Zugibe.

Si tratta quindi di Tessuto Miocardico, la parte più interna del cuore, ed è la Sostanza Stessa del Pane del Cielo: l'Eucarestia. Corpo, Sangue, Anima e Divinità di nostro Signore Gesù Cristo presente in tutte le Ostie Consacrate di cui ci cibiamo, in stato di Grazia, inginocchiati a mani giunte, come pegno di vita eterna. 

Alla Festa del Sacro Cuore di Gesù segue immediatamente dopo la Festa del Cuore Immacolato di Maria, che si celebra il Sabato successivo.

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La preghiera di Padre Pio al Cuore di Gesù.

Tra tutte le lodi e le suppliche che si possono rivolgere al Cuore Sacratissimo di Gesu, c'è quella che Padre Pio recitava per la moltitudine di anime che gli chiedevano preghiere. E invitava tutti a recitarla con insistenza, per ottenere grazie. È una breve, semplice e portentosa supplica, se recitata con fede, composta da tre invocazioni, anche facile da imparare a memoria per il pronto impiego. La seguente:

Sacro Cuore di Gesù confido e spero in Te.

1) Oh mio Gesù, che hai detto: 

«In verità vi dico, chiedete e riceverete, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto». Ecco che io busso, io cerco, io chiedo la grazia…

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre. Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te.


2) Oh mio Gesù, che hai detto: «In verità vi dico, tutto quello che chiederete al Padre mio nel mio nome, ve lo concederà». Ecco che al Padre tuo, nel tuo nome, io chiedo la grazia

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre. Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te.


3) Oh mio Gesù, che hai detto: «In verità vi dico, il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno». Ecco che, appoggiato all’infallibilità delle tue sante parole, io chiedo la grazia…

Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre. Sacro Cuore di Gesù, confido e spero in te.

Conclusione:

O Sacro Cuore di Gesù, cui è impossibile non aver compassione degli infelici, abbi pietà di noi, poveri peccatori, e concedici la grazia che ti domandiamo per intercessione del Cuore Immacolato di Maria, tua e nostra tenera Madre. San Giuseppe, padre putativo del Sacro Cuore di Gesù, prega per noi. Amen.

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Litanie al Sacro Cuore di Gesù 

Se consideriamo gli eventi della storia attuale, sommati a tutti i peccati che quotidianamente ogni uomo commette ogni giorno, noi stessi compresi, non possiamo trascurare di recitare, almeno in questa solennità,  anche se sarebbe opportuno recitarle ogni giorno, da sole o dopo il Rosario insieme alle lauretane, le Litanie al Sacro Cuore di Gesù così umiliato e continuamente trafitto da tanti oltraggi, bestemmie e sacrilegi per ripararne le offese. Le presentiamo di seguito, in latino e in italiano:

Litaniae Sacratissimi Cordis Domini nostri Iesu Christi

Kýrie, eléison.

Kyrie, eléison.

Christe, eléison.

Christe, eléison.

Kýrie, eléison.

Kyrie, eléison.

Christe, audi nos.

Christe, audi nos.

Christe, exáudi nos.

Christe, exáudi nos.

Pater de cáelis, Deus,

R. miserére nobis.

Fili, redémptor mundi, Deus, R.

Spíritus Sancte, Deus, R.

Sancta Trínitas, unus Deus, R.

Cor Iésu, fílii Patris aetérni, R.

Cor Iésu, in sinu Vírginis matris a Spíritu Sancto formátum, R.

Cor Iésu, Verbo Dei substantiáliter unítum, R.

Cor Iésu, maiestátis infinítae, R.

Cor Iésu, templum Dei sanctum, R.

Cor Iésu, tabernáculum Altíssimi, R.

Cor Iésu, domus Dei et porta cáeli, R.

Cor Iésu, fornax ardens caritátis, R.

Cor Iésu, iustítiae et amóris receptáculum, R.

Cor Iésu, bonitáte et amóre plenum, R.

Cor Iésu, virtútum ómnium abýssus, R.

Cor Iésu, omni láude digníssimum, R.

Cor Iésu, rex et centrum ómnium córdium, R.

Cor Iésu, in quo sunt omnes thesáuri sapiéntiae et sciéntiae, R.

Cor Iésu, in quo hábitat omnis plenitúdo divinitátis, R.

Cor Iésu, in quo Pater sibi bene complácuit, R.

Cor Iésu, de cúius plenitúdine omnes nos accépimus, R.

Cor Iésu, desidérium cóllium aeternórum, R.

Cor Iésu, pátiens et múltae misericórdiae, R.

Cor Iésu, dives in omnes qui ínvocant te, R.

Cor Iésu, fons vítae et sanctitátis, R.

Cor Iésu, propitiátio pro peccátis nostris, R.

Cor Iésu, saturátum oppróbriis, R.

Cor Iésu, attrítum propter scélera nostra, R.

Cor Iésu, usque ad mortem obóediens factum, R.

Cor Iésu, láncea perforátum, R.

Cor Iésu, fons totíus consolatiónis, R.

Cor Iésu, vita et resurréctio nostra, R.

Cor Iésu, pax et reconciliátio nostra, R.

Cor Iésu, víctima peccatórum, R.

Cor Iésu, salus in te sperántium, R.

Cor Iésu, spes in te moriéntium, R.

Cor Iésu, delíciae sanctórum ómnium, R.


Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi,

parce nobis, Dómine.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi,

exáudi nos, Dómine.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi,

miserére nobis.

Iésu, mitis et húmilis corde,

fac cor nostrum secúndum cor tuum.


Orémus.

Omnípotens sempitérne Deus, réspice in cor dilectíssimi Fílii tui, et in láudes et satisfactiónes quas in nómine peccatórum tibi persólvit, iísque misericórdiam tuam peténtibus tu véniam concéde placátus, in nómine eiúsdem Fílii tui Iésu Christi. Qui tecum vivit et regnat in sáecula saeculórum.


• Litanie del Sacro Cuore di nostro Signore Gesù Cristo (in italiano)

Signore, pietà.

Signore, pietà.

Cristo, pietà.

Cristo, pietà.

Signore, pietà.

Signore, pietà.

Cristo, ascoltaci.

Cristo, ascoltaci.

Cristo, esaudiscici.

Cristo, esaudiscici.

Padre celeste, Dio,

R. abbi pietà di noi.

Figlio redentore dei mondo, Dio, R.

Spirito Santo, Dio, R.

Santa Trinità, unico Dio, R.

Cuore di Gesù, Figlio dell'Eterno Padre, R.

Cuore di Gesù, formato dallo Spirito Santo nel seno della Vergine Maria, R.

Cuore di Gesù, sostanzialmente unito al Verbo di Dio, R.

Cuore di Gesù, maestà infinita, R.

Cuore di Gesù, tempio santo di Dio, R.

Cuore di Gesù, tabernacolo dell'Altissimo, R.

Cuore di Gesù, casa di Dio e porta del cielo, R.

Cuore di Gesù, fornace ardente di amore, R.

Cuore di Gesù, fonte di giustizia e di carità, R.

Cuore di Gesù, colmo di bontà e di amore, R.

Cuore di Gesù, abisso di ogni virtù, R.

Cuore di Gesù, degnissimo di ogni lode, R.

Cuore di Gesù, re e centro di tutti i cuori, R.

Cuore di Gesù, in cui si trovano tutti i tesori di sapienza e di scienza, R.

Cuore di Gesù, in cui abita tutta la pienezza della divinità, R.

Cuore di Gesù, in cui il Padre si compiacque, R.

Cuore di Gesù, dalla cui pienezza noi tutti abbiamo ricevuto, R.

Cuore di Gesù, desiderio della patria eterna, R.

Cuore di Gesù, paziente e misericordioso, R.

Cuore di Gesù, generoso verso tutti quelli che ti invocano, R.

Cuore di Gesù, fonte di vita e di santità, R.

Cuore di Gesù, ricolmato di oltraggi, R.

Cuore di Gesù, propiziazione per nostri peccati, R.

Cuore di Gesù, annientato dalle nostre colpe, R.

Cuore di Gesù, obbediente fino alla morte, R.

Cuore di Gesù, trafitto dalla lancia, R.

Cuore di Gesù, fonte di ogni consolazione, R.

Cuore di Gesù, vita e risurrezione nostra, R.

Cuore di Gesù, pace e riconciliazione nostra, R.

Cuore di Gesù, vittima per i peccatori, R.

Cuore di Gesù, salvezza di chi spera in te, R.

Cuore di Gesù, speranza di chi muore, R.

Cuore di Gesù, gioia di tutti i santi, R.


Agnello di Dio che togli i peccati dei mondo,

perdonaci, Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati dei mondo,

esaudiscici, Signore.

Agnello di Dio che togli i peccati dei mondo,

abbi pietà di noi.

Cuor di Gesù che bruci di amore per noi,

infiamma il cuore nostro d'amore per te.


Preghiamo.

O Padre, che nel Cuore dei tuo direttissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere dei tuo Amore per noi, fa' che da questa fonte inesauribile attingiamo l'abbondanza dei tuoi doni. Per Cristo Nostro Signore. Segno di Croce. Amen.

Buona preghiera e Santa festa a tutti.

Sacratissimi Cordis Domini nostri Iesu Christi ora pro nobis +

Veronica Cireneo 

Venerdì 27 giugno a.D. 2025

Solennità del Sacro Cuore di Gesù 

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