Si parla tanto di ideologia woke, ma di cosa si tratta esattamente? Riguarda anche i cattolici? Se sì, come difendersi? Ce ne parla l'amico Luca Foglia, novello Alleato dell' Eucarestia, che ci scrive da Milano, per offrirci qualche riflessione e un ventaglio pratico di istruzioni e proposte per la costruzione personale e collettiva di una rete anti woke. Buona lettura.
§§§
Cari amici Alleati dell'Eucarestia,
poco prima della Santa Pasqua ho conosciuto il vostro movimento e ho deciso di proporvi, da cattolico, un mio scritto del 2024 ancora attualissimo, anche in vista dell’elezione del nuovo Pontefice.
Affidandomi a San Bernardino cercherò di parlare “chiarozzo chiarozzo” per approfondire il tema della necessaria rete di resistenza contro l’ideologia woke.
Iniziamo dal chiarire cosa significa il termine "woke".
Per noi cattolici è, in estrema sintesi, tutto ciò che va contro i versetti 27 e 28 del Capitolo 1 della Genesi (qui).
Tradotto, diciamo che si tratta di: ideologia gender, cancel culture, inclusione, ecologismo, neoliberismo, ecc.
Niente di nuovo! Pio IX nel Sillabo del 1864 ci aveva già messo in guardia. Aggiungo l’uso ripetuto di alcuni slogan che solitamente precedono una tesi woke: "la vaccinazione salva le vite", "ci sono un aggredito e un aggressore", "l’emergenza climatica non può più aspettare", "difendiamo la democrazia, la libertà e i diritti civili", "l’inflazione è colpa di Putin"... etc.
Perché l’ideologia woke ci interessa come fedeli? Anzitutto perché neppure la Chiesa Cattolica ne è immune, anzi! Poi perché condiziona le vite di ognuno di noi. Basti pensare alle piattaforme woke per eccellenza con le quali ognuno di noi si confronta quotidianamente. Vale a dire gli aggregatori delle notizie che compaiono in primo piano non appena si consulta: internet, i motori di ricerca, i social network, le piattaforme di streaming, l’intelligenza artificiale e, a breve, le valute digitali centralizzate. Va detto che il tutto funziona secondo filtri e schemi ben congegnati. Espongo un esempio banale quanto significativo: non appena abbiamo tre giorni di freddo iniziano ad apparire articoli riguardanti il surriscaldamento globale.
Questo è, o sarebbe meglio dire era, possibile in quanto chi decide è una élite coesa che tramite la finanza globale controlla più o meno tutto (ne parlerò prossimamente se ne avrete piacere). A partire dal 2020 il vento è tuttavia cambiato. I fatti all’origine dell’inversione di tendenza sono stati Covid, guerra in Ucraina ed acquisto da parte di Elon Musk del social network twitter, ora X, l’unico social USA anti woke.
Questi eventi hanno fatto capire alle persone che la narrazione ufficiale degli organismi internazionali, di cui i nostri governi non sono altro che succursali, faceva acqua da tutte le parti. E così ha avuto origine la resistenza, che ha trovato nei blog a livello locale e in X a livello globale il suo sfogo. Anzitutto la giusta denuncia di Monsignor Viganò - l' impareggiabile “martello degli eretici” dello stato di smarrimento, della confusione e dello sconforto mondiale, anche ben testimoniato dagli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo (Qui) che tanto si prestano per riportare un po' di ordine e devozione verso il Sacro. Ed è qui che vorrei inserire questo mio intervento, che deve essere letto come un invito a concentrarsi sulla fase propositiva, quella dello studio e della preghiera, sistemi interessanti e portatori di speranza, per fare rete contro il woke, difendendosi dal lavaggio del cervello generalizzato.
Uno spunto da cui partire potrebbe essere l’app di preghiera e meditazione Hallow, pubblicizzata dai protagonisti di Father Stu (Mark Wahlberg) e The Chosen (Jonathan Roumie). In attesa del nuovo film del duo Mel Gibson-Jim Caviezel potreste anche seguire il lavoro portato avanti dal giornalista Tucker Carlson, seguitissimo e condiviso in ogni angolo del pianeta. Per chi non padroneggia l’inglese no problem, può utilizzare un traduttore automatico. Per il momento è privo di filtro woke.
Concretamente ritengo si debba evitare di chiuderci nei nostri “circoli”. Andiamo a vedere il film "Sound of Freedom" (la casa distributrice paga il biglietto a chi non può permetterselo), seguiamo i blog, i siti e gli account meritevoli, come il nostro degli Alleati. Commentiamo pubblicamente, informiamoci su quanto avviene nel mondo, anche sui nostri fratelli cattolici che sono ancora perseguitati fino alla morte in America Latina, in Africa e in Asia.
Dopo, e solamente dopo, diamo un’occhiata a una fonte di informazione woke e divertiamoci a scoprire tutte le fake news (menzogne) che raccontano. Esistono chiaramente le dovute eccezioni, ecco perché non bisogna cadere nella mentalità da “tifoso” -tipica dell’individuo woke-, ma approfondire anche chiedendo aiuto a chi è più esperto di noi.
Dobbiamo ovviamente pregare, come comunità e non solo come individui. Ho constatato che molte persone non lo sanno più fare in modo adeguato e quindi non lo fanno proprio. Da qui il successo dell’app Hallow. Andiamo su X o su YouTube e recitiamo il Rosario ( qui ad esempio è recitato in latino dal cardinale Burke, anche sottotitolato, e si impara in un paio di settimane). Visitiamo i siti Cattolici non mainstream! Ce ne sono di meritevoli che propongono accanto alle Catechesi del passato persino dei menù di magro per la Quaresima, gli stessi menù per cui le signore woke spendono centinaia di euro dai loro dietologi.
Dobbiamo leggere per farci guidare nella quotidianità, ci sono newsletter che ogni mattina vi inviano il Vangelo e il Santo del giorno (tempo di lettura dai 5 ai 10 minuti).
Grazie a loro mi sono appassionato alla vita di San Giovanni Damasceno, molto più entusiasmante delle serie Tv nordiche intrise di magia e violenza!
Per non parlare delle lettere che Santa Caterina da Siena spediva ad autorità politiche e religiose (successori di Pietro inclusi); la Santa, che non aveva nemmeno 30 anni, faceva tremare i polsi alle élite di allora.
Dedicandomi a queste letture mattutine sono venuto a conoscenza del villaggio di Maaloula in Siria, dove si recita ancora il Padre Nostro in aramaico, e delle antichissime comunità cristiane in Libano e in Iraq che, nonostante le numerose difficoltà, non rinunciano alla propria fede.
Interessiamoci a cosa succede in Medio Oriente. Ricolleghiamo i luoghi di oggi a quelli elencati nel Vangelo, negli Atti degli Apostoli, nelle lettere di San Paolo. Lì sono le nostre radici spirituali, non a Bruxelles, a New York o Londra!
Dobbiamo infine meditare, riscoprire i santi come Sant’Ignazio di Loyola e San Luigi Grignion de Montfort per ritrovare noi stessi. Altro che viaggi in India o in Giappone!
Ognuno trovi il compagno di viaggio più affine alla propria sensibilità; abbiamo una tradizione così ricca cui attingere, che i woke non avranno mai!
Gli algoritmi faranno il resto. È un circolo virtuoso: più cerchiamo, seguiamo e commentiamo fonti “buone” e più queste verranno proposte, condivise, riprodotte, messe in risalto nelle ricerche. Non fermiamoci a wiki(woke)pedia.
Concludo, essendo milanese, con un ricordo del Cardinale Biffi dove predica gli esercizi spirituali al compianto Benedetto XVI (Qui). Altro che influencer!
Ringrazio chi ha avuto la bontà di leggermi fino in fondo e se vi sentite smarriti dopo aver tanto navigato, potete sempre approdare al porto sicuro degli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo, utili a rimettere i remi nella Barca della Fede. A presto. Sia lodato Gesù Cristo
Luca Foglia, Milano
Se ti è piaciuto questo articolo, sostienici con un like, un commento o condividendolo con i tuoi contatti e su altri social. Grazie
Seguono i nostri link per restare aggiornati in tempo reale sulle attività degli Alleati dell'Eucarestia:
•TELEGRAM t.me/alleanza3
•YOUTUBE https://YOUTUBE.com/@alleatieucarestiaevangelo
•BLOG https://alleatieucarestiaevangelo.blogspot.com
•MAIL: alleatieucarestia@gmail.com (per comunicazioni e testimonianze)
Nessun commento:
Posta un commento