a cura di Veronica Cireneo Riceviamo, e volentieri pubblichiamo questo condivisibile, accorato, appello per la pace in Palestina, dagli amici di Liberi in Veritate, che invita a favorire tutte le iniziative rivolte al sostegno del popolo palestinese - posto dal Nemico del genere umano e dai suoi scagnozzi nelle condizioni della disperazione più totale - anche aderendo alla posizione del Patriarca di Gerusalemme: il Cardinal Pizzaballa.
§§§
Quello che accade a Gaza dal 7 ottobre 2023 rappresenta una delle più preoccupanti emergenze umanitarie della storia recente. Questa tragedia non può lasciare indifferenti, e in particolare sollecita le nostre coscienze in quanto cristiani.
Di fronte alla morte di migliaia di innocenti, oltre che per atti bellici anche per la fame indotta da una carestia, non ci possono essere scuse.
Il sostegno e l'aiuto a tutti i civili, al popolo sofferente e in particolare ai cristiani che vivono in Terra Santa, è stato sollecitato anche dal Patriarca di Gerusalemme, il Cardinale Pizzaballa e dal nuovo pontefice, Papa Leone XIV.
Sappiamo che in una parte dell'opinione pubblica l'esprimersi a favore della cessazione degli atti violenti e dell'assedio di Gaza fa scattare reazioni contraddittorie, a volte scomposte ed aggressive, in primo luogo con l'accusa di avere simpatie verso i terroristi di Hamas. Questa accusa va decisamente respinta.
Gli abitanti di Gaza, ma anche della Cisgiordania e di tutti coloro che vivono in Terra Santa sono esseri umani che hanno diritto al rispetto della loro vita e dignità.
Questo è ciò che ci muove.
Nessuna connivenza col terrorismo. Tuttavia non ci si può nascondere di fronte alle violazioni dei diritti umani da parte dell'attuale governo israeliano, guidato da un personaggio discusso e discutibile come Benjamin Netanyhau e composto anche da soggetti dichiarati e non graditi per le loro posizioni razziste e violente di espresso incitamento alla pulizia etnica, che rappresenta peraltro solo una parte della popolazione ebraica. Moltissimi ebrei, in Israele e nel mondo, chiedono infatti che questo conflitto trovi una risoluzione pacifica.
L'altra vergognosa accusa che viene mossa a chi chiede rispetto per la popolazione della Terra Santa è quella di anti-semitismo.
Vogliamo ribadire con forza che criticare l'attuale governo israeliano non significa avere sentimenti di ostilità nei confronti del popolo ebraico.
Nell'attuale contesto, il termine "antisemita" è surreale, dal momento che anche i palestinesi in quanto arabi sono semiti. Quindi chi offende e chi fa violenza a un palestinese è anti-semita, non chi li difende.
Come Comitato Liberi in Veritate rivolgiamo il presente appello: appoggiare incondizionatamente, senza se e senza ma, la posizione del Patriarcato di Gerusalemme e della diplomazia pontificia, invitando tutti i cristiani, sia singolarmente sia in forma associata, ad aderire a tutte le iniziative aventi come obiettivo l'aiuto alla popolazione sofferente di Gaza, cristiani che vivono in Terra Santa, sostenendo le manifestazioni di solidarietà ad esso e le richieste da rivolgere ai governanti.
Infine, invitiamo alla preghiera di conversione affinchè la Terга Santa, là dove si è compiuta la storia della salvezza per tutti, possa avere pace.
Milano, 31 luglio 2025, Sant'Ignazio di Loyola
LIBERI IN VERITATE
***
Nessun commento:
Posta un commento