venerdì, ottobre 03, 2025

ROSARIO, ADORAZIONE E DIGIUNO: I "LIBRI" PREFERITI DEI SANTI. Riflessioni di un seminarista (II parte di 2).


cura di Veronica Cireneo 

Carissimi amici cattolici, offriamo alla vostra spirituale attenzione le riflessioni di un seminarista, che abbiamo l'onore di enumerare tra le fila degli Alleati e che avete già avuto modo di conoscere ed apprezzare ( qui  e qui ). In questa seconda ed ultima parte delle sue riflessioni sulla preghiera ci parla dell'importanza del Santo Rosario, dell'Adorazione Eucaristica  e del Digiuno nella vita dei Santi. Lo ringraziamo di cuore per l'ottimo spunto di meditazione che ha voluto offrirci per ottobre, mese tradizionalmente dedicato al Santo Rosario. Buona lettura e diffusione.

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Dicevamo, nella prima parte, che....:"Tu preghi e le grazie piovono" . Sì! Ci sono gli angeli che si attivano! 

La preghiera è come un bombardamento fatto dall' Alto dei Cieli: prima di fare l' avanzata contro il male, monta in aeroplano, sale in alto e da lì fa cadere le bombe, che sconvolgono il piano di satana...

San Bonaventura da Bagnoregio, il doctor Seraphicus, ci insegna che tutte le difficoltà di ogni tipo le vinceremo solo pregando.  Afferma:

"Se vuoi soffrire con pazienza le avversità e le miserie della vita, sii un uomo di orazione. 

Se vuoi raggiungere la virtù e la fortezza per vincere le tentazioni del Nemico, sii un uomo di orazione. 

 Se vuoi mortificare la tua propria volontà con tutte le sue affezioni ed appetiti, sii un uomo di orazione". 

L' elenco continuava. L' ho abbreviato, ma nello specifico, per la fecondità della propria fede ed apostolato, ecco qui qualche dritta che arriva da altri Santi.

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San Domenico riceve il Santo Rosario dall'Immacolata.

1) Il Santo Rosario 

Sono famosi  alcuni episodi miracolosi che riguardano l'Apostolo per eccellenza del Santo Rosario: San Domenico.

Un giorno aveva già preparato  la predica della Domenica e  prima della Messa era solito raccogliersi e pregare il Santo Rosario. Così fece anche quella volta. Al termine della recita del Rosario la Madonna gli apparve e gli consegnò un foglio con una predica diversa da quella che aveva lui stesso preparato. Predica che ovviamente produsse  grandi frutti spirituali.

In un'altra occasione constatando, San Domenico, che i peccati degli uomini erano di ostacolo alla conversione degli Albigesi, si ritirò in una foresta presso Tolosa e vi restò tre giorni e tre notti in continua preghiera e penitenza. Tali furono i suoi gemiti e i suoi pianti, le sue penitenze a colpi di disciplina per placare la collera di Dio che cadde svenuto. La Vergine Santa, allora gli apparve accompagnata da tre principesse del cielo e gli disse: 

Sai tu, caro Domenico, di quale arma si servì la SS. Trinità per riformare il mondo?”

Rispose il santo:

Signora mia, voi lo sapete meglio di me. Dopo il Figliolo vostro Gesù voi foste lo strumento principale della nostra salvezza”. 

Ella soggiunse: 

Sappi che l'arma più efficace è stato il Salterio angelico (ossia il Santo Rosario), che è il fondamento della Nuova Alleanza. Perciò se tu vuoi conquistare a Dio quei cuori induriti, predica (e prega) il Mio Salterio”.

Dunque pregare e far conoscere agli altri il Santo Rosario è dovere di ogni buon cristiano.

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2) L' Adorazione Eucaristica 

• In qualche modo fa da gemello a San Domenico, il monito del Santo Apostolo dell' Eucaristia San Pier Giuliano Eymard che trovava tutta la sua ispirazione ed ardore dall' Adorazione davanti al Tabernacolo. Diceva: 

"Se vuoi  il fuoco della parola, lo troverai innanzi al Santissimo Sacramento".

La filosofia ci viene incontro insegnando che nessuno può dare ciò che non ha e la teologia ci ammaestra che anche nella vita spirituale è  cosi. Dunque, in poche parole, un sacerdote che “predica bene, ma razzola male” non trasmetterà mai la Grazia della Fede alle anime, anche se parlerà di cose eccelse, perché non ne ha esperienza. Per un apostolato efficace necessitiamo di una vera Riforma del cuore: la più importante riforma che dobbiamo fare. 

• San Francesco Caracciolo ci indica la terapia migliore per guarire il nostro cuore ferito dalla macchia originale e da tanti peccati personali, dicendo che:  “Le riforme non iniziano nei palazzi,  ma ai piedi del Tabernacolo”. Ecco dunque dove possiamo trovare ciò che ci occorre: tutta l’ ispirazione nel Santo Rosario, e tutto l’ardore per riformare in primis il nostro cuore, e poi quello degli altri,  nell' Adorazione del Santissimo Sacramento. 

• San Bernardo lo conferma con queste parole: “Non è possibile separare il sole dalla luce dal sole, altrettanto non è possibile separare Gesù da Maria”.  Non conviene dunque separare il santo Rosario dall' Adorazione Eucaristica. Ogni Santo, infatti,  dottore o ignorante che fosse, ha fatto del Tabernacolo il suo libro vivo prediletto e del Rosario la sua spada infallibile. La Madonna Stessa rivelò a suor Lucia nel monastero di Coimbra che : “Il Santo Rosario davanti al Santissimo Sacramento è la preghiera più potente che si possa  fare”.

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3) Il digiuno

Facciamo infine un breve cenno, giusto per completare il quadro, anche sulla necessità della penitenza da affiancare alla preghiera, necessario perché “…questo tipo di demoni non si cacciano se non con la preghiera ed il digiuno”, dice Gesù.

Il Santo Curato d'Ars

Il Santo Curato di Ars offri  una gran lezione ad un parroco che si recò da lui per chiedergli consiglio. Disse: “Padre io prego molto, predico a lungo, mi do da fare, ma i miei parrocchiani non si convertono!"  Rispose il Curato: “Se vuoi che si convertano i tuoi parrocchiani prova a dormire sulle assi di legno, a digiunare e a flagellarti. Vedrai come cambieranno le cose”. Non si può infatti sperare nel frutto della preghiera senza mortificare le proprie disordinate tendenze e senza praticare la temperanza e la sobrietà in ogni aspetto e momento della nostra vita. 

Sia il sacerdote, che il muratore, che la madre di famiglia o chi per essi,  tutti siamo tenuti per giungere alla santità, all' unione col Signore e alla mortificazione della carne, mai concedendole più del necessario. Nulla di buono possiamo se siamo lontani da Lui e dai Suoi Comandamenti e se non irroriamo le nostre opere con le Ave Maria e col Sole Eucaristico. E quando non ci si riesce, per via degli impegni e dei doveri di stato, compensi almeno l'affetto del Cuore, l'adesione a Dio della volontà. Se le chiese, quando abbiamo tempo sono chiuse, nulla ci vieta di adorare la Presenza Reale di Gesù nel Tabernacolo dalle finestre delle nostre case o dalle strade. Oltre il muro della chiesa e magari di lontano recitare il Rosario guardando il campanile.

Il Signore sa. Il Signore vede. Il Signore ascolta. Il Suo Amore trapasserà i muri, le porte ed ogni altro ostacolo per raggiungere il cuore che Lo cerca, da qualunque angolo della terra, Gli giunga la sua preghiera. 

Facciamo lavorare alacremente i nostri angeli custodi presso Dio, affinché bombardino dal più alto dei Cieli i piani del Maligno, a vantaggio della salute delle anime nostre. Così sia

Ad majorem gloriae Dei et Mariae

Un seminarista

Venerdì 3 ottobre 2025

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