a cura di Veronica Cireneo
È molto strano e dottrinalmente anche abbastanza ingiusto che non esista nel calendario liturgico della Chiesa Cattolica un giorno dedicato alla Festa di Dio Padre, quando ne esistono per celebrare la Santissima Trinità, lo Spirito Santo e il Verbo Incarnato, visto che tutta la missione del Redentore è ispirata e dedicata a Lui.
Eppure Dio Padre , già nel 1932, rivelò alla giovane religiosa italiana suor Eugenia Elisabetta Ravasio (1907-1990), di desiderare un giorno dell'anno dedicato al Suo culto indicando la preferenza del 7 agosto o in alternativa la prima domenica di agosto. Pur tuttavia la richiesta di Dio rimane a tutt'oggi disattesa, come resta disattesa la richiesta della Madonna di Fatima, di consacrare la Russia al Suo Cuore Immacolato. Dal momento che questa rivelazione, peraltro approvata dalla Chiesa, è poco nota, e vista la confusione dottrinale e la diffusione di eresie ed idolatrie , cogliamo l'occasione della giornata di oggi 7 agosto 2025 per ricordarla e diffonderla. Pater Noster...Fiat Voluntas Tua, sicut in coelo et in terra. Amen
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"(...) il 7 agosto dovrà essere consacrato ad onorarMi in modo tutto particolare sotto il nome di Padre dell’umanità tutta intera». In alternativa al giorno 7, il Creatore – nella parte del messaggio rivolta al Papa – indicò come altra possibile data la prima domenica di agosto. Per questo giorno di festa (tuttora mancante), chiese anche una Messa e un ufficio proprio.
• L’INCHIESTA DELLA DIOCESI.
Le rivelazioni ricevute da suor Eugenia sono state riconosciute come autentiche dalla Chiesa, nella persona di Monsignor Alexandre Caillot, vescovo di Grenoble, diocesi in cui la religiosa operava all’epoca del messaggio consegnatole dal Padre celeste.
Monsignor Caillot espresse il suo giudizio favorevole dopo 10 anni di indagini e accertamenti approfonditi, che coinvolsero teologi e medici, tra i quali uno psichiatra. Nella sua relazione conclusiva dell’inchiesta diocesana, Monsignor Callot oltre ad attestare l’obbedienza, la pazienza e la pietà di suor Eugenia, che affrontò docilmente ogni prova, afferma che «una festa liturgica in onore del Padre ben si collocherebbe nella linea di tutto il culto cattolico, conforme al movimento tradizionale della preghiera cattolica, che è un’ascensione verso il Padre, mediante il Figlio, nello Spirito […]. È strano che non esista nessuna festa speciale in onore del Padre: la Trinità è onorata come tale, il Verbo e lo Spirito Santo sono onorati nella loro missione e nelle loro manifestazioni esteriori, solo il Padre non ha una festa propria, che attirerebbe l’attenzione del popolo cristiano sulla sua Persona».
Il 13 marzo 1989, il libretto contenente il messaggio di Dio a suor Eugenia ricevette l’imprimatur di monsignor Pietro Canisio van Lierde, allora vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano.
• DIO PADRE APPARE A MADRE EUGENIA ELISABETTA RAVASIO
L’1 luglio 1932, festa del Preziosissimo Sangue di Gesù, il Padre apparve alla suora, accompagnato da canti angelici e da un corteo di cherubini e serafini, che poi scomparvero lasciando soli la prima Persona della Santissima Trinità e quella sua figlia prediletta. «Guarda, Io depongo la mia corona e tutta la mia gloria, per prendere l’atteggiamento di un uomo comune!», le disse il Padre Eterno, che quindi : prese il globo del mondo sul Suo cuore, sostenendolo con la mano sinistra.
• MESSAGGIO DI DIO: ONORARE CON CULTO SPECIALE IL PADRE
Come primo motivo della Sua venuta, il Padre comunicò di voler «bandire il timore eccessivo che le mie creature hanno di Me e per far loro capire che la mia gioia consiste nell’essere conosciuto ed amato dai miei figli».
Lamentando che il suo Amore di Padre è stato dimenticato dagli uomini («eppure vi amo così teneramente!»), l’Onnipotente ripercorse in presenza di suor Eugenia alcune delle principali tappe della storia della salvezza fino all’Incarnazione del Verbo.
Spiegò che ci sono due grandi vie attraverso cui Egli viene tra noi: la Croce e l’Eucaristia.
«La CROCE è la mia via per scendere tra i miei figli, perché è per mezzo suo che vi ho fatto redimere da mio Figlio. E, per voi, la Croce è la via per salire a mio Figlio e da mio Figlio fino a Me. Senza di essa non potreste mai venire, perché l’uomo, con il peccato, ha attirato su di sé il castigo della separazione da Dio.
Nell’EUCARISTIA io dimoro tra voi come un padre nella sua famiglia. Ho voluto che mio Figlio istituisse l’Eucaristia per fare di ogni tabernacolo il serbatoio delle mie Grazie, delle mie Ricchezze e del mio Amore».
Come già aveva spiegato Gesù nella pienezza dei tempi, chi onora il Figlio onora il Padre, «poiché Io dimoro nel Figlio mio! Dunque tutto ciò che è gloria per Lui, lo è anche per Me! Ma Io vorrei vedere l’uomo onorare il Padre suo ed il suo Creatore con un culto speciale. Più onorerete Me, più onorerete mio Figlio».
Se questo culto speciale fosse cominciato «fin dalla Chiesa primitiva» si sarebbero salvate moltissime anime in più e «dopo venti secoli sarebbero rimasti pochi uomini viventi nell’idolatria, nel paganesimo e in tante false e cattive sette, nelle quali l’uomo corre ad occhi chiusi a gettarsi negli abissi del fuoco eterno!».
In tutto questo tempo il demonio, che ha ostacolato direttamente la stessa suor Eugenia, ha agito per ritardare la diffusione del culto particolare di Dio Padre, seminando confusione. Ma come ha garantito il Creatore, «la mia ora è giunta! Bisogna che io sia conosciuto, amato ed onorato dagli uomini».
«Io non provo nessuna gioia pari a quella di essere tra gli uomini» afferma ancora il Padre, e al tempo stesso l’uomo non potrà mai trovare la felicità vera, né in terra né tantomeno se dovesse perdersi eternamente, se non volgerà il suo cuore al Creatore, cioè il fine per il quale è stato creato. Perciò desidera che tutti i suoi figli, da chi per quanto imperfettamente lo ama già a coloro che si sono allontanati da Lui cadendo nel peccato mortale, guardino a Lui come si guarda insieme a un Padre, a un Amico e a un Confidente, a cui parlare in ogni circostanza e per qualsiasi bisogno. «È il tempo delle grazie, previsto ed atteso da tutta l’eternità».
• L’IMMAGINE DEL PADRE
Come segno tangibile della Sua presenza invisibile, il Padre celeste ha chiesto che venga diffusa ed esposta un’immagine, che non sia come «quel terribile vecchio che gli uomini rappresentano nelle loro immagini…», ricordando di essere coeterno al Figlio e allo Spirito Santo, «né più giovane, né più vecchio».
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Icona di Dio Padre di Lia Galdiolo |
Al riguardo, suor Eugenia aveva incaricato un pittore di dipingere il Padre come l’aveva visto lei: capelli neri e lunghi, occhi scuri e senza barba, con lo scettro e la corona ai Suoi piedi. Barba che fu poi costretta ad aggiungere per l’insistenza di ambienti ecclesiastici. Quel dipinto, esposto in origine in una chiesa di Grenoble, fu fatto scomparire negli anni della persecuzione che suor Eugenia dovette patire, assistendo alla distruzione dei suoi scritti e delle immaginette che intanto aveva fatto diffondere. Una sua vecchia stampa ritrovata, è stata poi tradotta nell’arte delle icone da Lia Galdiolo e quindi diffusa soprattutto nei Paesi dell’Est.
• DIO E’ MIO PADRE (preghiera di Madre Ravasio)
Padre mio che sei nei cieli, com’è dolce e soave il sapere che Tu sei mio Padre, e che io sono figlio Tuo!
È soprattutto quando è cupo il cielo dell’anima mia e più pesante è la mia croce, che sento il bisogno di ripeterTi: Padre, credo al Tuo Amore per me!
Sì, credo che Tu mi sei Padre ogni momento della vita e che io sono Tuo figlio!
Credo che mi ami con Amore infinito!
Credo che vegli giorno e notte su di me, e neppure un capello cade dalla mia testa senza il Tuo permesso!
Credo che, infinitamente Sapiente, sai meglio di me, ciò che mi è utile.
Credo che, infinitamente Potente, puoi trarre il bene anche dal male!
Credo che, infinitamente Buono, fai servire tutto a vantaggio di quelli che Ti amano: ed anche sotto le mani che percuotono, io bacio la Tua mano, che guarisce!
Credo, …ma aumenta in me la fede, la speranza e la carità!
Insegnami a veder sempre il Tuo Amore, come guida in ogni evento della mia vita.
Insegnami ad abbandonarmi a Te, come un bimbo nelle braccia della mamma.
Padre, Tu sai tutto, Tu vedi tutto, Tu mi conosci meglio di quanto io mi conosca:
Tu puoi tutto, e Tu mi ami!
Padre mio, poiché Tu vuoi che ricorriamo sempre a Te, eccomi con fiducia a chiederTi, con Gesù e Maria
(chiedere la grazia desiderata).
Per questa intenzione, unendomi ai Loro Sacratissimi Cuori, Ti offro tutte le mie preghiere, i miei sacrifici e le mortificazioni, tutte le mie azioni ed una maggiore fedeltà al mio dovere.
Dammi la luce, la grazia e la forza dello Spirito Santo!
Confermami in questo Spirito, in modo che io non abbia mai a perderLo, né a contristarLo, né ad affievolirLo in me.
Padre mio, è in nome di Gesù Tuo Figlio che Te lo domando!
E Tu, o Gesù, apri il Tuo Cuore e mettivi il mio, e con quello di Maria offrilo al nostro Divin Padre!
Ottienimi la grazia, di cui ho bisogno!
Padre Divino, chiama a Te gli uomini tutti.
Il mondo intero proclami la Tua Paterna Bontà e la Tua Divina Misericordia! Siimi tenero Padre, e proteggimi ovunque come la pupilla del Tuo occhio. Fa’ che io sia sempre degno figlio Tuo, abbi pietà di me!
PADRE DIVINO, dolce speranza delle anime nostre! Sii conosciuto, onorato ed amato da tutti gli uomini!
PADRE DIVINO, bontà infinita, che s’effonde su tutti i popoli! Sii conosciuto, onorato ed amato da tutti gli uomini!
PADRE DIVINO, rugiada benefica dell’umanità! Sii conosciuto, onorato ed amato da tutti gli uomini!
(Se si recita questa preghiera come Novena, aggiungere: “Ti prometto, di essere più generoso, specialmente in questi nove giorni in tale circostanza… con quella persona….). Madre Eugenia Elisabetta Ravasio
Fonte qui
7 agosto 2025
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2 commenti:
Il papa che ha definito che non è ammissibile una festa liturgica dedicata a Dio Padre è papa Leone XIII, come spiegato nell'enciclica Divinum illud munus.
In tale documento, egli afferma che la Chiesa ha voluto evitare di istituire una festa specifica per il Padre per non dare occasione a una moltiplicazione della divina essenza attraverso la distinzione delle Persone della Trinità.
Questa posizione è stata mantenuta per preservare la purezza della fede trinitaria, con la festa della Santissima Trinità che è stata istituita per onorare l'unità delle Tre Persone.
Veramente papa Leone 13 è morto nel 1903 e là richiesta di Dio Padre Onnipotente alla suora è successiva. La rivelazione è riconosciuta valida dalla Chiesa, eppure ancora la festa non c'è.
Come non è stata ascoltata la Madonna di Fatima. Una bella doppietta disobbediente ai sovrani dell'Universo, con mille scuse, che non porterà di certo a nulla di buono
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