giovedì 11 settembre 2025

QUANDO LA SANTA SEDE VENERA L'ABOMINIO DEL PECCATO CONTRO NATURA. Monsignor A. Schneider


a cura di Veronica Cireneo 

Carissimi amici cattolici, offriamo alla vostra attenzione le parole roventi di Monsignor Athanasius Schneider circa la sbandierata oKKupazione gaya di San Pietro in Vaticano, il 6 settembre, per l'impossibile giubileo omosessuale. Dato il silenzio assordante dell'Istituto Papale sul caso di specie, sempre sperando che non sia quella della bandiera,  vien da chiedersi a quale tipo di pace si riferisca Sua Santità, quando benedicendo ci augura che sia con noi... Buona lettura.

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Quando l'eredità è un macigno al piede  


Leone XIV ha praticamente acconsentito all''abominio' omosessuale in San Pietro 

Attraversare la Porta Santa e partecipare al Giubileo senza pentimento, promuovendo un'ideologia che rifiuta apertamente il Sesto Comandamento di Dio, costituisce una profanazione della Porta Santa e deride Dio e il dono dell'indulgenza.

Le autorità responsabili della Santa Sede hanno effettivamente minato e messo in discussione la validità del Sesto Comandamento di Dio, in particolare la Sua esplicita condanna dell'attività omosessuale. Sono rimaste a guardare e hanno permesso che Dio venisse deriso e che i suoi comandamenti venissero messi da parte con disprezzo.

Promuovere la sodomia e altre immoralità sessuali è una forma di idolatria indiretta.

Il Catechismo osserva che la Sacra Scrittura presenta gli atti omosessuali come una grave depravazione. La tradizione ha sempre dichiarato che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati.

Le autorità della Santa Sede hanno causato un grande danno mostrando una contraddizione impressionante tra l'insegnamento ufficiale della Chiesa e la sua pratica. Queste autorità di alto livello hanno effettivamente ripudiato la stessa dottrina che sono tenute a sostenere.

I sacerdoti che incoraggiano le persone ad impegnarsi in attività omosessuali o in uno stile di vita omosessuale sono criminali spirituali e assassini di anime.

L'argomentazione secondo cui Leone XIV non avrebbe ricevuto una delegazione omosessuale non è convincente. 

Se il Papa avesse ricevuto una delegazione pro-LGBT+ sarebbe stato davvero senza precedenti e altamente scandaloso. Il fatto che Papa Leone XIV non abbia causato un tale scandalo non giustifica in alcun modo il suo consenso di fatto a questo evento. 

In effetti, è irragionevole presumere un'ingenuità da parte sua, dato che era del tutto prevedibile che un'organizzazione pro-LGBTQ+, o almeno alcuni dei suoi membri, avrebbero sfruttato la Porta Santa e la Basilica di San Pietro come piattaforma per promuovere un'ideologia che apertamente disprezza e rifiuta la volontà esplicita di Dio, come espressa nel Suo Santo Comandamento.

Prima del pontificato di Papa Francesco, i successori di Pietro non ricevevano ufficialmente, né posavano per fotografie con coloro che, con parole o azioni, rifiutavano apertamente l'insegnamento dottrinale e morale della Chiesa.

Papa Leone XIV ha di fatto inviato un messaggio al mondo che non prende le distanze dal loro insegnamento e comportamento eterodosso e scandaloso.

Questo è particolarmente preoccupante, dato che la Santa Sede non ha offerto alcun chiarimento successivo e non ha corretto i messaggi trionfanti di Padre James Martin circolati sui social media.

Non è stato altro che un'umiliazione pubblica della nostra Santa Madre Chiesa davanti all'esultanza spudorata dei nemici dei comandamenti di Dio.

Se Papa Leone XIV dovesse compiere atti pubblici di pentimento e persino di riparazione, non perderebbe nulla. Se non lo facesse, perderebbe qualcosa agli occhi di Dio. E solo Dio conta.

Nostro Signore una volta parlò attraverso Santa Brigida di Svezia a Papa Gregorio XI: "Comincia a riformare la Chiesa che ho acquistato con il mio sangue [...] perché al giorno d'oggi si mostra più venerazione per un bordello che per la mia Santa Chiesa".

Mons. Athanasius Schneider 

10 settembre 2025

Sorgente (qui)

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