domenica 20 luglio 2025

VERITÀ E TRADIZIONE FANNO PAURA. Riflessioni sul caso di MiL. Giuseppe Aiello


a cura di Veronica Cireneo 

Cari lettori offriamo alla vostra attenzione queste riflessioni dell'amico Giuseppe Aiello circa la mannaia della censura che si è scagliata contro il blog MiL-Messainlatino e già pubblicate sul sito ComunicazionePC, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura

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Verità e tradizione fanno paura. Ecco perché, probabilmente, il blog “Messa in Latino” è stato rimosso dal Web

È una notizia di quelle che lasciano l’amaro in bocca. Il blog Messa in Latino è stato rimosso da Google con un colpo di spugna. La motivazione della rimozione da parte del colosso tecnologico mondiale è stata un laconico “Hate speech“.

Se cerchiamo il significato di tale termine leggiamo che esso indica una violazione delle norme di Blogger (piattaforma gratuita utilizzata dalla redazione di Messa in Latino per pubblicare gli articoli) circa l’incitamento all’odio, la violenza e la discriminazione verso persone (razza, sesso, genere etc).

Faccio una piccola premessa dicendo che trovo una cosa sensata “mettere a tacere” un blog che pubblica contenuti che ledono e offendono, ma in questo caso stiamo parlando di un blog che tratta argomenti inerenti la Fede Cattolica Cristiana e che da molti anni offre contenuti apprezzati e ben articolati, che certamente non contengono elementi che possono essere considerati di natura offensiva, né tantomeno violenta.

Detto questo, è davvero difficile pensare che Messa in Latino sia stato rimosso per Hate Speech. E allora quale potrebbe essere il motivo per cui BigG ha deciso di rimuovere Messa in Latino? La risposta a questa domanda è semplice. Google (o chi per lui) ha deciso di “intervenire” probabilmente perché Messa in Latino dal lontano 2007 si occupa di diffondere contenuti che hanno come intenzione quella di difendere la Chiesa e la sana dottrina legata alla tradizione.

Il problema è proprio questo. Dopo il Concilio Vaticano II è iniziata una vera battaglia all’interno della Chiesa proprio contro la tradizione. Una tradizione odiata dai cosiddetti modernisti i quali, aiutati da uno stato dichiaratamente laico, hanno avuto terreno fertile nell’iniziare ad ammorbidire e smantellare tutte quelle verità che non vogliono più essere considerate tali in quanto troppo scomode.

Parliamoci chiaro. Il Vangelo di Gesù Cristo è diventato troppo “pesante da digerire” e per questo motivo si cerca di colpire senza pietà tutti quelli che invece lo difendono, sostengono e diffondono per la salvezza delle anime.

La “colpa” di Messa in Latino, per Google, è stata proprio quella di non essersi mai minimamente discostata dal difendere la tradizione. Con ottimi articoli, interviste e contributi ha sempre cercato di difendere la verità.

Anziché ricevere un encomio per l’ottimo servizio prestato, Messa in Latino si trova oggi con un blog rimosso e con esso anche i contenuti, che poi sono la cosa più importante. Che dire, posso solo comprendere l’amarezza di chi dopo tanti anni ha dovuto subire questa ingiustizia. Anni di pubblicazioni (si spera che questi siano stati salvati dalla redazione) mandati in frantumi con un semplice termine che non spiega nulla, perché semplicemente non significa nulla.

Colgo l’occasione per ribadire con forza lo sconcerto che ha provocato in me la decisione di Google di rimuovere il blog Messa in Latino. Con questa rimozione Google rischia di creare un precedente che potrebbe colpire in futuro tutte quelle voci che risultano essere “fuori dal coro”.

Invito tutti i movimenti Cattolici a fare il possibile affinché Google torni sui suoi passi, perché Messa in Latino deve ritornare al suo posto senza se e senza ma.

Affido la mia personale preghiera a Nostro Signore Gesù Cristo affinché Messa in Latino riceva la giustizia che merita, in quanto voce di verità in un mare di menzogne e falsità.

Giuseppe Aiello, Catania 

Domenica 20 luglio 2025

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sabato 19 luglio 2025

GAZA: COLPITA LA CHIESA DELLA SACRA FAMIGLIA. COLLOQUIO TELEFONICO TRA PAPA LEONE E NETANYAHU



a cura di Veronica Cireneo

Il Papa a Castel Gandolfo è stato raggiunto da una telefonata del Primo Ministro israeliano Nethaniahu, dopo il bombardamento della Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, dove spiegava che si è trattato di un errore. Esito dell'"errore": tre morti e diversi feriti tra cui il parroco Romanelli ( qui la sua testimonianza: Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno!"). Mentre di questo "errore" il Segretario di Stato Vaticano, Cardinal Parolin non è molto persuaso, sui toni intercorsi nella telefonata di un'ora circolano  versioni contrastanti.


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Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede: Colloquio telefonico del Santo Padre con il Primo Ministro di Israele. 18 luglio 2025

Nella mattinata, il Santo Padre Leone XIV ha ricevuto, nella residenza di Castel Gandolfo, una telefonata da parte di S.E. il Sig. Benjamin Netanyahu, Primo Ministro di Israele, in seguito all’attacco militare dell’esercito israeliano avvenuto ieri che ha colpito la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, causando la morte di tre persone e ferendone altre, tra cui alcune gravemente.

Durante il colloquio, il Santo Padre ha rinnovato il Suo appello affinché venga ridato slancio all’azione negoziale e si raggiunga un cessate il fuoco e la fine della guerra. Ha espresso nuovamente la Sua preoccupazione per la drammatica situazione umanitaria della popolazione a Gaza, il cui prezzo straziante è pagato in modo particolare da bambini, anziani e persone malate.

Infine, il Santo Padre ha ribadito l’urgenza di proteggere i luoghi di culto e soprattutto i fedeli e tutte le persone in Palestina ed Israele.

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Traduzione in lingua inglese

This morning, in his residence at Castel Gandolfo, His Holiness Pope Leo XIV spoke by telephone with His Excellency Benjamin Netanyahu, Prime Minister of Israel, following yesterday’s military attack by the Israeli army that struck the Church of the Holy Family in Gaza, killing three people and injuring others, including some seriously.

During the conversation, the Holy Father repeated his appeal for a renewed push for negotiations, a ceasefire and an end to the war. He again expressed his concern about the tragic humanitarian situation of the population in Gaza, whose children, elderly and sick are paying an agonizing price.

Finally, His Holiness reiterated the urgent need to protect places of worship and, especially, the faithful and all people in Palestine and Israel.


Fonte  qui

Sabato 19 luglio 2025

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MIL PORTA GOOGLE IN TRIBUNALE. La Giustizia giusta faccia il suo corso


a cura di Veronica Cireneo 

Bei tempi e bei luoghi quelli meritocratici - qualche volta la storia li ha avuti - in cui portare alla luce la verità era considerato gesto lodevole, da premiare! Non così oggi, quando, nel tempo dell'inganno universale, constatiamo come rivelare la verità sia gesto eroico, che si paga caro. Rientra a pieno titolo in questo contesto il caso dell'apprezzato blog cattolico MiL-Messainlatino.it , proprietario di oltre 22.000 articoli pubblicati e centinaia di altri programmati in bozze, oscurato senza preavviso, senza trasparente motivazione e attraverso l'esercizio di una serie di violazioni, da parte di Google: intelligente colosso telematico/ artificiale, contro il quale in data 18 luglio è stato inevitabile presentato ricorso d'urgenza al Tribunale di Imperia, dagli interessati, gravemente offesi e danneggiati. Di seguito la sintesi del ricorso, comparsa su Informazione Cattolica, che ringraziamo per la cortesia.  Buona lettura. 

Tribunale di Imperia

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SINTESI DEL RICORSO DEL BLOG MESSAINLATINO CONTRO GOOGLE

Con ricorso d’urgenza depositato il 18 luglio 2025 al Tribunale di Imperia (sede competente essendo il foro del ‘consumatore’, ossia del fondatore del sito) abbiamo lamentato l’ingiusta, improvvisa ed immotivata chiusura del blog Messainlatino da parte del gestore Google.

Ricordiamo che la decisione è stata presa senza alcun preavviso e con questa scarna e genericissima motivazione: “Your content has violated our Hate speech policy”.

Gli argomenti fatti valere nel ricorso sono in estrema sintesi i seguenti:

1) Violazione del Digital Services Act (DSA), Regolamento europeo con forza di legge che, in casi come questi, obbliga i provider a: fornire ‘una motivazione chiara e specifica per le restrizioni imposte’, che deve precisare ‘i fatti e le circostanze su cui si basa la decisione adottata’, compresi i dettagli degli eventuali flag di materiale inappropriato e, nel caso, anche l’identità del segnalante; tali informazioni devono essere ‘il più precise e specifiche’ e devono specificare la ‘base giuridica invocata’ o ‘la clausola contrattuale invocata e una spiegazione delle ragioni per cui le informazioni sono ritenute incompatibili’ (art. 17 DSA). Inoltre è imposto ai provider di dare un ‘avviso preventivo’ in cui sia specificata la frequenza delle violazioni riscontrate e il loro numero e il provvedimento restrittivo dev’essere proporzionato sia a tale frequenza, sia alla proporzione di tali violazioni rispetto alla massa totale delle pubblicazioni sul sito (art. 23 DSA; e ricordiamo che si tratta di un blog online da quasi vent’anni e con oltre 22.000 post in archivio!). Ancora: Google non ha predisposto un adeguato sistema di reclamo interno contro i provvedimenti restrittivi, pur imposto dall’art. 20 DSA, né per quanto si sappia verifica l’attendibilità dei segnalatori, come prescrive invece l’art. 16 DSA.

2) Violazione delle Condizioni generali di contratto imposte dallo stesso Google, che prevedono in casi come questi un preavviso da parte di Google di almeno sette giorni, ‘per spiegare il motivo del nostro provvedimento e dare all’utente la possibilità di risolvere il problema’ . Come detto, non è stato dato alcun preavviso e men che meno spiegato il motivo in modo da consentire la risoluzione del problema.

3) Appropriazione della proprietà intellettuale. Tutti i 22.000 post pubblicati ed altri 250 già pronti per la pubblicazione, con le migliaia di fotografie originali, sono ora inaccessibili non solo al pubblico, ma anche ai titolari e gestori della relativa proprietà intellettuale, messi nell’impossibilità di utilizzarli o di trasferirli altrove.

4) Violazione del diritto costituzionale alla libera manifestazione del pensiero (art. 21 Cost.). Questo è il profilo più grave. Google si arroga il potere, senza incorrere in responsabilità e senza dare ragione e motivazione del come e perché lo esercita, di conculcare uno dei più importanti diritti fondamentali previsti dalla nostra Carta Costituzionale, realizzando lo scenario distopico denunziato proprio in questi giorni alla Camera dei Deputati (il 15 luglio 2025) dal Garante della Privacy, che chiedeva interventi a tutela degli utenti perché: «Alle piattaforme si rischia altrimenti di delegare la definizione delle libertà e l’esercizio della democrazia, ridisegnando una verticale del potere».

Sabato 19 luglio a. D. 2025

Mese del Preziosissimo Sangue

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I VINCOLI DOGMATICI DELLA MESSA TRIDENTINA. La rubrica degli alleati di Biella (parte terza)


a cura di Veronica Cireneo 

In questa terza parte della rubrica degli Alleati dell'Eucarestia di Biella, già autori di questo  e questarticolo sulla bellezza della Messa Antica, vediamo quali siano i vincoli dogmatici della Messa Tridentina, attraverso estratti della Bolla QUO PRIMUM TEMPORE -emanata il 14 luglio 1570 da papa Pio V -  e dei Decreti del Concilio di Trento circa il Santissimo Sacramento. Con questo documento il Pontefice approvò l'edizione riformata del Messale Romano e ne estese l'uso all'intera Chiesa cattolica latina. Buona lettura.

§§§

I VINCOLI DOGMATICI, PERENNI, SULLA SANTA MESSA TRIDENTINA, DI SAN PIO V:

a) COSTITUZIONE APOSTOLICA QUO PRIMUM TEMPORE IV di S. PIO V /1570

IV. Perciò, affinché tutti e dovunque adottino e osservino le tradizioni della santa Chiesa Romana, Madre e Maestra delle altre Chiese, ordiniamo che nelle chiese di tutte le Provincie dell'orbe Cristiano: - nelle Patriarcali, Cattedrali, Collegiate e Parrocchiali del clero secolare, come in quelle dei Regolari di qualsiasi Ordine e Monastero, maschile e femminile, nonché in quelle degli Ordini militari, nelle private o cappelle - dove a norma di diritto o per consuetudine si celebra secondo il rito della Chiesa Romana, in avvenire e senza limiti di tempo, la Messa, sia quella Conventuale cantata presente il coro, sia quella semplicemente letta a bassa voce, non potrà essere cantata o recitata in altro modo da quello prescritto dall'ordinamento del Messale da Noi pubblicato; e ciò, anche se le summenzionate Chiese, comunque esenti, usufruissero di uno speciale indulto della Sede Apostolica, di una legittima consuetudine, di un privilegio fondato su dichiarazione giurata e confermato dall'Autorità Apostolica, e di qualsivoglia altra facoltà.

VI. Invece, mentre con la presente Nostra Costituzione, da valere in perpetuo, priviamo tutte le summenzionate Chiese dell'uso dei loro Messali, che ripudiamo in modo totale e assoluto, stabiliamo e comandiamo, sotto pena della Nostra indignazione, che a questo Nostro Messale, recentemente pubblicato, nulla mai possa venir aggiunto, detratto, cambiato. Dunque, ordiniamo a tutti e singoli i Patriarchi e Amministratori delle suddette Chiese, e a tutti gli ecclesiastici, rivestiti di qualsiasi dignità, grado e preminenza, non esclusi i Cardinali di Santa Romana Chiesa, facendone loro severo obbligo in virtú di santa obbedienza, che, in avvenire abbandonino del tutto e completamente rigettino tutti gli altri ordinamenti e riti, senza alcuna eccezione, contenuti negli altri Messali, per quanto antichi essi siano e finora soliti ad essere usati, e cantino e leggano la Messa secondo il rito, la forma e la norma, che Noi abbiamo prescritto nel presente Messale; e, pertanto, non abbiano l'audacia di aggiungere altre cerimonie o recitare altre preghiere che quelle contenute in questo Messale.

VII. Anzi, in virtù dell'Autorità Apostolica, Noi concediamo, a tutti i sacerdoti, a tenore della presente, l'Indulto perpetuo di poter seguire, in modo generale, in qualunque Chiesa, senza scrupolo veruno di coscienza o pericolo di incorrere in alcuna pena, giudizio o censura, questo stesso Messale, di cui dunque avranno la piena facoltà di servirsi liberamente e lecitamente: cosí che Prelati, Amministratori, Canonici, Cappellani e tutti gli altri Sacerdoti secolari, qualunque sia il loro grado, o i Regolari, a qualunque Ordine appartengano, non siano tenuti a celebrare la Messa in maniera differente da quella che Noi abbiamo prescritta, né, d'altra parte, possano venir costretti e spinti da alcuno a cambiare questo Messale.

VIII. Similmente decretiamo e dichiariamo che le presenti Lettere in nessun tempo potranno venir revocate o diminuite, ma sempre stabili e valide dovranno perseverare nel loro vigore. E ciò, non ostanti: precedenti costituzioni e decreti Apostolici; costituzioni e decreti, tanto generali che particolari, pubblicati in Concilii sia Provinciali che Sinodali; qualunque statuto e consuetudine in contrario, nonché l'uso delle predette Chiese, fosse pur sostenuto da prescrizione lunghissima e immemorabile, ma non superiore ai duecento anni.

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b) I DECRETI DEL CONCILIO DI TRENTO . CANONI SUL SANTISSIMO SACRAMENTO DELLA MESSA 

1. Se qualcuno dirà che nella messa non si offre a Dio un vero e proprio sacrificio, o che essere offerto non significa altro se non che Cristo ci viene dato a mangiare, sia anatema.  

3. Se qualcuno dirà che il sacrificio della messa è solo un sacrificio di lode e di ringraziamento, o la semplice commemorazione del sacrificio offerto sulla croce, e non propiziatorio; o che giova solo a chi lo riceve; e che non si deve offrire per i vivi e per i morti, per i peccati, per le pene, per le soddisfazioni, e per altre necessità, sia anatema.  

6. Se qualcuno dirà che il canone della messa contiene degli errori, e che, quindi, bisogna abolirlo, sia anatema.  

7. Se qualcuno dirà che le cerimonie, le vesti e gli altri segni esterni, di cui si serve la Chiesa cattolica nella celebrazione delle messe, siano piuttosto elementi adatti a favorire l’empietà, che manifestazioni di pietà, sia anatema.  

9. Se qualcuno dirà che il rito della Chiesa Romana, secondo il quale parte del canone e le parole della consacrazione si profferiscono a bassa voce, è da riprovarsi; o che la messa debba essere celebrata solo nella lingua del popolo; o che nell’offrire il calice non debba esser mischiata l’acqua col vino, perché ciò sarebbe contro l’istituzione di Cristo, sia anatema.  

***

• Noi Alleati di Biella  siamo innamorati di questa Messa in cui percepiamo il Sacro farsi presente. Per questo abbiamo iniziato a fare le nostre mosse per avviare una Messa Tridentina celebrata con regolarità nella nostra città. Cogliamo quindi l'occasione per aggiornare i lettori e per rinnovare il nostro appello.

Come già comunicato, abbiamo trovato una Chiesa consacrata, privata, a pochi km dal centro abitato.

Siamo aperti a valutare altre Chiese o luoghi idonei sul territorio.

Cerchiamo altri fedeli che vogliano compiere un cammino immersivo nella liturgia tradizionale latina.

Cerchiamo altresì l’accompagnamento di sacerdoti già impegnati in questa missione di riscoperta e rivalutazione della Messa di sempre: sacerdoti che vengano saltuariamente a trovare amici o parenti biellesi, sacerdoti chiamati da associazioni o dal clero per ritiri spirituali, sacerdoti diocesani che possano accompagnarci a comprendere e amare sempre più la verità del Sacrificio Eucaristico nella forma tradizionale. 

Poniamo il nostro desiderio nelle mani della Madre della Chiesa, Maria Santissima, rendendoci disponibili ad aiutare, con consigli e suggerimenti, fedeli di altre Diocesi che vogliano attivare la Messa antica nella loro provincia.

Per contattarci via mail, questo è l'indirizzo:  alleati.messaantica@yahoo.com

Vi aspettiamo numerosi, mentre anticipiamo che il prossimo articolo tratterà delle prove magisteriali riguardanti il divieto della creatività nella Santa Messa, 

Fraternamente in Cristo ➕

Alleati di Biella per la Messa Antica.

Sabato 19 luglio a.D. 2025

Mese dedicato al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo 

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martedì 8 luglio 2025

SAN PIO V E LA BARRIERA DI PROTEZIONE ALLA MESSA ANTICA. La rubrica degli Alleati di Biella sulla bellezza della Messa di Sempre. (parte seconda)


a cura di Veronica Cireneo 

Anche a motivo del recente scandalo balzato agli onori della cronaca circa le menzogne confezionate in Vaticano, nel precedente pontificato, perché limitassero la libera celebrazione del Rito Romano Antico, pubblichiamo la seconda parte dello studio sulla Messa Tridentina degli Alleati di Biella, già autori di  questo  e  questo articolo. Buona lettura.
§§§

LA BELLEZZA DELLA MESSA DI SEMPRE E LE PROVE DELLE SUE ORIGINI APOSTOLICO-PATRISTICHE ( parte seconda):  SAN PIO V SVILUPPA UNA BARRIERA INVALICABILE DI PROTEZIONE PERPETUA ALLA MESSA APOSTOLICA. PENA L’ANATEMA

La trama di riti e di cerimonie che caratterizza la Santa Messa Tridentina s'è andata evolvendo poco a poco fino a raggiungere una forma quasi definitiva alla fine del III secolo e confermata da San Gregorio Magno, Papa (590/604). 

Ma la sollecitudine materna della Chiesa non ha cessato di restaurare ed abbellire il rito, rimuovendo di tanto in tanto quelle scorie che minacciavano di offuscarne il primitivo splendore.

Così il rito antico, dopo l'epoca di San Gregorio Magno Papa, continuò a svilupparsi nelle parti non essenziali: il Fortescue spiega che: « (…) tutte le successive modifiche furono adattate dentro l'antica struttura e che le parti più importanti non furono toccate”.

San Pio V ha poi innalzato una barriera invalicabile dì protezione perpetua alla Messa Apostolica.

L’Ordo Missæ riportato nel Messale di San Pio V Papa (1570), infatti, a parte alcune aggiunte e allargamenti minimi, corrisponde molto da vicino all’Ordo stabilito da San Gregorio Magno Papa. In seguito alla Riforma protestante e al Concilio di Trento, San Pio V diede alla stessa Messa di san Gregorio Magno una forma definitiva da fare valere per sempre e dovunque.

Il primo scopo del Concilio di Trento fu quello di codificare l’insegnamento eucaristico cattolico; cosa che fece in modo eccellente ed in termini chiari ed ispirati pronunciando l’anatema per chiunque avesse rifiutato quell’insegnamento

Così il Concilio di Trento insegna la vera e genuina dottrina sul venerabile e divino sacramento dell’Eucaristia, quella dottrina che la Chiesa Cattolica ha sempre fermamente amato e che amerà fermamente fino alla fine del mondo, come è stata insegnata da Cristo Nostro Signore Stesso, dai Suoi Apostoli e dallo Spirito Santo che, continuamente, porta alla mente della Chiesa tutta la Verità. 

San Pio V, attraverso la Costituzione Apostolica: "QUO PRIMUM TEMPORE", vietò a tutti i figli di Dio di credere, insegnare o predicare sulla Santissima Eucaristia qualunque cosa diversa da quanto spiegato e definito in essa. 

Non fu quindi la realizzazione di un nuovo Messale, ma la restaurazione dell'esistente, secondo l'usanza ed il rito dei Santi Padri. 

La Messa cosiddetta "tridentina" ha un nucleo centrale immutabile, stabilito da Cristo stesso, continuato e perfezionato dagli Apostoli e conservato intatto attraverso due millenni di storia. Per maggiori approfondimenti consultare questi tre articoli: quiqui e qui

Noi Alleati di Biella  siamo innamorati di questa Messa in cui percepiamo il Sacro farsi presente. Per questo abbiamo iniziato a fare le nostre mosse per avviare una Messa Tridentina celebrata con regolarità nella nostra città. Cogliamo quindi l'occasione per aggiornare i lettori e per rinnovare il nostro appello.

Come già comunicato, abbiamo trovato una Chiesa consacrata, privata, a pochi km dal centro abitato.

Siamo aperti a valutare altre Chiese o luoghi idonei sul territorio.

Cerchiamo altri fedeli che vogliano compiere un cammino immersivo nella liturgia tradizionale latina.

Cerchiamo altresì l’accompagnamento di sacerdoti già impegnati in questa missione di riscoperta e rivalutazione della Messa di sempre: sacerdoti che vengano saltuariamente a trovare amici o parenti biellesi, sacerdoti chiamati da associazioni o dal clero per ritiri spirituali, sacerdoti diocesani che possano accompagnarci a comprendere e amare sempre più la verità del Sacrificio Eucaristico nella forma tradizionale. 

Poniamo il nostro desiderio nelle mani della Madre della Chiesa, Maria Santissima, rendendoci disponibili ad aiutare, con consigli e suggerimenti, fedeli di altre Diocesi che vogliano attivare la Messa antica nella loro provincia.

Per contattateci via mail, questo è l'indirizzo:  alleati.messaantica@yahoo.com

Vi aspettiamo numerosi, mentre anticipiamo che nella terza parte del nostro studio approfondiremo i vincoli dogmatici ed eterni, della Santa Messa Tridentina di San Pio V.

Fraternamente in Cristo ➕

Alleati di Biella per la Messa Antica.

 Martedì 8 luglio a.D. 2025

Mese dedicato al preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo 

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sabato 5 luglio 2025

LA FEDE ROCCIOSA DI PAPA LEONE XIV E L'ALLERGIA DOTTRINALE DEI BIBLISTI COME IL MAGGI. Don Giuseppe Agnello.


a cura di Veronica Cireneo 

Un articolo come questo del sacerdote don Giuseppe Agnello non necessiterebbe di presentazione alcuna, per la correttezza e la sapienza di cui è infarcito, ma non si può contestualmente osservare come risulti con sempre maggiore evidenza il numero infinito dei guasti generati dallo scorso  pontificato. Guasti che però hanno attecchito sulla presa delle tenebre personali e sulla mala o poca fede. Balla così il pendolo del guasto, oscillando dallo shock degli ultradelusi, che non possono più credere nella bellezza, nella Grazia e nella sacralità del Papato, nonostante le evidenze, al creativismo di quelli che si sentono autorizzati a dire tutto e il contrario di tutto su Fede e Dottrina, nell'illusione che il caos degli anni scorsi possa giustificarli. Assomiglia, questa, alla categoria immarcescibile di quelli che vogliono sporcare il Papa...tout-court: tra tutte la più insopportabile per la patologica allergia alla Verità naturale e soprannaturale, tristemente manifestata dalla sua miglior rappresentanza, il mese scorso, per le strade orgogliose dei pride. Buona lettura

§§§ 

Quando l’idea s’impone sulla realtà, e l’individualismo fa da maestro al Cristianésimo, il pensiero filosòfico o teològico, político o scientífico, divèntano un gioco di ruolo o di parole, sganciato dalla verità e sottomesso al gusto o alle visioni parziali. 

Il Cattolicésimo ripugna questo appròccio alla realtà, sia per fedeltà alla sua natura, sia per protèggere tutti (non solo i cattòlici) da sonore illusioni. 

Pertanto, usando la testa con la luce della fede, se parla di diritti non dimèntica i doveri, e se parla dell’uomo, non lo tratta come un animale evoluto o una persona tutta emozioni, sensazioni e bisogni primarî: ne parla come di un soggetto razionale incline al male, ma destinato a grandi cose, se il Cielo diventa davvero il suo fine e orizzonte. 

La fede cattòlica fa dell’uomo il centro degli interessi di Dio, ma non per rènderlo un tiranello senza règole o un viziato senza virtú, piuttosto per dare glòria a Colui senza il quale non esisterebbe né l’uomo, né la famíglia, né la società, né il diritto. L’Incarnazione del Fíglio di Dio, dunque, non è un fatto su cui il cattòlico, come l’uomo in cerca di risposte, può sorvolare; è invece l’evento capitale e universale per la comprensione di tutto. 

Volete dunque che un Papa ignori tutto questo e piàccia al mondo? 

Pensate che le affermazioni chiare di ogni Papa sulla famíglia formata da un uomo e da una donna síano retrògrade? 

Le reazioni di certi teòlogi, biblisti e “cattòlici” che stòrcono il naso alle verità di sempre, sembrerèbbero pròprio condannare la chiarezza fontale di papa Leone XIV. 

Al Giubileo delle famiglie, infatti, il Santo Padre agostiniano ha detto: «Il matrimònio non è un ideale, ma il cànone del vero amore tra l’uomo e la donna: amore totale, fedele, fecondo». 

Dicendo che «non è un ideale», ha demolito cosí tutte le teorie su altre forme di “famíglia” omo, trans, Lgbt+ e símili, piú o meno arcobalenate. 

Dicendo che : « è il cànone del vero amore», ha riportato ogni còppia a un modello di riferimento che non passa di moda, ma è ancorato nel diritto naturale, il quale, come insegna san Tommaso, altro non è che «la partecipazione della legge eterna nella creatura razionale» (Sum. Theol., I-II, q. 91, a.2). 

Dicendo che:  « è tra l’uomo e la donna», ridà al corpo e alla sessualità, alle persone e alle loro differenze (genètiche, biològiche, e físico-psíchiche) il loro posto e il loro fine.

Specificando con i tre aggettivi «totale, fedele, fecondo» l’amore coniugale, ha distrutto tutte le narrazioni di “amore” egoístico, provvisòrio e genitale, di ogni tempo, ma soprattutto del nostro tempo. 

Su che base ha detto questo? Basàndosi sulla Rivelazione, che, al contràrio di ciò che pènsano i calunniatori della Chiesa, tiene conto della natura e della gràzia; di ciò che vale per tutti e di ciò che vale per un battezzato e per chi vive il sacramento del matrimònio. Il Papa si fa sempre Paladino della Legge eterna (naturale e soprannaturale) per risparmiare le sonore cantonate in questa vita e l’inferno dopo la morte. Dov’è lo scàndalo? Dove la novità?

Eppure una frase come questa ha procurato allergie, fastidî e attacchi da parte di persone che «prométtono libertà, mentre sono essi stessi schiavi della corruzione» (2 Pt 2, v.19). 

• Penso ad esèmpio a Franco Grillini, ma anche a dei cattòlici fuori binàrio. Ad esèmpio il 2 Giugno 2025, su La Stampa, Doménico Agasso intervista il biblista servita Alberto Maggi, molto noto per la sua predicazione lontana anni luce dal Magistero della Chiesa. La sua intervista si concentra pròprio su questa frase del papa. 

Il servita stavolta non parte in quarta con le sue bordate a dottrina, catechismo e verità eterne e stranamente dice: «Non è una questione di dottrina, che non è in discussione, ma di mentalità». Dopo i suoi suggerimenti su come la Chiesa deve comunicare a tutti l’accoglienza, mostra però come si può ignorare la dottrina invocando lo Spírito Santo: «La vitalità della Chiesa sta pròprio nel “ruolo” che Gesú affida - nel Vangelo di Giovanni - allo Spírito: “Vi guiderà alla verità tutta intera”. Non si tratta di prevedere il futuro, ma di comprèndere sempre piú a fondo il messàggio di Dio». Fin qui ci troviamo quasi d’accordo, sennonché il lupo perde il pelo, ma non il vízio di offrire novità al posto della verità, e creatività al posto della santità, sicché completa, ad una nuova domanda dell’intervistatore, il suo pensiero cosí: «Lo Spírito è garanzia di una Chiesa capace di rispóndere alle novità della stòria. Perché l’umanità càmbia: si modíficano i modelli relazionali, le strutture sociali, le sensibilità. Di fronte a questi cambiamenti, la Chiesa non deve avere paura, ma porsi in ascolto. Ha lo Spírito che la rende viva, creativa, profètica. Il perícolo è quando, spaventata, la Chiesa si rifúgia in vècchie risposte a domande nuove. Quando lo fa, le persone non ascòltano».

Tra le vècchie risposte della Chiesa a domande nuove degli uòmini del 2025, ci sta senz’altro la famíglia come l’ha voluta Dio. Lo capiamo, anche se qui non lo dice espressamente, da due cose. Primo: dalla conoscenza delle sue catechesi e dei suoi libri, dove si parla dell’omosessualità come di un tipo di amore che deve fiorire (cioè: che va praticata). Secondo: dalla constatazione che nell’artícolo dell’Agasso egli stesso dà su ciò che càmbia: «l’umanità càmbia: si modíficano i modelli relazionali». Purtroppo dobbiamo contraddire il Maggî su questo punto: l’umanità non càmbia nella sua decadenza e non càmbia nemmeno nel suo rinnovamento. Può toccare punte di aberrazione nella decadenza e vette di santità nel rinnovamento, ma mai càmbia a tal punto da esígere che la Chiesa, «in ascolto», cerchi altri principî, e altri valori: «Gesú Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!» (Eb 13, v.8); e i figlî di Adamo pure: «Chi può dire: “Ho la coscienza pulita, sono puro dal mio peccato?”» (Pr 20, v.9). 

Per ogni Papa questo è chiaro, mentre per frà Alberto Maggî questo non è vero: Cristo ha espiato tutti i nostri peccati sulla Croce, e l’único peccato della Chiesa è rimasto l’èssere “Istituzione religiosa” che ama la legge e non le persone. 

Ovviamente questa Chiesa è solo nella testa e nelle parole del servita, ma la sua predicazione fa sempre crédere questo: Gesú non chiede ubbidienza, non ci vuole santi, non si offende di nulla; e «il Padre non pota…líbera». Quest’últime parole, dette davanti ad una associazione di omosessuali, ci índicano bene il grado di tradimento della Sacra Scrittura in nome dell’accoglienza.

(Per lui) ciò che líbera è l’accoglienza in sé e il messàggio evangèlico che Dio ci ama sempre e comunque, perché è Misericordioso, perciò il Padre non poterebbe mai nella vita di quelle persone pròprio l’omosessualità.

Diventa chiaro, in questo quadro, a che cosa conduce l’accoglienza del servita, quella di cui si è vantato su La Stampa: «Ho sempre accolto chi si sente escluso e ferito dalla Chiesa. Tantíssime persone omosessuali e transgender». L’accoglienza del Maggî làscia tutto com’è: sorride, abbràccia, òspita, ma non corregge, non istruisce: non ama queste persone «omosessuali e transgender». Mentre Gesú dice che fa nuove tutte le cose e corregge quelli che ama (Cfr Ap.21, v.5 e Ap.3, v.19), 

Alberto Maggî, nel libro “La verità ci rende líberi. Conversazioni con Pàolo Rodari” (Ediz.Garzanti, Milano 2024), nelle pàgine 140-142 accusa la Chiesa di offrire una «soluzione disumana e spietata» alle persone con questa inclinazione. 

E quale sarebbe la disumanità? Nel vívere il sesto comandamento, nel celibato e nella castità. Capite ora perché affermi che «l’umanità càmbia e si modíficano i modelli relazionali»? Perché oltre alle còppie secondo il modello di Adamo ed Eva, di Maria e di Giuseppe o di Àquila e Priscilla (Non sono due donne, ma un marito e una móglie amici di san Pàolo!), c’è un altro amore che lo Spírito Santo e la Chiesa dovrèbbero riconóscere: quello tra due uòmini o due donne, che, guidati da una tendenza, crédono che esista una “natura” omosessuale che non li rende “contro natura”. 

Il rispetto, l’amore e l’accoglienza di queste persone e fratelli, però, esige la verità nella carità e la carità di tante testimonianze di vita: persone che hanno capito se stesse, le ferite della loro stòria e l’invídia erotizzata che li ha condotti a “sentirsi” omosessuali. 

Chi prova pulsioni per lo stesso sesso, non sta cercando altro che quell’uomo o quella donna che non è e vorrebbe èssere. 

Un sacerdote e religioso come Alberto Maggî, dunque, farebbe tanto bene a coloro che accóglie, se riflettesse con loro alla luce della ragione che deve controllare gli istinti, della fede che deve illuminare la ragione e della scienza, che deve restare ancorata alla realtà. Se ne è capace, deve recuperare l’obiettività di chi ama la verità piú degli applàusi, e la persona piú della política

•Parliamo a lui (e lo faremo piú diffusamente nel libro “La Verità non è una barzelletta”, pròssimo alla stampa per i tipi di Amicitia Liturgica), per raggiúngere tutti coloro che sògnano un’altra umanità o una Chiesa imbavagliata dal politicamente corretto. 

A costoro rispondiamo con due pensieri di san Giusemmaria Escrivà: 

«(...) Non si può dimenticare che il nostro Maestro era – è !– «perfectus Homo» – perfetto Uomo» (Solco 421); pertanto: «Di fronte alla pressione e all’impatto di un mondo materializzato, edonista, senza fede…, si può esígere e giustificare la libertà di non pensare come “loro”, di non agire come “loro” (...) ?

Un fíglio di Dio non ha bisogno di rivendicare questa libertà, perché ce l’ha guadagnata Cristo una volta per sempre: però deve difènderla e dimostrarla in ogni ambiente. Soltanto cosí, “loro” capiranno che la nostra libertà non è vincolata alle circostanze» (Solco 423).

Segnaliamo l’inganno di chi, come il servita, vaghéggia altre còppie da riconóscere e altre famíglie da valorizzare, con relativi diritti e accoglienza degli stessi nella Chiesa. 

Dietro questo desidèrio c’è una metafísica della lotta che non è cattòlica, ma solo política assunta a senso della pròpria vita. Quando tuttavia il senso della pròpria vita è diventato un gruppo o una battàglia, come dice Douglas Murray ne: “La pazzia delle folle”: «anziché semplificare la pròpria vita, la si còmplica dedicàndola a una teoria che non risponde ad alcuna domanda, non fa alcuna predizione ed è facilmente falsificàbile» (p.374). 

Infine, omàggio al nostro Santo Padre “fíglio di sant’Agostino”, vogliamo ricordare ad Alberto Maggî che la Legge eterna non si oppone all’Amore di Dio, non lo nega e non lo sottrae ai suoi destinatarî, ma semplicemente si differènzia negli animali, negli uòmini e negli àngeli. 

Dice il Dottore della Chiesa: «L'azione dell'uomo che serve la fede, la quale a sua volta è sottomessa a Dio, tiene a freno tutti i piaceri mortali e li riconduce nella règola della natura, anteponendo i migliori a quelli piú bassi mediante un amore ordinato. Se infatti l'illécito non avesse attrattiva, nessuno peccherebbe. Pecca dunque colui che dà spàzio, piuttosto che porre un freno, al piacere dell'illécito. L'illécito è ciò che è proibito da quella legge mediante cui si conserva l'órdine naturale. È una questione complessa se esista una qualche creatura razionale che non sia attratta dall'illécito: se essa esiste, a quel gènere non appartiene né l'uomo, né la creatura angèlica che non rimase nella verità; questi èsseri razionali, infatti, fúrono creati di tal gènere che esistesse in loro la possibilità di frenare il piacere dell'illécito, non frenando il quale peccàrono. Grande è dunque anche la creatura umana, dal momento che essa è dotata per costituzione di quella facoltà per la quale, se avesse voluto, non sarebbe caduta. 

Grande dunque, e sommamente degno di lode è Dio che la creò. Creò anche èsseri inferiori, che non pòssono peccare; ne creò anche di migliori, che non vògliono peccare. Infatti la natura della bèstia non pecca, poiché non còmpie nulla contro la legge eterna, alla quale è cosí sottomessa che non può parteciparne

Al contràrio, la sublime natura angèlica non pecca, perché è cosí partécipe della legge eterna che soltanto Dio la attrae, alla cui volontà essa obbedisce senza sperimentare alcuna tentazione. 

L'uomo invece, per il cui peccato la vita sulla terra è tutta una tentazione, sottometta a sé stesso ciò che ha in comune con le bèstie, sottometta a Dio ciò che ha in comune con gli àngeli, finché, perfezionata la giustízia e raggiunta l'immortalità, non sia innalzato al di sopra degli uni e uguagliato agli altri» (Contro Fàusto manicheo, 22. 28).

Frà Alberto Maggî e chi la pensa come lui, in realtà, dimèntica che il battésimo ci dona la vita eterna, nel tempo e nell’eternità, ma ce la dà nella Chiesa, con l’impegno di osservare i Dieci Comandamenti non come dei no alla vita, ma come dei sí alla vera vita; e che dunque non c’è nulla di spietato e disumano nell’insegnare a rispettarli. 

In essi è declinato il grande comandamento dell’amore; in essi si misura il matrimònio come amore «totale, fedele, fecondo» dell’uomo per la donna e della donna per l’uomo; nella loro osservanza, si riconosce se siamo davvero amici di Gesú. 

Egli infatti ha detto: «Chi accòglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama» (Gv 14, v.21), non chi accòglie tantíssime persone omosessuali e transgender insegnando loro un altro Vangelo.

P. Giuseppe Agnello

Sabato 5 luglio 2025

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venerdì 4 luglio 2025

LA MENZOGNA DI BERGOGLIO SUL VOLERE DEI VESCOVI CIRCA LA MESSA ANTICA, in un libro firmato da Mons.Bux e Saverio Gaeta, edito da Fede & Cultura


a cura di Veronica Cireneo

All'ottavo comandamento Dio ordina a Mosè di incidere sulla pietra di: Non mentire.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2464 spiega che è proibito falsare la verità nelle relazioni con gli altri. San Tommaso d'Aquino aggiunge che chi dice la verità è invincibile, chiunque sia l'avversario e vox populi conferma che le menzogne hanno le gambe corte; che se poi sono state scritte, hanno gambe di nano e che la carta non perdona... Buona lettura. 

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Da una pagina di Stilum CuriaeMarco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un post-lampo per offrire alla vostra attenzione questo libro appena pubblicato. Buona lettura e diffusione.

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Traditionis Custodes, un Libro Svela la Menzogna di Bergoglio su Vescovi e Messa Antica. Bux, Gaeta.

La liturgia non è uno spettacolo: Il questionario ai vescovi sul rito antico: arma di distruzione di Messa? Un libro di Nicola Bux  e SaverioGaeta Formato Kindle.

Il 16 luglio 2021 Francesco emanò il motu proprio Traditionis custodes sull’uso della liturgia romana anteriore alla riforma del 1970, con il quale riformò il motu proprio Summorum Pontificum che Benedetto XVI aveva promulgato il 7 luglio 2007.

Nella lettera di accompagnamento, papa Bergoglio rivelò di aver fatto inviare nel 2020 dalla congregazione per la Dottrina della fede un Questionario a tutti i vescovi riguardante l’applicazione delle disposizioni di papa Ratzinger e affermò che «le risposte pervenute hanno rivelato una situazione che mi addolora e mi preoccupa, confermandomi nella necessità di intervenire».

Fino a oggi i dettagli sulla consultazione non erano mai stati rivelati.

In questo libro si svela finalmente la verità: i risultati erano completamente opposti a quanto affermato da Francesco.

4 luglio 2025

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Per sostenere Stilum Curiae

IBAN: IT79N0 200805319000400690898

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mercoledì 2 luglio 2025

SÌ ALLA MESSA ANTICA: la proroga di due anni concessa al Texas, da Papa Leone XIV




a cura di Veronica Cireneo 

Lo stile gentile dei piccoli passi di Sua Santità Papa Leone XIV ci dona oggi una notizia che fa bene sperare, circa il ritorno della Pace Liturgica: il Vaticano ha concesso una proroga di due anni alla Messa in latino, in Texas. Una vera e propria tregua da "Traditionis Custodes", documento firmato nel pontificato scorso contro il quale si sono levati continuamente cori di critiche, da più fronti. È di oggi questo articolo ricco di osservazioni che ne mettono in dubbio la validità. Oremus pro Pontefice nostro, Papa Leone XIV e Deo gratias. Buona lettura

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SANT' ANGELO, Texas.

Il Vaticano ha concesso una proroga di due anni a una Messa Tradizionale in Latino (TLM) in Texas, la prima tregua di questo tipo da Traditionis Custodes, sotto Papa Leone XIV.

"Sono grato al Pontifice Leone XIV e al Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti per aver permesso che la Messa Tradizionale continui ad esistere nella nostra chiesa parrocchiale, estendendo il permesso per altri due anni", ha detto Padre Ryan Rojo.

La proroga è stata concessa a Santa Margherita, in San Angelo, che celebra le Messe tradizionali in latino: la Domenica e il giovedì mattina.

Rojo, che è il Direttore delle Vocazioni della Diocesi di Sant' Angelo e assiste alla celebrazione della Messa a San Margherita quando il cappellano non è disponibile, ha  chiarito che la decisione è datata 28 maggio 2025. Ha comunicato  la decisione a LifeSiteNews, attraverso un'email, affermando: "Siamo grati per l'opportunità di continuare a pascere la comunità nel futuro. La mia preghiera è che estensioni simili avvengano in tutto il Paese".

Anche il vescovo Michael Sis della Diocesi di Sant' Angelo ha confermato (...):

"Il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti mi ha comunicato, con decreto del 28 maggio 2025, che è stata accolta la mia richiesta di dispensa dall'articolo 3§2 del Motu proprio Traditionis Custodes, per altri due anni., in modo che la Messa secondo il Missale Romanum del 1962 può essere celebrata nella chiesa parrocchiale di Santa Margherita di Scozia, a Sant' Angelo. 

(...) Life Site ricorda come il liturgista e scrittore Peter Kwasniewski ha sottolineato che la Messa tradizionale in latino è stata definitivamente autorizzata da La bolla di San Pio V Quo Primum, che afferma:

(I) In virtù della Nostra autorità apostolica, concediamo e concediamo in perpetuo che, per il canto o la lettura della Messa in qualsiasi chiesa, questo Messale sia d'ora in poi seguito seguito in modo assoluto, senza alcuno scrupolo di coscienza o timore di incorrere in pene, giudizi o censure, e possa essere usato liberamente e legittimamente. Né i superiori, gli amministratori, i canonici, i cappellani e gli altri sacerdoti secolari o religiosi, a qualsiasi titolo designati, sono obbligati a celebrare la Messa diversamente da come da Noi prescritto. Dichiariamo e ordiniamo inoltre... che il presente documento non può essere revocato o modificato, ma rimane sempre valido e conserva la sua piena forza...

Chiunque, tuttavia, avrebbe la presunzione di commettere un atto del genere (cioè alterare Quo Primum, deve sapere che incorrerà nell'ira di Dio Onnipotente e dei Beati Apostoli Pietro e Paolo.

                                      §§§

Martedì 2 luglio 2025

Fonte:LifeSiteNews

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