giovedì 21 agosto 2025

PAPA BENEDETTO XVI E L'INTRODUZIONE DEL REATO DI PED0P0RN0GRAFIA. G.G.Vecchi.


a cura di Veronica Cireneo 

Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che nel 2010 Papa Ratzinger introdusse il reato di pedopornografia. Ma dati anche recenti fatti di cronaca come, ad esempio, quello di una parrocchia di Seregno, nella speranza che venga ovunque e sempre più minuziosamente applicato, lo ricordiamo per capire quanto fosse necessaria già allora l'introduzione di questa norma nella Chiesa e di quanto fosse attento al tema della purezza, Papa Benedetto XVI. Dalla sua entrata in vigore, infatti, in soli due anni, centinaia di sacerdoti vennero dispensati dal servizio sacerdotale. Quindi non par che se qualcuno ha parlato di Ratzinger come del papa che ha inteso coprire i pedofili, era in malafede e/o mentiva sapendo di mentire? Dati ed effetti della nuova norma in questo breve articolo di Gian Guido Vecchi del 2018. Buona lettura e diffusione.

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Sono circa 400 i sacerdoti pedofili spretati da Benedetto XVI nel suo pontificato

Il giro di vite voluto da Ratzinger, con l'introduzione del reato di pedopornografia del 2010, ha avuto come effetto dati impressionanti, dei quali si è discusso a Ginevra durante l’audizione della Santa Sede al Comitato Onu sui diritti del fanciullo. 

L’agenzia Associated Press parlava (...) di circa 400 casi di sacerdoti spretati tra il 2011 e il 2012. La Santa Sede, peraltro, precisa che si tratta di una elaborazione, non del tutto esatta, dei dati riportati nel volume delle «attività della Sede» dai quali risulta che nel 2011 la Congregazione per la Dottrina della Fede sottopose al Papa la richiesta di laicizzazione «ex officio» di 125 «soggetti» e per altri 135 la richiesta di «dispensa dagli obblighi sacerdotali». Nel 2012 sono stati rispettivamente 57 e 67.

In totale, quindi, risultano 182 richieste di «dismissione dallo stato clericale» e 202 «dispense». Numeri che si riferiscono «ordinariamente a casi avvenuti negli anni precedenti», chiarisce padre Lombardi. Non è che gli abusi si riferiscano a quel biennio. Si tratta piuttosto dell’effetto delle norme del 2010. 

L’ex Sant’Uffizio, per volontà di Ratzinger, introdusse, con il reato di pedopornografia, la possibilità di procedere per «via extragiudiziale» nei casi più clamorosi, dando di fatto il potere al Papa di spretare direttamente i colpevoli quando le prove fossero schiaccianti. L’abuso su disabili psichici venne equiparato a quello sui minorenni. E soprattutto allungò la prescrizione da 10 a 20 anni, a partire dal diciottesimo compleanno della vittima. Il che permise di punire anche i casi più antichi. 

Il testo firmato da Benedetto XVI il 21 maggio 2010 segnò il punto di non ritorno della Chiesa nella lotta agli abusi.

Gian Guido Vecchi, 14 gennaio 2018

Fonte: Corriere della Sera

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