sabato, dicembre 13, 2025

Esame di coscienza per adulti, prima della Confessione Sacramentale: Comandamenti e Vizi Capitali. Don Luca Tuttocuore


Veronica Cireneo. In questo articolo di don Luca Tuttocuore (don Parvulus) viene offerta una guida per la Confessione Sacramentale. Dopo un preambolo, caratterizzato da suggerimenti base per preparare un buon esame di coscienza, il sacerdote guida il fedele dentro l'analisi interiore: prima attraverso il confronto dell'anima con i 10 Comandanti, poi attraverso quello con i Vizi Capitali, per un migliore approfondimento. Ricordiamo che fare la Comunione quando si è in stato di peccato mortale non è volontà di Dio, ma di satana, perché è strada certa per l'inferno (vedi foto seguente). Accostiamoci dunque con la massima fiducia alla Confessione e siamo sempre molto generosi nell'auto-accusa.  Si raccomanda in ogni tempo, e soprattutto in questo periodo di Avvento, che ci prepara ad accogliere il Redentore nella stalla del nostro cuore - teniamola pulita il più possibile - lo studio, la meditazione, l' utilizzo e la diffusione dei passi suggeriti da questa guida. Buona lettura.

§§§

A) Preambolo: per accostarsi con frutto al Sacramento della Penitenza.

1) Chiedi la Grazia allo Spirito Santo di illuminare la tua mente, con questa preghiera iniziale:

O Dio, che sei la misericordia e il perdono, e concedi ogni grazia senza alcun merito, illumina la mia mente con la luce del tuo Santo Spirito, perché confessando umilmente i miei peccati, io possa offrirti in sacrificio un cuore umile e contrito e, conoscendo il tuo amore di Padre che mi ha creato e redento, io possa servirti sempre nella gioia e nella pace. Per Cristo nostro Signore. Amen. Madre mia Immacolata, Angelo mio Custode, intercedete per me!

 - alla presenza di Dio, della Vergine Santa, del tuo Angelo Custode invocati, fai un esame di coscienza. Interrogati sulla condotta che hai tenuto dall’ultima confessione ben fatta;

Da quanto tempo non mi confesso? Ho compiuto la penitenza? Ho taciuto coscientemente per vergogna qualche peccato grave in qualche confessione precedente? Ho fatto la Comunione in peccato mortale o senza aver rispettato il digiuno di un’ora? Provo dolore dei miei peccati e mi propongo di lottare per non commetterli più?

2)  Ricordati che non sono peccati le tentazioni, gli stati d’animo, le immaginazioni e le sensazioni involontarie e tutto ciò che non passa, direttamente o indirettamente, attraverso la tua consapevole volontarietà. Perciò, guardati dagli scrupoli, da complessi di colpa, da vaghi sentimenti di colpevolezza.

3. Accompagna il tuo esame di coscienza con un atteggiamento interiore di pentimento (contrizione del cuore) che nasca dall’amore di Dio (dolore dell’anima). È l’elemento più importante per una buona confessione; chiedilo al Signore e cerca di suscitarlo col suo aiuto nell’intimo del tuo cuore. 

- Non confonderlo col sentimento o col dispiacere sensibile; è soprattutto un atteggiamento della volontà che rifiuta ciò che è male davanti a Dio e si propone di evitarlo con ogni mezzo. Ti dissoci dal male che hai fatto (perché dispiace a Dio, che è Padre tuo), e ti proponi di ripararlo.

4. Ricorda quindi che il vero dolore contiene un proposito sincero e fermo di lottare contro il peccato. Deve essere un “proposito” e non soltanto una buona intenzione. 

-Proposito: cioè un punto concreto su cui lottare, una meta da guadagnarti nella tua vita cristiana, facile da verificare e da controllare nella prossima confessione. Serviti per questo anche del consiglio del sacerdote confessore.

5. Infine, arriva all’accusa. 

- Devi andare in confessionale per accusarti e non per scusarti (a questo ci penserà il Signore!); 

- devi dire il peccato, non descriverlo. 

- Perciò, l’accusa sarà breve, chiara, completa, senza lasciarti vincere dal timore o dalla vergogna che portano solo al rimorso e non all’amore.

6. Il sacerdote ti darà una “penitenza: un’opera buona da compiere o una preghiera da offrire al Signore, che hanno un valore di riparazione. 

-  Penitenze e preghiere servono a “pagare” un po' di debiti, che con i peccati accumuliamo davanti a Dio e alla Chiesa. 

- Fai subito la penitenza o quanto prima, ricordandoti che il modo migliore per riparare è l’esempio di una vita cristiana coerente e fedele.

I  DIECI COMANDAMENTI:

B) analisi personale dettagliata per preparare un diligente esame di coscienza

•••

1. PRIMO COMANDAMENTO: 

Non avrai altro Dio fuori di me”

- Ho pregato, con calma e attenzione: al mattino con l’offerta delle azioni della giornata e alla fine della giornata con le preghiere della sera? Durante la giornata, ho avuto altri momenti di preghiera? 

- Ho fatto l’esame di coscienza la sera? 

- Chiedo a Dio che accresca in me la fede e l’amore per Lui? 

- Uso i mezzi necessari per acquistare una buona formazione religiosa?

- Negli ambiti dove vivo (in famiglia, nell’ambiente di lavoro, ecc.) mi sforzo di essere un vero cristiano con l’esempio e la parola? 

- Faccio apostolato, cercando (con la preghiera, con piccoli sacrifici personali e con un autentico rapporto di amicizia) che altre persone conoscano Dio e gli vogliano sempre più bene?

- Ho negato qualche verità di fede o ne ho dubitato deliberatamente? 

- Ho letto o conservato libri, giornali o videocassette che vanno contro la fede? Li ho trasmessi ad altri? 

- Ho mormorato esternamente (o internamente) contro il Signore, quando mi è successa qualche disgrazia? 

- Ho parlato senza riverenza delle cose sante, della Chiesa, del Papa, dei sacerdoti? Credo in ciò che la Chiesa insegna?

2. SECONDO COMANDAMENTO:

Non nominare il nome di Dio invano

- Ho nominato il nome di Dio senza necessità o, peggio, con ira o senza rispetto?

- Ho bestemmiato, dicendo parole ingiuriose contro Dio, contro la Madonna, contro i Santi o contro le cose sante? Se sì, sono pentito e deciso a chiedere perdono attraverso il sacramento della Confessione? 

- Ho riparato, almeno dicendo un’Ave Maria o una giaculatoria quando ho sentito altri bestemmiare? 

- Ho giurato il falso o senza necessità, senza tener conto dell’insegnamento di Gesù: “Sia invece il vostro parlare sì, sì, no, no” (Mt 5,37)? Ho riparato al danno che ne è seguito?

3. TERZO COMANDAMENTO:

Ricordati di santificare le feste”

- Ho tralasciato di assistere alla Santa Messa la domenica o nelle altre feste prescritte?

- Ho ostacolato altri (coniuge, figli, amici, collaboratori, compagni di lavoro) a partecipare alla Santa Messa?

- Ho lavorato o fatto lavorare la domenica senza necessità urgente?

- Ricorro con frequenza al sacramento della Confessione? 

- Ho avuto cura di osservare la disposizione del digiuno (almeno un’ora) prima di fare la Comunione?

- Il venerdì ho fatto un piccolo sacrificio, ad esempio quello di non mangiare carne oppure una piccola mortificazione?

4. QUARTO COMANDAMENTO: 

Onora il padre e la madre”

Ho trattato con delicatezza le persone della mia famiglia?

- Coltivo l’affetto e la cura per i genitori, soprattutto se anziani? Li rispetto e chiedo loro consiglio?

- Ho litigato con il mio coniuge? Evito di riprenderlo, contraddirlo o discutere con lui davanti ai figli? Gli ho disubbidito o l’ho ingiuriato? Ho dato con ciò cattivo esempio? Ho dedicato al mio coniuge e ai figli tutto il tempo e l’attenzione necessari? Ho dato loro cattivo esempio, non compiendo io stesso i doveri religiosi, famigliari o professionali?

- Ho corretto con affetto e con fermezza i loro difetti o sorvolo su di essi per comodità? Li ho minacciati o maltrattati con parole o azioni? Ho trascurato il mio obbligo di aiutarli a compiere i loro doveri verso i famigliari, verso i compagni o gli insegnanti, verso Dio? Mi sono preoccupato della loro formazione religiosa e morale? Sacrifico i miei gusti, capricci, svaghi, ecc. per compiere il dovere di dedicarmi alla famiglia? Mi lamento in presenza della famiglia del peso che comportano gli obblighi domestici? Evito discussioni o bisticci con i figli, non dando importanza a piccolezze che si superano con il tempo e il buonumore? Sono gentile con gli estranei mentre mi manca questa gentilezza nella vita di famiglia? Potendo farlo, ho tralasciato di aiutare le persone che mi sono più vicine (i famigliari, i parenti) nelle loro necessità spirituali e materiali? Disubbidisco ai miei genitori e ai superiori?

5. QUINTO COMANDAMENTO:

Non uccidere”

- Ho fatto qualcosa (per imprudenza o, peggio, per malizia) che abbia recato danno alla vita fisica, morale o spirituale del prossimo?

- Ho dato scandalo ad altri con le mie conversazioni, il mio modo di vestire, con l’invito a qualche spettacolo immorale o con il prestito di qualche libro o rivista poco pulita? Se sì, ho cercato di riparare allo scandalo?

- Considero l’aborto un gravissimo delitto contro l’uomo e contro Dio?

- Ho usato o indotto ad usare contraccettivi abortivi (la cosiddetta pillola del giorno dopo, la spirale, etc)?

- Covo rancori? Invidie? 

- Mi sono adirato?

- Ho perdonato le offese ricevute?

- Ho recato danno alla mia ed altrui vita, mettendola in pericolo con leggerezza non osservando le regole del traffico?

- Ho recato danno alla mia salute, ad esempio mangiando o bevendo più del ragionevole o eccedendo nel fumo?

- Ho fatto uso di droghe? Ho respinto risolutamente qualsiasi invito a farne prova?

- Mi sono preoccupato efficacemente del bene del prossimo? L’ho corretto come richiesto dalla carità cristiana?

6. SESTO E NONO COMANDAMENTO: 

Non commettere atti impuri"

" Non desiderare la donna d’altri”

- Mi sono soffermato volontariamente in pensieri e desideri poco puliti?

- Ho guardato, letto o parlato di cose disoneste?

- Ho commesso qualche azione poco pulita con me stesso o con altri? C’è stata qualche circostanza aggravante, consacrazione a Dio, matrimonio?

- Ho preso parte a spettacoli (film, trasmissioni televisive, riunioni, internet) che mi ponevano in occasione di peccato? Sono fermamente deciso di evitarle in futuro? 

- Ho usato indebitamente del matrimonio facendone uso soltanto nei giorni in cui non ci può essere concepimento e seguendo questo modo di agire senza ragioni gravi?

- Ho usato dei mezzi oppure ho preso farmaci per evitare figli? Ho indotto il coniuge o altre persone a prenderli?

- Ho interrotto l’atto coniugale?

- Vivo castamente il fidanzamento e ricorro con frequenza al sacramento della Penitenza e alla Comunione per avere più grazia di Dio? 

- Convivo come marito e moglie senza essere sposato in chiesa? 

- Chiedo a Dio nella preghiera di aiutarmi ad essere puro di cuore e generoso nel sacrificio?

- Ho frequentato ambienti poco raccomandabili o cattive compagnie?

7. SETTIMO E DECIMO COMANDAMENTO: 

Non rubare/ Non desiderare la roba d’altri

- Ho sottratto oggetti o denaro altrui? Ho riparato o restituito, se ero in grado di farlo? 

- Retribuisco con giustizia il lavoro degli altri? 

- Compio i miei doveri sociali (tasse, ecc.)?

- Ho danneggiato altri nei contratti o relazioni commerciali con inganni, raggiri, corruzioni, bustarelle? Ho riparato al danno causato?

- Ho lavorato con serietà, guadagnandomi la retribuzione che ricevo? 

- Ho lasciato, per pigrizia, che si producessero gravi danni nel mio lavoro?

- Lavoro pensando che a Dio non si debbono offrire cose mal fatte?

- Facilito il lavoro degli altri o creo difficoltà: per esempio con litigi, con atteggiamenti negativi o con interruzioni o ritardi, ecc.? 

- Ho abusato della fiducia dei miei superiori?

- Tollero abusi o ingiustizie che ho l’obbligo di impedire?

- Faccio preferenze per persone o favoritismi? 

- Ho prestato il mio appoggio a programmi di azione sociale e politica immorali e anticristiani? 

- Ho speso più di quanto mi permetteva la mia situazione, gravando ingiustamente sul bilancio famigliare? 

- Ho tralasciato di dare l’aiuto conveniente alla Chiesa?

- Faccio elemosine proporzionate alla mia situazione economica? 

- Sopporto con senso cristiano l’eventuale mancanza di cose necessarie?

8. OTTAVO COMANDAMENTO: 

Non dire falsa testimonianza

- Ho detto cose non rispondenti alla verità? Ho riparato al danno che eventualmente ne è conseguito? 

- Mento abitualmente scusandomi col pensare che “sono cose di poca importanza”? 

- Ho divulgato (senza alcun obbligo di stato) difetti gravi di altre persone (anche se reali, ma non conosciuti)? 

- Ho aperto o letto la corrispondenza o altri scritti che l’interessato non voleva far conoscere? 

- Ho ascoltato conversazioni contro la volontà di chi le faceva? 

- Ho calunniato attribuendo ad altri ciò che non era vero?

 - Ho parlato male degli altri, persone o istituzioni, con l’unico fondamento del “si dice”, “mi hanno raccontato” e simili? In altre parole: ho cooperato in questo modo alla calunnia o mormorazione? 

- Mi rendo conto che le discrepanze politiche, professionali ed ideologiche non devono offuscarmi fino al punto di giudicare o parlare male del prossimo? e che queste differenze non mi autorizzano affatto a rendere noti difetti morali di alcuno a meno che non lo esiga il bene comune?

•••


C/ ESAME DI COSCIENZA SUI SETTE PECCATI CAPITALI (approfondimento)

1. Superbia

La superbia è un amore disordinato per la propria  "eccellenza. Essa quindi, detronizza Dio dall’anima e intronizza l’ “io”. 

La persona superba esagera le sue qualità personali, parla di se stessa, delle sue imprese, è gelosa di chiunque ottenga onore e quindi lo rubi a lei e con questi presupposti si cade dentro tanti errori.

Domande per approfondire l'esame di coscienza:

- Ho attribuito alla mia opinione un valore superiore alla Sapienza di Dio i alla sua legge morale, alla tradizione Cristiana, o all’insegnamento della sua Chiesa?

- Ho avuto la presunzione di sentenziare su argomenti religiosi, conosciuti poco e male?

- Ho trascinato altri nel peccato beffandomi della legge di Dio, chiamandola antiquata, impossibile, troppo vecchia?

- Sono convinto che ogni qualità che ho ricevuto viene da Dio e che quindi devo ringraziare Lui?

- Cerco sempre di essere osservato? Cerco la pubblicità, come se il principio e la conclusione della mia vita sia essere conosciuto e riconosciuto dagli altri? 

- Ho sempre praticato l’umiltà e riconosciuta la verità riguardo a me stesso?

2. Avarizia

L’avarizia è l’amore disordinato dei beni terrestri. L’amore eccessivo della ricchezza dà all’uomo un cuore freddo.

Domande:

- Ho procurato la mia ricchezza senza tenere conto dei diritti altrui?

- Faccio spese superflue, soltanto per me e per i miei piaceri personali: bere, divertirmi, ecc., invece che per gli altri, cioè: i poveri, gli ammalati, per il culto, ecc.?

- Mi preoccupo di aumentare i miei affari invece di pagare il salario dovuto ai miei dipendenti?

- Ho passato molto tempo rifiutando di far l’elemosina ai poveri, ai bisognosi, agli emarginati?

- In particolare, ho meditato e medito sui due insegnamenti del Maestro: “Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano: accumulate, invece, per voi tesori in Cielo, dove nè tarma, nè ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano?”

3. Invidia

L’invidia è sentirsi scontenti del bene altrui, è un desiderare la riduzione del bene altrui, come se fosse un affronto alla nostra superiorità. L’invidioso non si accorge che il suo criticare gli altri equivale a criticare se stesso. Chi accusa gli altri di infedeltà, di gelosia, di superbia, generalmente commette tutti questi peccati. Egli proietta sugli altri i propri difetti, e nel giudicare gli altri resta giudicato lui stesso.

Domande:

- Ho manifestato invidia mortificando gli altri con piccoli accenni, mezze verità, ricerca di difetti, attribuzioni di falsi motivi? 

- Mi sono rallegrato per le sfortune altrui? 

- Mi sono sforzato di curare la gelosia pregando per coloro dei quali sono geloso?

- Perchè non ho considerate le belle qualità del prossimo come occasione di imitazione anziché d’invidia, aumentando il tal modo il benessere dell’umanità e la gloria di Dio?

4. Ira

L’ira è ingiusta quando consiste in un desiderio violento e disordinato di punire. Molte volte è accompagnata dall’odio che cerca non solo di respingere l’aggressione, ma di farsi vendetta.

Domande:

- Sono impaziente con gli altri?

- Mi abbandono a scatti di nervosismo, a frasi taglienti e sarcastiche, quando la mia volontà è contrastata?

- Esercito la pazienza, che consiste nel pensare prima di parlare e nel parlare a se stessi, per giudicare l’effetto che le parole fanno sugli altri?

- Mi sono mai chiesto in quale modo Dio perdonerà i miei peccati, se io non perdono quelli degli altri? 

5.Gola

La gola è l’abuso di quel piacere lecito che Dio ha unito al mangiare e al bere, ambedue condizioni necessarie per conservare la vita. Il nutrirsi diventa vizioso quando ci rende incapaci di compiere i nostri doveri, quando danneggia la salute, quando compromette gli interessi degli altri.

Domande:

- Ho indotto gli altri ad ubriacarsi?

- Come cattolico, ho violato le leggi della Chiesa che riguardano il digiuno e l’astinenza? 

- Mi sono convinto che i doni di Dio del mangiare e del bere e delle altre necessità sono altrettanti mezzi e non fini, che quindi mi sono stati dati per rinnovare la mia forza e mettermi al servizio di Dio?

6. Accidia

L’accidia è una malattia della volontà che fa trascurare I doveri. Prende un aspetto fisico quando si manifesta con la pigrizia, col rimandare, con l’ozio, con l’indifferenza. Prende un aspetto spirituale quando si manifesta con il disgusto per le cose dello spirito, con la fretta nelle preghiera, con l’indifferenza religiosa e con la negligenza nel coltivare le virtù.

Domande:

- Sono incline ad accettare opinioni già fatte dai propagandisti, invece di esaminarle da me nella prospettiva della storia e della morale? 

- Trovo scuse nel mio prendere il cristianesimo come troppo difficile e non accettabile, secondo lo spirito del XXI secolo? 

- Mi do da fare seriamente per aumentare il mio patrimonio spirituale? 

- Ho trascurato i miei doveri verso Dio, verso me stesso e verso il prossimo? 

7. Lussuria

La lussuria è un amore disordinato per i piaceri sessuali. Come Dio ha unito il piacere al mangiare e al bere per la conservazione della vita individuale, così ha unito un più grande piacere alla sessualità per la conservazione della vita sociale e del Regno di Dio sulla Terra. Il piacere sessuale diventa peccaminoso quando è usato come un fine e non come un mezzo. Per questa ragione, l’impurità è l’indisciplina dell’amore, è amore pervertito. Esso prende di mira non il bene degli altri, ma il piacere di se stesso

Domande:

- Ho acconsentito a pensieri impuri?

- Se è peccato commettere certe azioni, mi sono trattenuto in queste col pensiero? 

- Ho incoraggiato altri a peccare mediante pensieri, parole, azioni? 

- Ho violato la purezza col pensiero, con le parole o con le opere?

- Ho pratico il crimine dell' abusato della sessualità altrui, soprattutto di piccoli e indifesi?

§§§

Il battezzato che con Fede mangia la Carne e beve il Sangue di Cristo in stato di Grazia e purificato da una vera confessione ottiene la paradisiaca vita eterna. 

Siano lodati Gesù e Maria.

Don Luca Tuttocuore (don Parvulus)

Parrocchia di San Pietro. Milazzo. 

13 Dicembre 2025  Memoria di Santa Lucia 

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Santa Lucia di Siracusa, protettrice della vista, che morì vergine e martire nel III secolo durante la persecuzione di Diocleziano, ci aiuti a guardare lo stato della nostra anima con gli occhi della Fede. Così sia.

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venerdì, dicembre 12, 2025

La Melodia che promana dalla Tilma: il Mantello di agave della Madonna di Guadalupe. 12 dicembre.

 

di Veronica Cireneo 

12 dicembre

OMAGGIO A NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE 

Che ne sa la New Age! Che ne sa, per quanto bravo, J.S. Bach e geniali colleghi al seguito, dell'armonia che è in Maria e nella Santissima Trinità Creatrice?

Ascoltate il brano melodico che segue. Non tutti lo conosco, ma merita di essere diffuso, per farsi un'idea di cosa sia la musica.

La divina armonia riportata in questo breve video (in calce) è frutto di un'operazione tecnica che bravi esperti hanno fatto sulla Tilma: il Manto di agave di Nostra Signora di Guadalupe.


Probabilmente è la stessa divina armonia che Juan Diego, un azteco convertitosi al Cristianesimo, ascoltò nel momento in cui la Vergine gli apparve in Messico nel 1531:"Non temere! Sono tua Madre" gli disse e si ritrovò guarito da una terribile malattia.

Ave Maria Soccorritrice! Assistici propizia dal Cielo, in questa lotta contro il potere delle tenebre. Così sia

Buon ascolto. A voi i commenti...


Veronica Cireneo 
12 dicembre 2025
Madonna di Guadalupe

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giovedì, dicembre 11, 2025

Il Pontefice riesamini "Mater Populi Fidelis”.Supplica filiale. Petizione mondiale. Diane Montagna

 

Maria: il Capolavoro di Dio.

Veronica Cireneo. Carissimi, offriamo alla vostra attenzione materiale e spirituale questo articolo ricevuto dalla nota giornalista americana Diane Montagne che contiene una severa critica da parte dell'Associazione Mariana Internazionale, costituita da Cardinali, Vescovi e sacerdoti, al documento: "Mater Populi Fidelis"  riguardante l'inopportuno declassamento della Madonna dal ruolo di Corredentrice e una petizione indirizzata al Pontefice perché riveda il suddetto documento, scritta e lanciata da Padre Serafino Lanzetta. Da firmare e condividere.

§§§

"Siano restituiti l’onore, la verità e la speciale venerazione dovuti alla Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra.” 

Oggi, mentre i cattolici di tutto il mondo celebrano la solennità dell’Immacolata Concezione, viene lanciata un’iniziativa globale di “appello filiale”, che sollecita rispettosamente Papa Leone XIV a riesaminare la Mater Populi Fidelis .

L'iniziativa , intitolata "Appello filiale a Papa Leone XIV", nasce in un momento di persistente e crescente preoccupazione per la Nota dottrinale del mese scorso sui titoli mariani "Corredentrice" e "Mediatrice di tutte le Grazie", pubblicata dal Dicastero per la Dottrina della Fede

«Con filiale devozione rivolgiamo questo appello a Vostra Santità, dando umile voce allo sgomento e alla costernazione provati da una parte significativa del santo Popolo di Dio dopo la pubblicazione, il 4 novembre 2025, della Nota mariologica Mater Populi Fidelis da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede», inizia la lettera.

L'appello continua:

«Come figli della Chiesa, le nostre coscienze sono profondamente turbate nel leggere le affermazioni contenute in questa Nota circa alcuni titoli mariani che si riferiscono alla cooperazione di Maria Santissima all'opera della nostra salvezza. Come non essere afflitti nel vedere questa nuova posizione mariologica contrapporsi nettamente all'insegnamento finora tramandato, che ha sempre riconosciuto alla Vergine Maria un ruolo unico, reale e materno nell'economia della Redenzione?»

Scritto dal noto mariologo italiano Padre Serafino Lanzetta, l'appello filiale è già disponibile in sei lingue e presto ne saranno pubblicate altre.

Un'iniziativa "dal basso", che consente al clero e ai laici di scaricare la lettera, firmarla e datarla, indicare il proprio Paese e la diocesi di origine e inviarla direttamente al Santo Padre presso il Palazzo Apostolico in Vaticano.

Padre Lanzetta, docente di teologia dogmatica e prolifico autore di temi mariani, ha affermato di aver scritto l'appello per servire i fedeli che desiderano rivolgere rispettosamente le loro preoccupazioni al Santo Padre, in un modo che sia fondato su una rigorosa valutazione teologica della Mater Populi Fidelis . Fu tra i primi a esprimere serie riserve sulla nuova Nota dottrinale.

Una settimana dopo che il prefetto della DDF, il cardinale Victor Manuel Fernández, aveva presentato la Mater Populi Fidelis a Roma, padre Lanzetta ha pubblicato un'analisi approfondita sostenendo che il documento adotta una visione minimalista della Beata Vergine Maria e rappresenta "un significativo declassamento" non solo rispetto all'insegnamento dei santi, dei dottori e del magistero ordinario dei papi, ma anche rispetto al trattamento del ruolo di Maria nell'opera di salvezza da parte del Concilio Vaticano II.

Padre Lanzetta non è stato il solo a criticare. In un'intervista con i media svizzeri, una delle massime autorità ecclesiastiche in materia di mariologia, Padre Salvatore Perrella, OSM – già professore di Dogmatica e Mariologia presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum, stimato da Papa Benedetto XVI – ha espresso una dura critica al MPF, affermando che rivela l'incompetenza teologica e metodologica di coloro che lo hanno prodotto.

Anche oggi la Mater Populi Fidelis ha subito un altro duro colpo, poiché una delle principali associazioni di mariologi della Chiesa ha pubblicato una risposta teologica alla Nota, concludendo che, nonostante alcuni elementi positivi, "restano punti teologici significativi che richiedono chiarimenti e modifiche sostanziali".

Pubblicato l'8 dicembre dalla Commissione teologica dell'Associazione Mariana Internazionale (IMATC), il documento di 23 pagine valuta, alla luce del magistero papale e dei grandi mariologi della Chiesa, la posizione dell'MPF sui titoli mariani di "Corredentrice" e "Mediatrice di tutte le grazie", il suo trattamento della causalità strumentale e secondaria della grazia di Maria, la natura del suo merito e le implicazioni pastorali della sminuizione del ruolo unico e attivo della Beata Vergine nell'opera della Redenzione.

La risposta dell'IMATC sostiene che, presentando una Redenzione basata su "Gesù solo" priva di qualsiasi valore redentivo umano da parte di Maria, la Nota dottrinale della DDF "sembra assomigliare più a una teologia protestante della Redenzione che a quella della Chiesa cattolica".

Chiedendo una "rivalutazione" della Mater Populi Fidelis , i suoi firmatari – tra cui cardinali, vescovi, sacerdoti e teologi laici come il rinomato biblista Dr. Scott Hahn e il noto mariologo Dr. Mark Miravalle – offrono un'analisi oggettiva ma in definitiva feroce della MPF. La loro critica sembra rafforzare la tesi di Padre Salvatore Perrella secondo cui la Nota "avrebbe dovuto essere redatta da persone competenti nel settore".

In mezzo a queste continue critiche teologiche alla Mater Populi Fidelis , la nuova iniziativa dell'“appello filiale” offre al clero e ai laici un mezzo semplice ma concreto ed efficace per chiedere a Papa Leone XIV di “ascoltare il loro dolore e intervenire nel modo che riterrà più opportuno, affinché siano ripristinati l'onore, la verità e la speciale venerazione dovuti alla Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra”.

Qui sotto puoi leggere una versione stampabile dell'appello (...). Se tu e/o la tua famiglia desiderate aderire all'iniziativa, firmate in -line o scaricate e firmate la lettera e inviatela per posta ordinaria a questo indirizzo:

SUA SANTITÀ PAPA LEONE XIV

PALAZZO APOSTOLICO

00120 CITTÀ DEL VATICANO

È possibile leggere e scaricare una versione stampabile dell'appello in italiano, spagnolo, portoghese, polacco, tedesco e inglese qui (in francese prossimamente): https://sites.google.com/view/supplica-mater-populi-fidelis/appello-filiale-al-santo-padre-papa-leone-xiv


Diane Montagna

8 dicembre 2025

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mercoledì, dicembre 10, 2025

Santa Casa di Nazaret. 731' anniversario della traslazione in Loreto. Giorgio Nicolini

 

Veronica Cireneo. Per sapere qualcosa di preciso sugli Immacolati Concepimenti di Gesù e di Maria, avvenuti entrambi nella Santa Casa di Nazaret e sulla traslazione della Stessa Santa Casa in Loreto, Ancona - avvenuta il 10 dicembre del 1294 - non si possono trascurare gli studi compiuti dal professor Giorgio Nicolini direttore di Tele Maria e uno dei massimi esperti italiani sull'argomento, che oggi, 10 dicembre, in occasione del 731 anniversario della traslazione, ci fa dono di questo articolo. Lo ringraziamo di cuore, condividendolo con voi.  Buona lettura.

§§§

Nel calendario della Liturgia Cattolica, la Chiesa ha fissato nel mese di dicembre molte feste e solennità, aventi il loro culmine nel 25 dicembre, quando si ricorda la Nascita del Salvatore Gesù nella grotta di Betlemme.

Tale solennità viene preceduta agli inizi di dicembre dal ricordo e dalla celebrazione di altri eventi storici che hanno fatto da preparazione ed hanno poi reso possibile l’Incarnazione del Figlio di Dio con la sua discesa sulla Terra, e cioè:  l’Immacolata Concezione di Maria (8 dicembre) e il “luogo fisico” (la Casa) ove l’Incarnazione è avvenuta unitamente alla stessa Concezione Immacolata di Maria: e cioè la Santa Casa di Nazareth (10 dicembre), miracolosamente portata “per il ministero angelico” in Italia, presso Ancona. 

Il felice abbinamento delle due feste liturgiche dell’Immacolata e della Venuta Miracolosa della Santa Casa a Loreto - tra l’8 e il 9/10 dicembre di ogni anno - ha avuto in un Santo Pontefice marchigiano, il Beato Pio IX, una particolare significazione per le vicende stesse che contrassegnarono la sua vita, strettamente legata ad entrambe le devozioni: a Maria Immacolata ed alla Santa Casa, che portarono alla proclamazione del dogma dell’Immacolata. 

Nel periodo risorgimentale, infatti, quando gli attacchi contro la Chiesa portarono alla occupazione violenta dello Stato Pontificio, la Chiesa venne guidata in quel periodo tempestoso e cruciale da quel pontefice santo e grandissimo, donato proprio dalla Vergine di Loreto: il Beato Pio IX.

È in effetti alla Vergine di Loreto che la cristianità deve il papato di Pio IX. Il giovane conte Giovanni Maria Mastai Ferretti – discendente del Beato Gabriele Ferretti (Compatrono di Ancona) - era stato votato alla Vergine sin dalla sua infanzia. «I miei genitori», disse un giorno ad un vescovo francese, «solevano fare ogni anno un viaggio alla Santa Casa e vi conducevano i miei fratelli e me; dal momento dell’annuncio della partenza, io non dormivo più». 

All’uscita dal collegio, abbracciò la carriera delle armi per diventare soldato difensore della Santa Sede. Ma fu improvvisamente bloccato da una terribile malattia: l’epilessia; la sua salute ne fu profondamente segnata. Le medicine si mostravano impotenti a combattere il male e la sua fine si annunciava vicina. Papa Pio VII amava il Mastai Ferretti e gli domandò se avesse pensato alla santità della vita religiosa. Il giovane conte rispose che vi aveva pensato, soprattutto dopo la malattia che il Signore gli aveva inviato, ma che la sua salute attuale gli impediva questo tipo di vita, come quello delle armi.

Il Papa lo consolò e gli assicurò che sarebbe potuto guarire se avesse accettato di consacrarsi completamente al servizio di Dio. Incoraggiato da queste parole, il giovane conte intraprese il pellegrinaggio a Loreto - come era solito fare - per implorare la sua guarigione nella stanza di Maria e fece il voto, nel caso che avesse ottenuto questo favore, di abbracciare la vita ecclesiastica. 

La Santa Vergine – nella Santa Casa - lo esaudì: nella Santa Casa fu guarito completamente e, tornato a Roma, si fece prete. Aveva 21 anni. E così divenne sacerdote, vescovo, cardinale e, infine, il grande e santo Sommo Pontefice che conosciamo, con il più lungo pontificato della storia della Chiesa. 

Più tardi Pio IX volle sdebitarsi nel modo migliore del suo debito di riconoscenza verso la Vergine di Loreto, proclamando a tutto il mondo il dogma della sua Immacolata Concezione, avvenuta proprio nella Santa Casa, come scrisse, nella Bolla “Inter Omnia” del 26 agosto 1852: “A Loreto si venera quella Casa di Nazareth, tanto cara al Cuore di Dio, e che, fabbricata nella Galilea, fu più tardi divelta dalle fondamenta e, per la potenza divina, fu trasportata oltre i mari, prima in Dalmazia e poi in Italia.

Proprio in quella Casa la Santissima Vergine, per eterna divina disposizione rimasta perfettamente esente dalla colpa originale, è stata concepita, è nata, è cresciuta, e il celeste messaggero l’ha salutata piena di grazia e benedetta fra le donne. Proprio in quella Casa Ella, ripiena di Dio e sotto l’opera feconda dello Spirito Santo, senza nulla perdere della sua inviolabile verginità, è diventata la Madre del Figlio Unigenito di Dio”.

La devozione verso la Santa Casa di Loreto assume, pertanto, anche nella nostra epoca di crisi un profondo significato. La “Domus Mariae”, infatti, per molte ragioni è intimamente legata alla nascita della Chiesa Cattolica. Infatti:

1) Essa fu il tempio dell'Incarnazione. Tra queste Sacre Mura fu concepito e crebbe Gesù Cristo, fondatore e capo della Chiesa. 

2) Essa fu la Casa di Maria, cioè della creatura che, secondo l’insegnamento della Chiesa, è l'esemplare che realizza in sé nel modo più perfetto la Chiesa e alla quale perciò la Chiesa stessa è configurata. 

3) Essa fu la culla della Chiesa nascente, perché Maria, dopo avervi custodito nel suo Seno lo stesso Verbo, e averne conservato gelosamente nel Cuore tutti i detti e i fatti, in questo luogo, dopo la Resurrezione, trasmise agli Apostoli la dottrina del Divino Maestro, sostenendo e confermando la loro fede. 

4) Tra queste Sante Mura, infine, secondo la tradizione, fu celebrato per la prima volta il Divino Sacrificio. Ancor oggi è conservato, nella Santa Casa, l'Altare degli Apostoli, miracolosamente traslato con essa; nel luogo stesso in cui la SS.ma Vergine aveva fatto scendere per la prima volta sulla terra Gesù Cristo, san Pietro vi pronunciò le parole della Consacrazione, che ancora oggi si ripetono in ogni Messa. 

Per evidenziare la straordinaria importanza ed unicità della Santa Casa, il Pontefice Leone XIII, nella Enciclica “Felix Lauretana Cives” del 23 gennaio 1894 – scritta in occasione del VI Centenario della Miracolosa Traslazione della Santa Casa” - dichiarò: 

Questa Casa, come narrano i fasti della Chiesa, non appena fu prodigiosamente trasportata in Italia, nel Piceno, per un atto di suprema benevolenza divina, e fu aperta al culto sui colli di Loreto, attirò immediatamente su di sé le pie aspirazioni e la fervida devozione di tutti, e le mantenne vive nel corso dei secoli... Dio volle a tal punto esaltare l’invocato nome di Maria, da dare compimento, in questo luogo (Loreto), a quella famosa profezia: «Tutte le generazioni mi chiameranno beata»”. 

 “Comprendano tutti, e in primo luogo gli Italiani, quale particolare dono sia quello concesso da Dio che, con tanta provvidenza, ha sottratto (prodigiosamente) la Casa ad un indegno potere e con significativo atto d’amore l’ha offerta ad essi.

Infatti in quella beatissima dimora venne sancito l’inizio della salvezza umana, con il grande e prodigioso mistero di Dio fatto uomo, che riconcilia l’umanità perduta con il Padre e rinnova tutte le cose” . 

Prof. Giorgio Nicolini, direttore di Tele Maria

 8 dicembre 2025

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venerdì, dicembre 05, 2025

Valter Tuninetti scrive a Monsignor Delpini: riflessioni sullo scandalo di Bresso


a cura di Veronica Cireneo 

Cari amici offriamo alla vostra attenzione questa profonda, dolente e pacatissima lettera riguardante il recente scandalo di Bresso che Valter Tuninetti, co-fondatore degli Alleati dell'Eucarestia con la scrivente, ha redatto verso la metà di novembre e fatto recapitare per il tramite del suo Vicario Monsignor Agnesi, a Monsignor Delpini, arcivescovo della relativa Diocesi di Milano. Volentieri la pubblichiamo, perche è la voce di tante anime buone sinceramente addolorare dalla confusione che si è impossessata di gran parte dei cattolici.  L'autore autorizza, chiunque si trovi nella necessità di dover fare delle rimostranze presso qualche autorità ecclesiastica, ad utilizzare questo testo come traccia, apportando ovviamente tutte le modifiche specifiche del caso, ma soprattutto la lettera rappresenta un serio invito a pregare per i nostri pastori. Buona lettura. Oremus

§§§


Eccellenza Reverendissima,

mi chiamo Valter Tuninetti e sono un fedele della provincia di Cuneo. Sono spinto a scriverle dalla fede che nutro nella Santissima Trinità, nella Gran Madre di Dio, nella Comunione dei Santi e dall' amore profondo, che giorno per giorno cresce in me, per la tradizione della Chiesa Cattolica.

Gira insistentemente sul web, in questi giorni, un video che raffigura un sacerdote della Sua diocesi, don Stefano Strada, che svolge il suo ministero nella parrocchia di S. Carlo a Bresso, in provincia di Milano.
Sicuramente lei, Eccellenza, conosce bene il contenuto delle parole del sacerdote in questione, pronunciate durante l'omelia, in chiesa, di fronte a Nostro Signore Sacramentato, ma gliele elenco rapidamente, senza critica alcuna, perché questa lettera non vuole criticare, ma solo riflettere.

Il sacerdote prima dice che festeggiare quella ricorrenza chiamata ormai da tutti “Halloween” (per me rimane ancora la Vigilia di tutti i Santi) non consiste in un peccato per un cattolico, in quanto, secondo lui, è solo un “carnevale anticipato “.
Poi rivolge parole di forte critica, per non dire di vero sfottò, verso il pellegrinaggio ”Summorum Pontificum” svoltosi (a Roma) nelle ultime settimane di ottobre, apostrofando lo stesso come “carnevalata”.

Eccellenza, ho riflettuto a lungo prima di scriverle, perché non volevo che il sentimento di profondo dolore che mi hanno suscitato le parole di don Stefano fosse “sporcato” dalla rabbia e dall' indignazione.
Da questa parte della tastiera non c'è più un uomo arrabbiato, ma solo un fedele in preghiera, in quanto don Stefano e tutti i sacerdoti che, come lui, rinnegano e dileggiano pubblicamente oltre duemila anni di Chiesa Cattolica, della quale asseriscono di fare parte, meritano la mia fervorosa preghiera.
 
Mi preoccupa, Eccellenza, questa tendenza generale del clero post- conciliare che vuole rendere il peccato, anche se grave, come una “cosuccia”, un piccolo errore, una cosa che non ha ripercussione alcuna sulla nostra salute eterna. 

Nel video si sente chiaramente dire da don Stefano Strada, che festeggiare Halloween non è peccato, e che quelli che sostengono che sia peccato sono degli “idioti”. 
Peccato, Eccellenza, che adorare il demonio sia peccato, eccome, in quanto oltraggia il primo Comandamento e pone in una posizione molto rischiosa la nostra anima ed anche il nostro corpo.

Comprendo che molti genitori permettano ai figli di partecipare a questa festa in modo un po' ingenuo, ma dal momento che uno è al corrente dei rischi che corre la nostra anima, il peccato c'è in quanto, di fatto, in quella festa si adora il Maligno!!

Poi c'è lo sfottò rivolto a quei sacerdoti e fedeli che sono rimasti radicati a quella Messa di sempre, che è il Sacrificio di Cristo celebrato e partecipato da tutti i grandi Santi della storia.
Uno può avere le opinioni che vuole, ma quella è l'unica vera Messa e tutto il resto è solo imitazione. Il fatto che don Strada dica che si tratta di un “carnevale”non è una mera opinione bensì, secondo me, una frase che trasuda astio profondo ed incomprensibile, ancora di più se pensiamo che ogni sacerdote, col suo ministero, rappresenta proprio tutti questi duemila anni di Tradizione. 

(...) e mi preoccupa anche un'altra cosa: l'apparente “promozione” del peccato. Sì, Eccellenza, perché il sacerdote, che prima usa la parola “carnevale” in modo quasi ingenuo, quando parla a proposito della Tradizione Cattolica dimostra di sapere precisamente cosa dice. 
Il carnevale non è una festa cristiana, è una festa totalmente pagana in cui si esaltano gli eccessi ed il peccato, in contrapposizione con l'austerità della Quaresima che seguirà ( carne-vale cioè si può mangiare tranquillamente tutto ciò che si vuole , oppure, in un'altra lettura si può fare ciò che si vuole con la carne, ovvero col corpo..).

Per questo mi sembra che il sacerdote in questione parlando di Halloween e dicendo che è solo un carnevale, minimizzi il senso profondamente peccaminoso, anzi satanico, di questa pseudo-festa.
Poi però usa il termine con la giusta valenza, quando dice che la Tradizione, più particolarmente la Messa tradizionale, è un carnevale, cioè secondo lui è peccato celebrare la Messa come l'hanno celebrata milioni di santi confessori, papi e vescovi!!

Eccellenza, concludo queste mie povere riflessioni non chiedendole provvedimenti riguardo a don Stefano, il quale è nelle mie preghiere, pur essendo consapevole che il male lo ha fatto volutamente, ma resta un Ministro di Dio e merita il nostro rispetto.
Le chiedo solo di leggere queste mie povere parole, e affido allo Spirito Santo l'uso che farà di esse, sicuro che le anime che le sono affidate saranno tutelate dal peccato e dall' azione malefica.

Con filiale affidamento La saluto e Le assicuro le mie preghiere.

Valter Tuninetti, Centallo (CN) 
Diocesi di Cuneo-Fossano.

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mercoledì, dicembre 03, 2025

I MEME DEL "CATTO" ovvero: "DITELO AI MODERNISTI". L'originale apostolato di Simone Boscali.



di Veronica Cireneo 

Carissimi,  vi presentiamo oggi, con preghiera di diffusione, il nuovo lavoro dell'amico Simone Boscali, giovane padre di famiglia e amante della tradizione cattolica che abbiamo già avuto modo di apprezzare in questa serie di articoli riguardanti le importanti tematiche de: la Fede, le eresie, l' Unità nella Chiesa, le Scuole parentali e il Catechismo di San Pio X.

• I meme del Catto ovvero: Ditelo ai modernisti 

Attualmente -  mettendo insieme le varie competenze derivategli dall'esperienza di giornalista, docente e catechista - lo vediamo cimentarsi come autore e attore in una serie visiva, già molto diffusa dal titolo: "I meme del catto" ovvero: "Ditelo ai modernisti".

Si tratta di brevi shorts muti, di genere ironico-satirico dove con poche battute, nello spazio di un minuto, colpisce e affonda, di volta in volta, gli errori più vistosi del modernismo, attraverso l'ausilio delle didascalie e dell' insostituibile mimica espressivo-facciale. 

Un'originale, efficace, quanto audace e simpatica forma di apostolato, che molto volentieri pubblichiamo sul nostro canale YouTube e sul canale telegram , sempre accompagnata da qualche migliaio di visualizzazioni in poche ore.

La serie "Ditelo ai modernisti" di recente origine, conta al suo attivo circa una dozzina di shorts che abbiamo raccolto in questa playlist. Buona divertita visione.

L' Episodio n.8: ringraziamenti agli Alleati.

Particolarmente gradito ci è stato l'episodio n. 8' dove a sorpresa, Simone ringrazia gli Alleati, per la diffusione dei suoi meme. E lo fa da una postazione che pullula di santi, mentre ci confessa il suo personale dispiacere per l'assenza tra essi di Martin Lutero che sembrerebbe impegnato 

in un' infinita grigliata nei piani bassi. Come non pubblicare azioni di difesa della fede cattolica operata con questa brevità e leggerissima ironia?

Il testo del meme n.8 ( tra tutti l'unico parlato):

"Questa sera vi tocca sentire la mia voce, perché è un'occasione speciale.

Innanzitutto guardate che bella compagnia che c'è alle mie spalle! Mi dispiace per Lutero che in questo momento sta facendo una lunghissima grigliata nei piani bassi- Signore perdona l'ironia - ma oggi devo fare un augurio speciale o meglio una dedica.

Voglio ringraziare tantissimo gli Alleati dell'Eucaristia e del Vangelo, in particolare la loro trascinatrice Veronica Cireneo. Veronica: un bacio a te e grazie mille del sostegno! ( comunque secondo me Veronica Cireneo è un nome d'arte...).

Perché ringrazio gli Alleati dell'Eucaristia? Perché in questi primi giorni in cui sto provando questa attività di diffusione di brevi video per lo più ironici con messaggi cristiano-cattolici, gli Alleati mi stanno sostenendo pubblicando sui loro spazi i miei video (....)".

La condivisione della missione degli Alleati

Altrove Simone Boscali, ricordava la Missione degli Alleati dell'Eucaristia e del Vangelo che è quella di catechizzare, sensibilizzare e dimostrare, anche con l'esempio, come ricevere degnamente l'Eucaristia, ossia in ginocchio e in bocca, sulla lingua. Atteggiamento virtuoso che lo stesso condivide in toto, anche per una personalissima ragione che ha spiegato così:

"Non starò a scomodare chissà che ragioni teologiche per dire perché sia questo il modo più giusto per ricevere il Corpo di Cristo. Semplicemente io lo faccio perché oggi il mio corpo – ho quarantaquattro anni – me lo permette. Ma verrà un giorno, tra quindici, venti o trent'anni, se ci sarò ancora, in cui non sarà più così. E allora non vorrei mai pentirmi di essermi inginocchiato di fronte a tutto, nel corso della mia vita – denaro, vanità, idoli dello sport o dello spettacolo – ma non di fronte a ciò che avevo di più importante: il Re dei Re".

Per seguire i meme del Catto 

Oltre che sui canali degli Alleati dell' Eucarestia potete trovare gli aggiornamenti dei meme sui canali personali di Simone Boscali, a cui vi invitiamo ad iscrivervi e che sono i seguenti:

Telegram https://t.me/lapecorellaritrovata

Instagram https://www.instagram.com/simoneboscali?igsh=ZTlxa2tpdXFvMGt0

YouTube https://youtube.com/@lapecorellaritrovata?si=OLJhJMfpcfxBre1X

tiktok http://tiktok.com/@la.pecorella.ritr

•"Ero un superbo della ricerca spirituale" dice di se stesso, Simone, ma riconoscendo che " ora sono la pecorella ritrovata".

Buon lavoro Simone Boscali. La leggerezza è Carità e il campo che ti sei scelto è l'unico che permette il "creativismo" nella buona battaglia per la Fede. Alla prossima e buona divertita visione a voi tutti, cari lettori.

Laudetur Jesus Christus nunc et semper

Veronica Cireneo

Mercoledì 3 dicembre 2025

Prima settimana di Avvento.

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