martedì 20 maggio 2025

I FRUTTI PER LE ANIME NELLE MESSE DI SUFFRAGIO CUMULATIVE: DON PARVULUS. Approfondimento e replica ad un articolo di M.Bonaita.



a cura di Veronica Cireneo 

Carissimi, offriamo oggi alla vostra attenzione questo articolo ricevuto dal sacerdote don Parvulus che ci scrive dalla Sicilia e che cortesemente ringraziamo. La replica del sacerdote, riferita ad un precedente articolo di M.Bonaita,  precisa ed approfondisce la tematica delle Messe di Suffragio cumulative,  soprattutto in relazione agli effetti che ne ricevono le anime a cui le Messe vengono offerte e dedicate. Buona lettura. 

§§§

Cari Alleati dell’Eucarestia,

chi vi scrive è don Parvulus, un sacerdote della Chiesa cattolica. Qualcuno di voi mi conosce già, perché da un po’ di tempo vi inoltro volentieri le Omelie domenicali, che potete ritrovare anche sul mio canale YouTube . Seguo con interesse il vostro sito internet dove recentemente ho letto un articolo sulle Messe Cumulative di Mauro Bonaita.  Mi congratulo di vedere un laico così attento all’evolversi dei documenti ufficiali della Chiesa, cosa che non è da tutti e sono d’accordo che è molto più opportuno fare celebrare Sante Messe per singole intenzioni, anziché cumulative, perché abbiamo visto compiere tanti abusi da parte di certi confratelli che sembrano celebrare più per lucro, che per la Gloria di Dio e la salvezza delle anime.

Ma a motivo del mio dovere di stato, per completezza di informazione e per fare chiarezza sul tema, non posso esimermi dall’intervenire sul particolare dei “frutti” ricevuti dalle anime (defunte o viventi) nelle Messe di suffragio cumulative ( e non ), giacché il fatto che vengano ripartiti in base al numero delle anime nominate, come scritto nell’articolo, non corrisponde al vero.

I documenti ufficiali della Chiesa da cui attingo, per quello che sto per dire sono:

* Il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC): Questo testo fondamentale riassume la dottrina cattolica in modo sistematico e autorevole. In particolare, la sezione dedicata all’Eucaristia (Parte Seconda, Sezione Seconda, Capitolo Primo, Articolo 3) spiega i suoi frutti e il suo significato come sacrificio.

-  I numeri 1391-1395 del CCC, ad esempio, elencano i “Frutti della Comunione”, che includono l’unione con Cristo, la separazione dal peccato, la preservazione dai peccati mortali futuri, la crescita della carità e l’impegno verso i poveri.

- Il numero 1368 chiarisce che l’Eucaristia è anche il “sacrificio della Chiesa” che si unisce all’intercessione di Cristo.

- Per quanto riguarda il suffragio dei defunti, il CCC (e la teologia cattolica in generale) sottolinea la comunione dei santi e la possibilità di offrire preghiere e sacrifici (come la Messa) per le anime in Purgatorio (cfr. anche CCC 958, 1032).

* La Teologia del Sacrificio della Messa: La dottrina secondo cui la Messa è la ripresentazione incruenta del sacrificio di Cristo sulla Croce, e che questo sacrificio ha un valore infinito, è una pietra angolare della teologia eucaristica. Questo concetto è stato sviluppato ampiamente da teologi come San Tommaso d’Aquino (ad esempio, nella Summa Theologiae, III, q. 79, a. 5), che ha affermato il valore infinito dell’Eucaristia come Sacramento e Sacrificio.

* Il Diritto Canonico: il Codice di Diritto Canonico (Can. 945-958) regola la questione delle offerte per le Messe e delle intenzioni, stabilendo che un sacerdote può ricevere una sola offerta per Messa al giorno per una specifica intenzione, ma non limita il numero di intenzioni per cui la Messa stessa può essere offerta in termini di frutto spirituale per le anime.

Questi testi, insieme alla tradizione teologica confermano che:

 * Il valore del sacrificio eucaristico è infinito in sé, perché è il sacrificio di Cristo.

 * I frutti applicati ai singoli fedeli, vivi o defunti, sono finiti e dipendono dalle loro disposizioni e dalla volontà divina.

Detto questo, spiegherò in termini semplici quello che riguarda la questione delle intenzioni della Messa.

L’applicazione di una singola Messa per un defunto ha un valore oggettivo infinito in quanto attualizza l’unico sacrificio di Cristo, che ha un valore illimitato. Tuttavia, l’efficacia specifica o i frutti particolari che quel defunto riceve da quella singola Messa sono finiti e dipendono da diversi fattori:

1. Stato spirituale del defunto: L’anima del defunto si trova in uno stato di purificazione (Purgatorio) o è già nella beatitudine del Cielo. Se è in Purgatorio, la Messa può contribuire alla remissione delle pene in proporzione alle necessità spirituali dell’anima e alla disposizione con cui ha lasciato questa vita. Se è già in Cielo, la Messa è un atto di suffragio che può accrescere la sua gloria e portare benefici spirituali ad altri, vivi o defunti.

2. Disposizioni di chi offre la Messa: La fede, la carità e la devozione di chi chiede e partecipa alla Messa per il defunto influenzano l’abbondanza delle grazie che possono essere ottenute.

3. Volontà di Dio: In ultima analisi, è Dio che decide come e in che misura applicare i frutti del sacrificio di Cristo all’anima del defunto.

Per rendere più accessibile il concetto userò un’analogia.

Immaginate una fonte d’acqua purissima e infinita (il sacrificio di Cristo). Un bicchiere (la singola Messa offerta) può attingere a questa fonte. La purezza dell’acqua nel bicchiere è la stessa della fonte (valore oggettivo infinito), ma la quantità d’acqua nel bicchiere è finita. Allo stesso modo, l’applicazione dei frutti di una singola Messa per un defunto, pur attingendo a una fonte infinita, è finita nella sua misura specifica per quell’anima.

In sintesi:

Il valore del sacrificio offerto nella Messa è infinito, ma l’applicazione specifica dei suoi frutti a un determinato defunto è finita e dipende dalle circostanze e dalla volontà divina.

Offrire Messe per i defunti è un atto di grande carità spirituale, poiché contribuisce alla loro purificazione e al loro ingresso nella gioia eterna, confidando nella misericordia infinita di Dio. 

Quindi non è applicabile a questo una divisione matematica: i frutti della Messa non vengono “divisi” matematicamente tra i vari defunti nominati. 

L’efficacia per ciascuna anima dipende dallo stato in cui si trova e dalla misericordia di Dio. È come pregare per più persone contemporaneamente: la nostra preghiera non si “spezzetta”, ma si estende a ciascuna di loro. Di conseguenza non c’è alcuna limitazione teologica nel nominare più defunti per i quali si offre una Messa. 

Il valore del sacrificio rimane infinito, e i frutti speciali si estendono a tutte le anime per le quali l’intenzione è rivolta. 

Anzi, è una pratica comune e raccomandata come espressione di carità cristiana e di suffragio per i defunti. L’importante è comprendere che l’efficacia specifica per ciascuna anima dipende dalla loro situazione spirituale e dalla volontà di Dio, non dal numero di nomi menzionati.

Lieto di aver offerto il necessario chiarimento su un tema così delicato e di grande interesse, consiglio a chi voglia approfondirlo ulteriormente la lettura del libro: "Il Manoscritto del Purgatorio" di Suor Maria della Croce.

Vi benedico nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Sia lodato Gesù Cristo.

Don Parvulus

Martedì 20 maggio a.D 2025

***

Se ti è piaciuto questo articolo, sostienici con un like, un commento o condividilo con i tuoi contatti e su altri social. Grazie molte per la collaborazione.

Seguono i nostri link per restare aggiornati in tempo reale sulle attività degli Alleati dell'Eucarestia:

•TELEGRAM  t.me/alleanza3 

•YOUTUBE https://YOUTUBE.com/@alleatieucarestiaevangelo

•BLOG https://alleatieucarestiaevangelo.blogspot.com

•MAIL: alleatieucarestia@gmail.com (per comunicazioni e testimonianze)


12 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con quanto detto nell' articolo di Don Parvulus. D' altronde se così non fosse, sarebbe inutile pregare per tutte le Anime del. Purgatorio.

Anonimo ha detto...

Infatti....

Anonimo ha detto...

Grazie di cuore per questa risposta! Continuiamo a pregare le anime dei nostri cari defunti. 🙏🏻

Anonimo ha detto...

Articolo scritto molto bene e che mi trova d'accordo. Complimenti perché cita le fonti, dando la possibilità di poter attingere ad esse. Ci sono anche altre opinioni che differiscono in qualcosa e sarebbe bello poter avere le fonti anche di quelle opinioni per potersi confrontare. Ancora grazie

Anonimo ha detto...

Grazie padre di questo chiarimento.C'e davvero tanta confusione su questo...anche tra i sacerdoti purtroppo

Anonimo ha detto...

Finalmente possiamo pregare con tranquillità per tutte le anime dei nostri progenitori ad ogni Messa portando sollievo a tutte quelle anime, infinite volte. Grazie

Anonimo ha detto...

Tutto profetizzato: preti contro preti, vescovi contro vescovi...
Un altro segno dei tempi

Anonimo ha detto...

Sarà difficile che mostrino le fonti. Ci sono di quelli che è tutto vero perché lo dicono loro....😅

Anonimo ha detto...

Ma no che non portano le fonti che dicono che in una messa con più intenzioni le anime non hanno il giovamento completo. Non esistono...

Anonimo ha detto...

Non va bene per niente purtroppo. Le Messe plurintenzionali sono un abuso e il canone 948 è Chiaro: "Devono essere celebrate Messe distinte secondo le intenzioni di coloro per i quali singolarmente l offerta è data"

Inoltre "I pastori nelle diocesi in cui si verificano questi casi (messe plurintenzionali ) si rendano conto che questo uso che costituisce un eccezione alla vigente legge canonica, qualora si allargasse eccessivamente , si deve ritenere ABUSO che potrebbe ingenerare progressivamente nei fedeli la desuetudine di offrire l'obolo per la celebrazione di Sante Messe secondo le intenzioni singole , estinguendo un antichissima consuetudine SALUTARE PER le SINGOLE anime e per tutta la Chiesa" Altro che messe cumulate. E quando fu scritto tale documento , non vi era certo l abuso così allargato , come oggi che messe non le dicono più per singola intenzione ...È un DIRITTO del fedele di poter avere celebrata una messa per singola intenzione . Cristiani... fate attenzione bisogna conoscere la dottrina altrimenti svanisce la verità ..attenzione mi raccomando ..

Anonimo ha detto...

Forse lei fraintende. La Chiesa permette la celebrazione cumulativa due volte a settimana in ogni chiesa. ABUSO è solo quando si supera questa soglia. Non è difficile da capire

Anonimo ha detto...

Un sacerdote che accetta l'offerta per la celebrazione di una Messa per un'intenzione particolare è tenuto per dovere di giustizia a soddisfare tale obbligo, per cui non può raccogliere indistintamente offerte per la celebrazione di Messe secondo particolari intenzioni e, cumulandole in un'unica offerta,all'insaputa degli offerenti, soddisfare l'obbligo con una Messa celebrata secondo un'intenzione detta "collettiva", a meno che gli offerenti, previamente ed esplicitamente avvertiti, liberamente non vi acconsentano. In questo caso: a) deve essere pubblicamente indicato il giorno, il luogo e l'ora in cui tale Messa sarà celebrata, non più di due volte la settimana; b) il celebrante può trattenere la sola elemosina stabilita nella diocesi ( cfr. C.952); c) la somma residua dev'essere consegnata all'ordinario di cui al c. 951, &1, che la destinare ai fini stabiliti dal diritto ( cfr. c. 946). Quindi è tutto giusto quello che dice l'articolo di Don Parvulus

Post in evidenza

IMPORRE LA COMUNIONE IN MANO È UN ABUSO. Don Federico Bortoli

a cura di Veronica Cireneo  Un fondamentale articolo del 2021, riguardante l'abuso eucaristico dell' imposizione della Comunione sul...